Repubblica — pagina 2
Era un grande sogno, sarà uno stadio in miniatura tagliato fuori quasi da tutto, sicuramente dall' avventura olimpica. Il Filadelfia rinascerà, ma con le sembianze di un piccolo impianto sportivo che non potrà ospitare nessuna partita ufficiale. Dopo mesi di parole, promesse, trattative e polemiche, la decisone definitiva sulle sorti di quel che resta del campo del Grande Torino è stata presa. Ieri sera in Comune si sono incontrati i dirigenti della società granata e il sindaco. Da una parte Sergio Chiamparino e l' assessore allo sport Renato Montabone, dall' altro Franco Cimminelli, il presidente Tilly Romero e Alberto Forchielli, il responsabile finanza del Gruppo Ergom. Hanno trovato una soluzione di «reciproca soddisfazione». Ecco come l' ha spiegata il presidente del Torino Tilly Romero: «Abbiamo accertato che c' erano delle difficoltà oggettive per costruire il nuovo Filadelfia così come l' avevamo progettato. Difficoltà non soltanto legate all' area commerciale. Anche i parcheggi e i sistemi di sicurezza non avevano spazio sufficiente per un' adeguata realizzazione. Faremo rinascere un "mini Filafelfia" esattamente sull' area del vecchio stadio. Si giocheranno partite di allenamento e celebrative. Sarà l' area della memoria granata, con un museo e la sede. Quel pezzo di città sarà restituito per sempre alla storia del Torino. Bene così: è stata presa la decisione migliore». Nel giro di tre mesi il Torino ha cambiato completamente idea. Era la fine di marzo quando Cimminelli e Romero attaccavano duramente il consigliere dei Verdi Silvio Viale «colpevole» di aver bloccato l' approvazione del progetto con una serie di emendamenti. Era proprio Viale il primo a porre il problema della sicurezza e dei parcheggi. In quei giorni il Torino Calcio accusava il Comune e la «politica», responsabile di aver causato un ennesimo ritardo. Ieri sera è scoppiata la pace. Anche il sindaco Sergio Chiamparino si è detto molto soddisfatto: «Il Comune non poteva in nessun modo accontentare il Torino per ragioni urbanistiche. La soluzione di un "mini campo" è la miglior soluzione possibile. Sono contento perché la città di Torino avrà una casa della memoria granata». Sarà la società granata a costruire il nuovo impianto sportivo con annessa una catena di negozi. Le tribune non ospiteranno più di 10 mila persone. «Ma è ancora presto per dire come sarà fatto - ha detto Tilly Romero - da domani i nostri tecnici si metteranno al lavoro insieme ai tecnici del Comune». È impossibile, a questo punto, azzardare i tempi della realizzazione. Quello che è sicuro è che la fine del sogno del grande Filadelfia sposta le cose anche per quel che riguarda i giochi olimpici di Torino 2006. Le gare di hockey su ghiaccio si giocheranno allo stadio Comunale, per il quale verrà lanciato un concorso di idee internazionale per il suo riutilizzo. Diventerà un impianto multifunzionale per concerti e manifestazioni. L' ennesimo stadio a metà.
NICCOLO ZANCAN
Era un grande sogno, sarà uno stadio in miniatura tagliato fuori quasi da tutto, sicuramente dall' avventura olimpica. Il Filadelfia rinascerà, ma con le sembianze di un piccolo impianto sportivo che non potrà ospitare nessuna partita ufficiale. Dopo mesi di parole, promesse, trattative e polemiche, la decisone definitiva sulle sorti di quel che resta del campo del Grande Torino è stata presa. Ieri sera in Comune si sono incontrati i dirigenti della società granata e il sindaco. Da una parte Sergio Chiamparino e l' assessore allo sport Renato Montabone, dall' altro Franco Cimminelli, il presidente Tilly Romero e Alberto Forchielli, il responsabile finanza del Gruppo Ergom. Hanno trovato una soluzione di «reciproca soddisfazione». Ecco come l' ha spiegata il presidente del Torino Tilly Romero: «Abbiamo accertato che c' erano delle difficoltà oggettive per costruire il nuovo Filadelfia così come l' avevamo progettato. Difficoltà non soltanto legate all' area commerciale. Anche i parcheggi e i sistemi di sicurezza non avevano spazio sufficiente per un' adeguata realizzazione. Faremo rinascere un "mini Filafelfia" esattamente sull' area del vecchio stadio. Si giocheranno partite di allenamento e celebrative. Sarà l' area della memoria granata, con un museo e la sede. Quel pezzo di città sarà restituito per sempre alla storia del Torino. Bene così: è stata presa la decisione migliore». Nel giro di tre mesi il Torino ha cambiato completamente idea. Era la fine di marzo quando Cimminelli e Romero attaccavano duramente il consigliere dei Verdi Silvio Viale «colpevole» di aver bloccato l' approvazione del progetto con una serie di emendamenti. Era proprio Viale il primo a porre il problema della sicurezza e dei parcheggi. In quei giorni il Torino Calcio accusava il Comune e la «politica», responsabile di aver causato un ennesimo ritardo. Ieri sera è scoppiata la pace. Anche il sindaco Sergio Chiamparino si è detto molto soddisfatto: «Il Comune non poteva in nessun modo accontentare il Torino per ragioni urbanistiche. La soluzione di un "mini campo" è la miglior soluzione possibile. Sono contento perché la città di Torino avrà una casa della memoria granata». Sarà la società granata a costruire il nuovo impianto sportivo con annessa una catena di negozi. Le tribune non ospiteranno più di 10 mila persone. «Ma è ancora presto per dire come sarà fatto - ha detto Tilly Romero - da domani i nostri tecnici si metteranno al lavoro insieme ai tecnici del Comune». È impossibile, a questo punto, azzardare i tempi della realizzazione. Quello che è sicuro è che la fine del sogno del grande Filadelfia sposta le cose anche per quel che riguarda i giochi olimpici di Torino 2006. Le gare di hockey su ghiaccio si giocheranno allo stadio Comunale, per il quale verrà lanciato un concorso di idee internazionale per il suo riutilizzo. Diventerà un impianto multifunzionale per concerti e manifestazioni. L' ennesimo stadio a metà.
NICCOLO ZANCAN
Nessun commento:
Posta un commento