martedì 30 giugno 2009

30/06/09 - Ancora un tassello verso il tanto atteso lieto fine


TORINO 2.0

L'estate è un mese caldo non solo dal punto di vista climatico. Ci sono alcune questioni, appunto, calde che si riaccendono in maniera miracolosa durante questa stagione.
Semplice coincidenza per carità, scadenze già fissate da calendario. Come, ad esempio, la questione dello stadio Filadelfia, quello del Grande Torino. Abbiamo più volte scritto di quanto quel luogo della memoria per la città meriti di tornare agli antichi fasti, quindi non ci ripeteremo.
I tifosi, che vivono l'erba di quel prato come una reliquia sacra, che se ne prendono cura personalmente, attendono un lieto fine della vicenda. E, anche in questo caso, come altre volte ci è capitato di fare, registriamo un segnale di avvicinamento verso una soluzione.
Ricordate la manifestazione di un gruppo di tifosi davanti a Palazzo Civico? A fine maggio, il Consiglio Comunale ha discusso una interpellanza relativa alla ricostruzione dello stadio che faceva riferimento alla consegna di una perizia di stima del valore dei terreni, da parte di un professionista nominato dal Tribunale.
Stima indispensabile all’Agenzia delle Entrate per definire il piano di rientro delle ipoteche. Ovvero, quanti soldi il Comune avrebbe dovuto versare all’Agenzia per purgare il vecchio stadio dalle ipoteche che pendono su gran parte dell’area, prima di consegnarlo, di nuovo vergine, alla costituenda Fondazione, informano dal Comune.
E così, a fronte della pacifica invasione dei tifosi torinisti che hanno inondato la posta elettronica dell’assessorato, Mario Viano ha deciso di inviare loro una breve mail di spiegazione.
Gli uffici del Patrimonio mi comunicano che la situazione aggiornata relativa allo “Stadio Filadelfia” è la seguente -scrive Viano -: il perito si è impegnato a concludere e formalizzare la perizia entro il corrente mese di giugno; il valore che emerge da prime indicazioni informali è pari a circa 1.8 milioni di euro per l’intera area (compresa, quindi, anche la parte non gravata da ipoteche); non appena depositata la perizia, sarà cura della Città avviare le verifiche con Equitalia/Agenzia delle Entrate per definire il percorso di purgazione, verificandone la sostenibilità finanziaria per la Città nel caso in cui la controparte ritenga condivisibili i risultati della perizia.
Politichese? Vedremo come si evolverà la vicenda.

30/06/09 - Filadelfia, adesso si riparte


L’assessore Viano in azione per trovare un accordo con l’Agenzia delle Entrate

Giovedì via alle trattative per cancellare le ipoteche: poi Cairo potrà intervenire Perizie effettuate, il Comune può sbloccare l’impasse: in ballo 500 mila euro. Anche Forieri pronto a collaborare con il sindaco e il club granata. E rispunta pure un piano della Lictis

