Repubblica — pagina 24
Non c' è davvero da illudersi troppo, viste le cocenti delusioni del passato e le macerie crudeli del campo di gloria del Grande Torino, le cui rovine, con buchi e passaggi inverecondi nella recinzione, sono ferite per tutti gli sportivi. Però c' è da registrare quanto segue: la società granata, nelle vesti del presidente Attilio Romero e del patron Franco Cimminelli, ha fatto sapere in questi giorni all' assessore comunale allo Sport, Renato Montabone, di avere rispolverato l' ipotesi della ricostruzione del Filadelfia per farci giocare la prima squadra. L' idea sarebbe quella di uno stadio da 25 mila posti. L' investimento potrebbe essere coperto, nelle intenzioni del Toro, da una adeguata concessione di metri quadrati per spazi commerciali. La notizia, confermata sia dal Comune sia dal club di via Maria Vittoria, filtra a poche ore dall' incontro che domani si terrà in Municipio per risolvere (o meglio, non risolvere) l' ormai annosa questione della vendita dello stadio delle Alpi. Come è probabile, Rubentus e Torino si presenteranno senza avere trovato un accordo. A questo punto, il Comune dovrebbe decidere di indire il bando per la gara d' appalto finalizzata alla vendita dell' impianto della Continassa. Mentre Romero e Cimminelli dovrebbero rilanciare il progetto, che si credeva morto e sepolto, del nuovo Filadelfia come stadio vero e proprio dei granata. Che cosa replicherà la giunta Chiamparino? Quanto aveva già detto il sindaco prima ancora di essere eletto, e che ha ripetuto dopo, assieme all' assessore Montabone. E cioè: piena disponibilità all' ipotesi del «Fila» per la prima squadra, se supportata ovviamente da piani concreti e soprattutto da solide garanzie finanziarie. E i metri quadrati commerciali richiesti? Anche qui, dovranno essere rispettati i tetti fissati. Significa circa 16 mila metri quadrati, non uno di più non uno di meno. Il catalogo, per così dire, è dunque questo. Sarà la volta buona per il Filadelfia? Nessuno può dirlo. E l' esperienza induce alla massima (e oltre) prudenza, per non dire altro. Intanto il distrutto Campo Torino muore ogni giorno la sua morte, alle mercé di topi, erbacce e poveri cristi che tra i moncherini delle curve e della tribuna trovano pericoloso riparo.
- MASSIMO NOVELLI
Non c' è davvero da illudersi troppo, viste le cocenti delusioni del passato e le macerie crudeli del campo di gloria del Grande Torino, le cui rovine, con buchi e passaggi inverecondi nella recinzione, sono ferite per tutti gli sportivi. Però c' è da registrare quanto segue: la società granata, nelle vesti del presidente Attilio Romero e del patron Franco Cimminelli, ha fatto sapere in questi giorni all' assessore comunale allo Sport, Renato Montabone, di avere rispolverato l' ipotesi della ricostruzione del Filadelfia per farci giocare la prima squadra. L' idea sarebbe quella di uno stadio da 25 mila posti. L' investimento potrebbe essere coperto, nelle intenzioni del Toro, da una adeguata concessione di metri quadrati per spazi commerciali. La notizia, confermata sia dal Comune sia dal club di via Maria Vittoria, filtra a poche ore dall' incontro che domani si terrà in Municipio per risolvere (o meglio, non risolvere) l' ormai annosa questione della vendita dello stadio delle Alpi. Come è probabile, Rubentus e Torino si presenteranno senza avere trovato un accordo. A questo punto, il Comune dovrebbe decidere di indire il bando per la gara d' appalto finalizzata alla vendita dell' impianto della Continassa. Mentre Romero e Cimminelli dovrebbero rilanciare il progetto, che si credeva morto e sepolto, del nuovo Filadelfia come stadio vero e proprio dei granata. Che cosa replicherà la giunta Chiamparino? Quanto aveva già detto il sindaco prima ancora di essere eletto, e che ha ripetuto dopo, assieme all' assessore Montabone. E cioè: piena disponibilità all' ipotesi del «Fila» per la prima squadra, se supportata ovviamente da piani concreti e soprattutto da solide garanzie finanziarie. E i metri quadrati commerciali richiesti? Anche qui, dovranno essere rispettati i tetti fissati. Significa circa 16 mila metri quadrati, non uno di più non uno di meno. Il catalogo, per così dire, è dunque questo. Sarà la volta buona per il Filadelfia? Nessuno può dirlo. E l' esperienza induce alla massima (e oltre) prudenza, per non dire altro. Intanto il distrutto Campo Torino muore ogni giorno la sua morte, alle mercé di topi, erbacce e poveri cristi che tra i moncherini delle curve e della tribuna trovano pericoloso riparo.
- MASSIMO NOVELLI
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