Giovedì via alle trattative per cancellare le ipoteche: poi Cairo potrà intervenire Perizie effettuate, il Comune può sbloccare l’impasse: in ballo 500 mila euro. Anche Forieri pronto a collaborare con il sindaco e il club granata. E rispunta pure un piano della Lictis
MARCO BONETTO
TORINO. Sembra incredibile, ma è così: qualcosa torna a muoversi per il Filadelfia. E già giovedì cominceranno le trattative tra esponenti del Comune di Torino e l’Agenzia delle Entrate per la purgazione delle due ipoteche che gravano da anni su parte del quadrilatero. Due ipoteche da circa 38 milioni l’una, una delle quali ricade anche sull’ex stadio Comunale. Le trattative che partiranno giovedì sono insieme un punto di arrivo e di ripartenza. Di arrivo, in quanto rappresentano l’effetto diretto della conclusione di una perizia chiesta a suo tempo dal Municipio stesso, per soppesare meglio il valore del Filadelfia: la stima che emerge si attesta a circa 1,8 milioni per l’intera area, compresa anche la parte non gravata da ipoteche. Di conseguenza la cifra finale, prettamente legata alla parte ipotecata, è destinata a ridursi considerevolmente. E il Comune è convinto di poter sbloccare la vicenda con un’offerta intorno a 500 mila euro. «Non appena sarà depositata la perizia, sarà cura della Città avviare le verifiche con Equitalia-Agenzia delle Entrate per definire il percorso di purgazione, verificandone la sostenibilità finanziaria per la Città nel caso in cui la controparte ritenga condivisibili i risultati della perizia», diceva nei giorni scorsi l’assessore comunale all’Urbanistica e al Patrimonio, Mario Viano. Ebbene, il momento è arrivato.
TORINO. Sembra incredibile, ma è così: qualcosa torna a muoversi per il Filadelfia. E già giovedì cominceranno le trattative tra esponenti del Comune di Torino e l’Agenzia delle Entrate per la purgazione delle due ipoteche che gravano da anni su parte del quadrilatero. Due ipoteche da circa 38 milioni l’una, una delle quali ricade anche sull’ex stadio Comunale. Le trattative che partiranno giovedì sono insieme un punto di arrivo e di ripartenza. Di arrivo, in quanto rappresentano l’effetto diretto della conclusione di una perizia chiesta a suo tempo dal Municipio stesso, per soppesare meglio il valore del Filadelfia: la stima che emerge si attesta a circa 1,8 milioni per l’intera area, compresa anche la parte non gravata da ipoteche. Di conseguenza la cifra finale, prettamente legata alla parte ipotecata, è destinata a ridursi considerevolmente. E il Comune è convinto di poter sbloccare la vicenda con un’offerta intorno a 500 mila euro. «Non appena sarà depositata la perizia, sarà cura della Città avviare le verifiche con Equitalia-Agenzia delle Entrate per definire il percorso di purgazione, verificandone la sostenibilità finanziaria per la Città nel caso in cui la controparte ritenga condivisibili i risultati della perizia», diceva nei giorni scorsi l’assessore comunale all’Urbanistica e al Patrimonio, Mario Viano. Ebbene, il momento è arrivato.