MARCO BONETTO
TORINO. Sembra incredibile, ma è così: qualcosa torna a muoversi per il Filadelfia. E già giovedì cominceranno le trattative tra esponenti del Comune di Torino e l’Agenzia delle Entrate per la purgazio­ne delle due ipoteche che gra­vano da anni su parte del qua­drilatero. Due ipoteche da cir­ca 38 milioni l’una, una delle quali ricade anche sull’ex sta­dio Comunale. Le trattative che partiranno giovedì sono insieme un punto di arrivo e di ripartenza. Di arrivo, in quan­to rappresentano l’effetto di­retto della conclusione di una perizia chiesta a suo tempo dal Municipio stesso, per sop­pesare meglio il valore del Fi­ladelfia: la stima che emerge si attesta a circa 1,8 milioni per l’intera area, compresa anche la parte non gravata da ipote­che. Di conseguenza la cifra fi­nale, prettamente legata alla parte ipotecata, è destinata a ridursi considerevolmente. E il Comune è convinto di poter sbloccare la vicenda con un’of­ferta intorno a 500 mila euro. «Non appena sarà depositata la perizia, sarà cura della Città avviare le verifiche con Equitalia-Agenzia delle En­trate per definire il percorso di purgazione, verificandone la sostenibilità finanziaria per la Città nel caso in cui la contro­parte ritenga condivisibili i ri­sultati della perizia», diceva nei giorni scorsi l’assessore co­munale all’Urbanistica e al Patrimonio, Mario Viano. Eb­bene, il momento è arrivato.
LE ALTRE IPOTECHE. L’A­genzia delle Entrate potrebbe anche rifiutare l’offerta del Co­mune e cercare di mettere al­l’asta l’area, previo un via li­bera del Tribunale. Ma di cer­to la purgazione (cioè l’estin­zione) delle ipoteche sarebbe la soluzione migliore e più lo­gica per tutti. Anche tenuto conto che proprio 500 mila eu­ro sono stati accantonati dal curatore fallimentare, Cerri, al fine di sbloccare la vicenda, fin da quando l’area era anco­ra in mano alla curatela, ov­vero prima che tornasse di proprietà del Municipio. Le trattative per l’estinzione del­le ipoteche rappresentano però anche un punto di par­tenza, nella speranza di una collaborazione più produttiva e concreta tra il Comune e il presidente Cairo, al fine di ac­celerare nei progetti di rina­scita dell’area (come noto, il Torino è pronto a impegnarsi anche in prima fila, purché però il Municipio si dimostri in grado, prima, di ripulire il terreno dalle ipoteche. Questo il pensiero del presidente, ri­petuto a più riprese). L’estin­zione possibile delle ipoteche potrà consentire pure a un im­prenditore romano, Forieri, di tornare in ballo. Si ricorderà: nei mesi scorsi aveva incon­trato il sindaco Chiamparino per dargli la disponibilità a in­vestire per la riqualificazione del Fila e si era pure detto pronto a collaborare con Cairo, sempre nell’ottica che il qua­drilatero storico torni a esse­re, in primo luogo, sede degli allenamenti della prima squa­dra granata. E anche Forieri attende che spariscano le ipo­teche, prima di tornare a muo­vere passi in avanti più con­creti. Pro memoria: il Comune dovrà poi portare a compi­mento anche l’escussione di al­tre ipoteche (ma a proprio fa­vore, queste) garantite da Cimminelli a suo tempo e ammontanti a 4,2 milioni. Certo il caso dell’Agenzia del­le Entrate è enormemente più pesante. E almeno sulla carta una sua risoluzione rappre­senterebbe davvero un note­vole passo in avanti.

PARLA CAPPA. Intanto si re­gistrano anche le mosse e le affermazioni di un altro im­prenditore, questa volta pie­montese: Maximilian Cappa, amministratore della Lictis (impianti termici, idrici, sani­tari e di condizionamento), nel cui portafoglio clienti si staglia lo stesso Comune di Torino. Già un paio di anni fa Cappa si era fatto avanti per collabo­rare anche con Cairo, sul Fila. «Lo scorso 11 giugno, a Mila­no, sono tornato a discutere di Filadelfia con i vertici del Tori­no - dice l’imprenditore -. Sono due anni che lavoro per questo obiettivo, in contatto con il club granata. Ho appena pre­sentato loro anche un docu­mento di programmazione tecnico-economica che preve­de la riqualificazione dell’area con circa 8 milioni, che posso­no essere interamente coperti da sponsorizzazioni: e io ho già trovato una disponibilità per almeno per 5 milioni. Inoltre il mio piano prevede l’inseri­mento del Filadelfia nell’am­bito delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Si creerebbe così un volano di in­teressi. Al Torino la rinascita del Fila potrebbe non costare nulla. Inoltre le ipoteche po­trebbero essere pure congela­te, se non venissero purgate. Ora aspetto nuovi segnali».



30/06/09 TUTTOSPORT *** Filadelfia, adesso si riparte - Aggiornato - Bonetto Marco

30/06/09 - Filadelfia, si tratta sulle ipoteche


Incontro tra Comune e Agenzia delle Entrate per decidere le sorti dell'area

SILVIA GARBARINO
TORINO
Domani mattina, al più tardi fra due giorni, il Filadelfia potrebbe trovarsi slegato dai lacci delle ipoteche che ne hanno frenato ultimamente e ulteriormente il cammino verso la ricostruzione, raggelando le velleità degli imprenditori interessati. L’assessore al Patrimonio e all’Urbanistica Mario Viano ha ricevuto infatti la perizia relativa al valore dell’intera area su cui sorgeva il campo del Grande Torino e su una parte della quale pendevano le gravose ipoteche, 36 milioni di euro complessivi, ancora relative all’epoca di patron Cimminelli.

Il perito nominato dal tribunale ha valutato l’intera area che sorge fra via Filadelfia, Tunisi e Giordano Bruno pari a 1,8 milioni di euro, mentre l’area gravata dalle ipoteche vale poco meno di 1 milione di euro. Una cifra che deve essere «purgata» dallo stesso Comune insieme al curatore fallimentare della ex società granata e che darebbe, una volta pagata, il via libera al lavoro di ricerca di costruttori da parte della Fondazione. La Fondazione è lo strumento giuridico (ed etico) creato da Comune e associazione dei tifosi negli ultimi 3 anni per garantire trasparenza e rispetto della memoria non solamente calcistica nella ricostruzione dello stadio e delle opere annesse (2 campi da gioco, tribune per 2 mila spettatori, spogliatoi, foresteria, Museo del Grande Torino, attualmente a villa Claretta a Grugliasco).

«Come Comune ci prendiamo il carico di liberare l’area dalle ipoteche, e auspichiamo di poter procedere alla loro purgazione - dice Viano -. Soltanto a quel punto consegneremo l’area pulita alla Fondazione, così come è stato pattuito fin dall’inizio». L’enorme disparità fra valore delle ipoteche e valore della perizia è riassumibile nel degrado dell’area e nell’impossibilità di costruire dei condomini, come invece previsto ai tempi cimminelliani.

La suddivisione degli impegni finanziari su questo milione di euro prevede per il curatore fallimentare un esborso di 500 mila euro, il restante a carico della Città. Ancora l’assessore Viano: «Qualche centinaio di migliaia di euro è una cosa fattibile». Si deve ricordare che a bilancio del Comune proprio per le ipoteche sul Fila c’è da tempo una cifra pari a mezzo milione di euro. Quindi tutto s’incastrerebbe alla perfezione. Con la perizia, Viano e il curatore fallimentare si presenteranno domani in tarda mattinata da Equitalia/Agenzia delle Entrate per definire il percorso di «purgazione» nel caso in cui la controparte, sempre l’Agenzia delle Entrate, ritenga condivisibili i risultati della perizia.

Un passo decisivo perciò questo per il futuro del Fila. Se l’accordo fra le parti infatti fosse raggiunto, chi ha intenzione di investire sull’area avrebbe la strada spianata da ostacoli. Le dichiarazioni d’intenti fatte mesi fa dall’imprenditore romano Forieri e dallo stesso presidente Urbano Cairo dovrebbero tramutarsi in impegni precisi non più rinviabili. Servirebbero fatti - e denari veri, circa 10 milioni di euro - per realizzare il progetto pensato insieme ai tifosi del Toro, oltre alle belle parole di circostanza che ormai non fanno sussultare più neppure i gatti che al Fila figliano felici.