LE ALTRE IPOTECHE. L’Agenzia delle Entrate potrebbe anche rifiutare l’offerta del Comune e cercare di mettere all’asta l’area, previo un via libera del Tribunale. Ma di certo la purgazione (cioè l’estinzione) delle ipoteche sarebbe la soluzione migliore e più logica per tutti. Anche tenuto conto che proprio 500 mila euro sono stati accantonati dal curatore fallimentare, Cerri, al fine di sbloccare la vicenda, fin da quando l’area era ancora in mano alla curatela, ovvero prima che tornasse di proprietà del Municipio. Le trattative per l’estinzione delle ipoteche rappresentano però anche un punto di partenza, nella speranza di una collaborazione più produttiva e concreta tra il Comune e il presidente Cairo, al fine di accelerare nei progetti di rinascita dell’area (come noto, il Torino è pronto a impegnarsi anche in prima fila, purché però il Municipio si dimostri in grado, prima, di ripulire il terreno dalle ipoteche. Questo il pensiero del presidente, ripetuto a più riprese). L’estinzione possibile delle ipoteche potrà consentire pure a un imprenditore romano, Forieri, di tornare in ballo. Si ricorderà: nei mesi scorsi aveva incontrato il sindaco Chiamparino per dargli la disponibilità a investire per la riqualificazione del Fila e si era pure detto pronto a collaborare con Cairo, sempre nell’ottica che il quadrilatero storico torni a essere, in primo luogo, sede degli allenamenti della prima squadra granata. E anche Forieri attende che spariscano le ipoteche, prima di tornare a muovere passi in avanti più concreti. Pro memoria: il Comune dovrà poi portare a compimento anche l’escussione di altre ipoteche (ma a proprio favore, queste) garantite da Cimminelli a suo tempo e ammontanti a 4,2 milioni. Certo il caso dell’Agenzia delle Entrate è enormemente più pesante. E almeno sulla carta una sua risoluzione rappresenterebbe davvero un notevole passo in avanti.
PARLA CAPPA. Intanto si registrano anche le mosse e le affermazioni di un altro imprenditore, questa volta piemontese: Maximilian Cappa, amministratore della Lictis (impianti termici, idrici, sanitari e di condizionamento), nel cui portafoglio clienti si staglia lo stesso Comune di Torino. Già un paio di anni fa Cappa si era fatto avanti per collaborare anche con Cairo, sul Fila. «Lo scorso 11 giugno, a Milano, sono tornato a discutere di Filadelfia con i vertici del Torino - dice l’imprenditore -. Sono due anni che lavoro per questo obiettivo, in contatto con il club granata. Ho appena presentato loro anche un documento di programmazione tecnico-economica che prevede la riqualificazione dell’area con circa 8 milioni, che possono essere interamente coperti da sponsorizzazioni: e io ho già trovato una disponibilità per almeno per 5 milioni. Inoltre il mio piano prevede l’inserimento del Filadelfia nell’ambito delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Si creerebbe così un volano di interessi. Al Torino la rinascita del Fila potrebbe non costare nulla. Inoltre le ipoteche potrebbero essere pure congelate, se non venissero purgate. Ora aspetto nuovi segnali».
30/06/09 TUTTOSPORT *** Filadelfia, adesso si riparte - Aggiornato - Bonetto Marco
PARLA CAPPA. Intanto si registrano anche le mosse e le affermazioni di un altro imprenditore, questa volta piemontese: Maximilian Cappa, amministratore della Lictis (impianti termici, idrici, sanitari e di condizionamento), nel cui portafoglio clienti si staglia lo stesso Comune di Torino. Già un paio di anni fa Cappa si era fatto avanti per collaborare anche con Cairo, sul Fila. «Lo scorso 11 giugno, a Milano, sono tornato a discutere di Filadelfia con i vertici del Torino - dice l’imprenditore -. Sono due anni che lavoro per questo obiettivo, in contatto con il club granata. Ho appena presentato loro anche un documento di programmazione tecnico-economica che prevede la riqualificazione dell’area con circa 8 milioni, che possono essere interamente coperti da sponsorizzazioni: e io ho già trovato una disponibilità per almeno per 5 milioni. Inoltre il mio piano prevede l’inserimento del Filadelfia nell’ambito delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Si creerebbe così un volano di interessi. Al Torino la rinascita del Fila potrebbe non costare nulla. Inoltre le ipoteche potrebbero essere pure congelate, se non venissero purgate. Ora aspetto nuovi segnali».
30/06/09 TUTTOSPORT *** Filadelfia, adesso si riparte - Aggiornato - Bonetto Marco
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