30/06/09 STAMPA TORINO Filadelfia, si tratta sulle ipoteche - Garbarino Silvia

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lunedì 29 giugno 2009

10/10/06 - PER IL FILADELFIA C'E' L'OK DI CAIRO PER UTILIZZARLO

LA RUBENTUS RISTRUTTURA IL DELLE ALPI - IL TORINO PER ORA NON ACQUISTA L'OLIMPICO -




Due Stadi per due squadre questa è la logica portata avanti dalla Città di Torino e che Renato Montabone, assessore allo sport, ha ribadito questa mattina a Palazzo civico, durante i lavori delle Commissioni consiliari I e V presiedute da Gioacchino Cuntrò e Gavino Olmeo. All’ordine del giorno le audizioni dell’amministratore delegato della Juventus, Jean Claude Blanc e del presidente del Torino F.C., Urbano Cairo, sulla questione Stadi e le prospettive future.
Blanc ha ribadito l’intenzione di la ristrutturare lo Stadio delle Alpi con un progetto nuovo corrispondente alle esigenze dell’attuale amministrazione societaria. I lavori inizieranno nel 2007 e dovrebbero terminare nel 2010. “Uno stadio – ha detto Blanc – che possa essere un modello per le altre strutture italiane, con accoglienza di qualità, visibilità e sicurezza di massimo livello. Un attenzione sia agli spettatori che agli atleti, alla stampa e alle riprese televisive.
Un investimento di circa 20 milioni di euro per uno stadio di 50 mila posti”.
Componente importante saranno anche i Campionati Europei, cui ltalia si è candidata per il 2012. Se si svolgeranno da noi la Juventus beneficerà dei finanziamenti. Se L’italia non otterrà gli europei di calcio il progetto continuerà ugualmente per dare uno stadio ad una squadra di primo piano a livello europeo.
Il progetto in tempi brevi sarà consegnato alla FIGC.
Per i prossimi due anni la Juventus giocherà all’Olimpico che, secondo Blanc è uno stadio che, per quest’anno, con la squadra in serie B rispecchia le esigenze della società bianconera. “ E’ uno stadio - ha continuato Blanc – che sta attraversando una fase di rodaggio, ma che partita dopo partita migliora”.
Sulla capienza dello Stadio Olimpico il “vertice “ juventino ha sottolineato che per la serie cadetta va bene, ma con la Juventus in serie A e per le vetrine internazionali non funzionerebbe a livello economico.
Sullo Stadio Olimpico l’assessore Montabone ha ricordato come la città abbia lavorato rispettando i tempi per la realizzazione dell’’Olimpico. “Adesso si stanno risolvendo anche i problemi di visibilità nelle curve con i separatori di cristallo che saranno abbassati a 1 metro e 30 rispetto ai 3 metri odierni. Per ottenere questo risultato, ha sottolineato l’assessore, abbiamo dovuto trattare con la Commissione di Vigilanza. Per quanto riguarda i tifosi disabili si stanno facendo i giusti accorgimenti. Sulla capienza l’Olimpico già nella prossima stagione potrà essere ampliato di altri 4 mila posti raggiungendo così i 30 mila posti a sedere.
Il presidente del Torino Cairo ha ricordato che le due curve “Maratona” e “Primavera” oggi hanno una capienza di circa 12500 posti mentre al Delle Alpi ce ne stavano più di 30 mila. “L’Olimpico è’ uno stadio con tante qualità ma anche molte cose che vanno migliorate come ad esempio lo spazio per i tifosi ospiti spesso vuoto e inutilizzato. Non è detto che bisogna mantenere il 10% per gli ospiti. Su 2500 posti infatti il 90% rimane inutilizzato”.
Ancora sulla capienza il presidente della Società granata ha precisato che lo Stadio del Palermo, che ha 27 mila posti, ha solo 1500 posti riservati per gli ospiti mentre Inter e Milan a San Siro con uno Stadio da 80 mila posti ne riservano solo 2000 per gli ospiti.
Sarebbe utile poter disporre di almeno 1500 posti in più dal settore ospiti”.
“Il costo dell’Olimpico – ha precisato Cairo – è stato di 45 milioni di euro, una cifra troppo elevata se fosse questa. L’ex Comunale ha molte qualità ma anche molti difetti. Ipotizzare di acquistarlo oggi per il Torino è impensabile. Adesso la società del Torino ha altre priorità – continua Cairo – che sono legate alla prima squadra, al vivaio, la società stessa. Dopo potremmo pensare allo Stadio e cercheremo una soluzione con l’Amministrazione Civica.
Anche con 30 mila posti lo stadio per il Toro rimane piccolo una capienza ragionevole sarebbe quella di 50 mila posti”.


Sul Filadelfia il numero uno granata si è detto disponibile a utilizzarlo come Centro Sportivo, con i campi di calcio per la “Primavera” e per gli allenamenti, con la sede granata e con il Museo. Presto ci sarà un incontro con l’assessore Montabone per affrontare la questione “Fila” .
(G.S.) - Ufficio Stampa del Consiglio comunale

Torino, 10 Ottobre 2006

03/10/06 - MARTEDI’ 10 OTTOBRE BLANC E CAIRO IN COMMISSIONE CONSILIARE SUGLI STADI OLIMPICO E DELLE ALPI - NASCERA’ UN FILADELFIA DA 3500 POSTI



Riparte la discussione sulla costruzione dello storico Stadio Filadelfia. Questa mattina sono stati ascoltati dalla V Commissione consiliare presieduta da Gavino Olmeo e dalla II Commissione consiliare presieduta da Piera Levi- Montalcini , i rappresentanti della petizione popolare (1229 firme). Erano presenti l’assessore Mario Viano e l’assessore Renato Montabone.
Tre i punti salienti della petizione: salvaguardare la memoria dell’area Filadelfia con l’azzeramento della situazione precedente cioè la costruzione dei palazzi sul terreno dell’ex campo per la primavera; un tavolo di lavoro con la Città di Torino, la Circoscrizione, il Torino F.C. e i vari coordinamenti e associazioni; la costruzione di un campo di calcio professionistico per gli allenamenti della squadra granata e della primavera.
L’assessore Mario Viano ha ribadito che quanto prima ci sarà una variante urbanistica che consentirà lo spostamento degli edifici residenziali in altri luoghi della città.
Sulla costruzione del campo Filadelfia la Città di Torino ha proposto nel bilancio 7 milioni di euro derivanti dai crediti con la vecchia società del Torino, conseguentemente le risorse non sarebbero di indebitamento per il Comune.
“La speranza – ha ricordato Montabone – è che oltre a quelle comunali si aggiungano risorse finanziarie private ( più del 50%) che consentirebbero di snellire i tempi burocratici per la costruzione e porterebbero alla nascita di una Fondazione. “
Se il Torino F.C. sarà interessato a fruire del “Fila”il progetto disporrà di certe funzionalità. “La soluzione minimale - ha sottolineato Montabone - sarà quella di avere un Filadelfia con un campo di allenamento, un campo da gioco, un museo storico, la sede sociale del Torino, gli uffici e i parcheggi. I posti per gli spettatori saranno circa 3500 posti con una ricostruzione della tribuna il più possibile vicina all’originale degli anni ’20.”
Entro un mese ci sarà una riunione di coordinamento delle varie associazioni per ragionare sul progetto
Alla fine della riunione il presidente delle Commissione Olmeo ha annunciato che martedì 10 ottobre , con inizio alle ore 9.15 saranno uditi in sala Carpanini a Palazzo civico, l’amministratore delegato della Juventus Jean Claude Blanc e il presidente del Torino F.C. Urbano Cairo per discutere l’utilizzo degli stadi Olimpico e Delle Alpi.
( G.S. ) - Ufficio Stampa del Consiglio comunale


Torino, 3 Ottobre 2006

18/09/06 - IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA UNA MOZIONE SULL’AREA FILADELFIA



Durante la seduta di questa sera, il Consiglio comunale ha approvato una mozione, primo firmatario Giuseppe Lonero, che impegna il sindaco “a sospendere ogni attività tesa a trasformare l’area dell’ex stadio Filadelfia”.
In particolare, la mozione chiede di verificare la possibilità di “modificare le previsioni del PRGC e di acquisire l’area al patrimonio comunale” o di “trasferirne le possibilità edificatorie su altra area da individuare”, evitando così in sostanza la possibilità che sull’area dell’ex Filadelfia possano venire costruiti insediamenti residenziali.
Insieme alla mozione sono stati approvati anche due emendamenti proposti dal consigliere Giuseppe Sbriglio sull’attenzione posta dall’Amministrazione alla “realizzazione di un Parco Filadelfia che realizzi la valorizzazione storica auspicata”.
(ML) - Ufficio stampa Consiglio comunale


Torino, 18 Settembre 2006

04/07/06 - MODIFICATA LA TRANSAZIONE TRA COMUNE E CURATELA FALLIMENTARE PER IL “FILADELFIA”



Uniriscossioni, per conto della Agenzia delle Entrate, si è opposta al provvedimento del giudice fallimentare che era finalizzato a restituire al Comune, libera da ipoteche, l’area dell’impianto sportivo Filadelfia.
Con una deliberazione approvata stamani dalla Giunta Comunale si è ritenuto quindi opportuno integrare l’accordo a suo tempo stipulato con la curatela fallimentare prevedendo che, se fosse necessario da parte della Città liberare l’area di cui sopra dall’ipoteca, il relativo onere fino ad un limite massimo di 500.000 € sarà a carico della stessa curatela fallimentare. Lo stesso giudice fallimentare dovrà a breve pronunciarsi sull’opposizione di Uniriscossioni
Il resto di quanto pattuito il 25 maggio resterà invece invariato.
In quell’occasione la Giunta, con la deliberazione 2006/4272/09, aveva dato mandato agli uffici di avviare gli atti necessari per un accordo di transazione tra Comune, curatela subentrata dopo il fallimento del Torino Calcio e le società private interessate al Piano Esecutivo Convenzionato riguardante l’area del Filadelfia e le aree collegate.
Con l’accordo, evitando il rischio di lunghe trafile burocratiche dopo il fallimento della società, la curatela consentiva al Comune di estinguere il diritto di superficie su Filadelfia ed ex Chinino a suo tempo ceduto per 99 anni al Torino, e di tornare nella piena proprietà dell’area: contestualmente il Comune si impegnava a avviare entro l’anno (la data individuata è il 1° di ottobre) un primo cantiere per la ricostruzione dell’impianto. La prosecuzione dei lavori sarà poi affidata ad una nuova fondazione appositamente costituita tra Comune e soggetti privati, che si occuperà della costruzione dell’intero impianto e della sua gestione.
Con la stessa transazione si stabiliva che a favore della curatela le società proponenti il PEC verseranno 700.000 €, mentre al Comune o alla fondazione da costituirsi ne verseranno 1.000.000. La proprietà del parcheggio interrato di 1330 metri quadrati, che sarà realizzato a scomputo degli oneri di urbanizzazione da Bennet, verrà lasciata dalla stessa curatela al Comune. (e.v.)


Torino, 4 Luglio 2006

25/05/06 - ENTRO L’ANNO INIZIERANNO I LAVORI AL “FILADELFIA”




La Giunta Comunale, con la deliberazione 2006/4272/09, ha dato oggi mandato agli uffici della Divisione Urbanistica e della Divisione Patrimonio di avviare gli atti necessari per giungere ad un accordo di transazione tra il Comune, la curatela subentrata in seguito al fallimento della società Torino Calcio S.p.A. e le società private interessate al Piano Esecutivo Convenzionato riguardante l’area del vecchio stadio Filadelfia e le aree ad esso collegate.
Con l’accordo di transazione, evitando il rischio di lunghe trafile burocratiche dopo il fallimento del Torino Calcio, la curatela consentirà nei prossimi giorni al Comune di estinguere il diritto di superficie sull’area Filadelfia e sull’ex Chinino, a suo tempo ceduto per 99 anni alla società calcistica torinese, e di tornare nella piena proprietà dell’area: contestualmente il Comune avvierà entro l’anno (la data individuata è il 1° di ottobre) un primo cantiere per la ricostruzione dello storico impianto. La prosecuzione dei lavori sarà poi affidata ad una nuova fondazione appositamente costituita tra Comune e soggetti privati, che si occuperà della costruzione dell’intero impianto e della sua gestione.
Con la stessa transazione si stabilirà che a favore della curatela le società proponenti il PEC verseranno 700.000 €, mentre al Comune o alla fondazione da costituirsi ne verseranno 1.000.000. La proprietà del parcheggio interrato di 1330 metri quadrati, che sarà realizzato a scomputo degli oneri di urbanizzazione da Bennet, verrà lasciata dalla curatela al Comune. (e.v.)


Torino, 25 Maggio 2006

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21/03/05 - FILADELFIA ULTIMO ATTO - DAL CONSIGLIO COMUNALE SEMAFORO VERDE AL TORINO CALCIO



Approvato, su proposta degli assessori Mario Viano e Paolo Peveraro, il piano esecutivo convenzionato (PEC) per l’area Filadelfia. Il provvedimento è stato approvato questa sera dal Consiglio comunale, presieduto da Mauro Marino. Hanno votato, su 37 consiglieri presenti, 29 ha favore e 8 contrari.
Si conclude cosi l’iter burocratico che permetterà la rinascita dello storico campo che fu del “Grande Torino” per il centenario della squadra a fine 2006.
La superficie interessata al piano si colloca nei due isolati racchiusi tra via Giordano Bruno, via Spano, via Tunisi, via Filadelfia, via Taggia, via Montevideo e più precisamente nell’area ex Chinino di Stato.
Il progetto prevede la realizzazione di quattro lotti: l’area ex Chinino di Stato, due lotti destinati a edifici residenziali e infine il quarto lotto area Stadio Filadelfia destinata alla realizzazione di un impianto sportivo per lo svolgimento dell’attività calcistica e relative attività di servizio, con salvaguardia e conservazione delle residue emergenze architettoniche dell’edificio storico.
Nel primo lotto (area ex Chinino), sarà realizzato un centro commerciale (Bennet S.p.A.) su tre livelli: il piano terreno dell’edificio sarà attraversato da una galleria pedonale, che unirà gli accessi principali che si trovano sulle vie Taggia e Giordano Bruno, sulla quale si affaccerà una grande struttura di vendita alimentare e una media struttura extra – alimentare.
Il piano interrato sarà destinato a parcheggio con accesso da via Giordano Bruno (circa 460 posti auto, gratuiti, aperti in concomitanza alle aperture del centro commerciale, dalle 8 alle 22). Dei 460 posti auto 207 posti saranno a disposizione della Città, gratuitamente nei giorni festivi e nelle ore notturne. Per ulteriori esigenze, ad esempio in caso di eventi sportivi, saranno messi a disposizione ulteriori parcheggi.
Il piano di copertura sarà destinato a parcheggio privato è sarà accessibile dalla corte interna con ingresso da via Taggia.
Approvato il PEC lo stadio Filadelfia dovrà essere realizzato entro 18 mesi dalla prima concessione edilizia. Tutto il piano esecutivo dovrà essere realizzato entro 8 anni.
(G.S.) -Ufficio Stampa del Consiglio comunale


Torino, 21 Marzo 2005

25/02/05 - AL VIA IL PIANO ESECUTIVO DELL'AREA FILADELFIA

La Commissione Urbanistica presieduta da Domenico Mangone, ha liberato oggi per l’aula il Piano Esecutivo Convenzionato per l’area Filadelfia.
La superficie interessata al piano si colloca nei due isolati racchiusi tra via Giordano Bruno, via Spano, via Tunisi, via Filadelfia, via Taggia, via Montevideo e più precisamente nell’area ex Chinino di Stato.
Il progetto prevede la realizzazione di quattro lotti: l’area ex Chinino di Stato, due lotti destinati a edifici residenziali e infine il quarto lotto riservato all’area stadio Filadelfia, che dovrà essere realizzato entro 18 mesi dalla prima concessione edilizia.
Nell’area ex Chinino di 13.000 metri quadri, sarà realizzato un edificio che si svilupperà su tre piani, per un’altezza di circa 11 metri. Il piano interrato sarà destinato a parcheggio pubblico con accesso carraio da via Giordano Bruno e da Via Taggia. Troveranno posto 459 parcheggi auto, gratuiti, aperti in concomitanza agli orari del centro commerciale, dalle 8 alle 22. Di questi, nel cosiddetto “comparto 1”, 207 posti saranno a disposizione della Città, gratuitamente nei giorni festivi e nelle ore notturne. Per ulteriori esigenze, ad esempio in caso di eventi sportivi, secondo la Convenzione, saranno messi a disposizione ulteriori parcheggi.
Il piano terra sarà destinato al supermercato Bennet e nella galleria interna si affacceranno delle unità commerciali. Infine, il piano di copertura sarà destinato a parcheggio privato.
Tutto il piano esecutivo dovrà essere realizzato entro 8 anni.
Sono intervenuti al dibattito i consiglieri: Borgogno, Levi Montalcini, Passoni, Andreis Keller.
(a.br.) Ufficio Stampa del Consiglio Comunale


Torino, 24 febbraio 2005

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domenica 28 giugno 2009

29/11/04 - NUOVA DENOMINAZIONE ALLA CIRCOSCRIZIONE IX SI CHIAMERA’ NIZZA MILLEFONTI - LINGOTTO - FILADELFIA


Si chiamerà Nizza Millefonti - Lingotto - Filadelfia il quartiere della Circoscrizione IX che comprende l’area del Lingotto degli ex Mercati Generali e dello Stadio che fu del Grande Torino. Lo ha deciso questa sera il Consiglio comunale.
Il provvedimento è stato proposto dal Presidente del Consiglio comunale, Mauro Marino, e dal vicepresidente del Consiglio, Michele Coppola, dopo essere stato approvato in Commissione Toponomastica.
L’iniziativa è nata da un gruppo di cittadini con una petizione popolare, dibattuta in Conferenza dei Capigruppo, che richiedeva di ridenominare la Circoscrizione “legandola” allo Stadio Filadelfia, monumento storico della zona e, fra l’altro, in fase di interventi di riqualificazione.
Lo Stadio Filadelfia è elemento fondamentale della storia sportiva di Torino e costituirà, al termine della ristrutturazione in corso di realizzazione, un centro di aggregazione per attività giovanili del Torino calcio e di carattere celebrativo per l’intera città.
La delibera è stata approvata all’unanimità.
(G.S.) - Ufficio Stampa del Consiglio comunale

Torino, 29 Novembre 2004

01/10/04 - LA GIUNTA COMUNALE DA’ IL SUO ASSENSO AL PROGETTO PER IL FILADELFIA



La Giunta Comunale, riunitasi stamani, ha esaminato ed approvato il progetto degli interventi che il Torino Calcio si propone di effettuare allo stadio Filadelfia.
L’area interessata, per la quale sono state in passato approvate le necessarie varianti urbanistiche, comprende l’ex stadio Filadelfia (tra le vie Giordano Bruno, Filadelfia, Spano e Tunisi) e l’ex Chinino di Stato (tra le vie Giordano Bruno, Montevideo, Filadelfia e Taggia),
Sull’area, per la quale il Torino Calcio ha avuto la concessione del diritto di superficie per 99 anni a titolo gratuito, il Consiglio Comunale ha disposto che la società calcistica assumesse un impegno formale a realizzare un impianto sportivo che includa un campo di calcio regolamentare dotato dei necessari servizi, una tribuna spettatori adeguata ed il museo storico del Torino Calcio.
Gli obblighi definiti per la società sono di adibire il campo di gioco per le gare della Primavera, mettere a disposizione a scopo allenamento l’impianto Filadelfia alle squadre ospiti del Torino (contro un corrispettivo a loro carico), consentire la fruizione gratuita del campo al Comune (direttamente o indirettamente) almeno 5 giornate all’anno per manifestazioni di carattere sportivo e garantire un certo numero di accessi gratuiti al museo storico per i ragazzi delle scuole.
Il progetto, che ha tenuto conto di queste indicazioni, è stato redatto dalla società seguendo le prescrizioni riguardanti il rispetto della memoria storica (dovranno essere conservate alcune parti dell'edificio del complesso quali le curve storiche su via Filadelfia e via Spano ed il nucleo centrale della tribuna, alcuni elementi decorativi e la zona di ingresso su via Filadelfia), le funzioni previste da insediare sull’area (spogliatoi, palestre, uffici per lo svolgimento dell’attività sportiva, strutture per le attività museali e associative della Fondazione Filadelfia e per attività complementari e accessorie), le dimensioni del campo di gioco (dovrà avere dimensioni tali da consentire lo svolgimento di partite ufficiali di livello professionistico e quindi larghezza minima di 68 metri e lunghezza minima di 105), la capienza dello stadio (Il numero dei po-sti non dovrà essere inferiore a 2.200), dotazione di parcheggi funzionali all'impianto sportivo ed i materiali impiegati (dovranno essere usati materiali dello stesso tipo di quelli utilizzati nello stadio storico).
Si sta inoltre predisponendo una proposta di modifica della scheda di Piano per l’ambito Filadelfia che includa esplicitamente la “sede sociale” tra le funzioni ammesse, e viene precisato che il terreno di gioco dovrà essere in erba naturale e non sintetica.
La Giunta ha verificato come la società abbia presentato un progetto coerente sia con le premesse che con le con indicazioni emerse nella discussione svoltasi nelle Commissioni Consiliari e lo ha quindi approvato dopo averne verificato i contenuti. (e.v.)


Torino, 1 Ottobre 2004

sabato 27 giugno 2009

13/07/04 - FILADELFIA ATTO FINALE: PRESENTATO IL PLASTICO DELLO STADIO



Questa mattina, a Palazzo civico, è stato mostrato alle Commissioni consiliari II (pres. Domenico Mangone) e V (pres. Paola Monaci) il plastico e relativo progetto definitivo dello Stadio Filadelfia. Erano presenti gli assessori Renato Montabone e Mario Viano.
Il progetto dello Stadio che fu del “Grande Torino” è stato illustrato dall’Architetto Rolla per il Torino Calcio che ha sottolineato come sia stata ricostruita (nel progetto) la struttura storica della tribuna ovest con reinterpretazione della copertura della tribuna in zinco al titanio. Ai lati saranno mantenute le due curve “storiche”.
Al piano terra (sotto la tribuna ovest) ci saranno gli spogliatoi e lo spazio per il Museo. Al primo piano spazio ancora per il Museo che potrebbe collocarsi su due piani per circa 700 mq.
“Il progetto attuale – ha dichiarato l’architetto Rolla – prevede che lo Stadio Filadelfia possa contenere 2216 spettatori ma che potranno teoricamente essere aumentati a 2900 spettatori.
Intorno allo Stadio ci saranno 2950 mq di parcheggi a raso
Il rettangolo di gioco sarà illuminato, per le partite serali, da quattro torri-faro situate agli angoli del terreno di gioco. Di fronte alla tribuna una struttura ospiterà il circolo soci, le attività di ristorazione, il bar e gli uffici.
Durante il dibattito sono emersi tanti quesiti e interrogativi e nuove proposte dei Consiglieri tra cui la possibilità di costruire, ai lati dello stadio, delle curve-tribune sopraelevate (rispetto alla recinzione con reti alte) con l’eventualità di costruire dei parcheggi multipiano.
“Una soluzione – ha dichiarato l’architetto Rolla – da prendere in considerazione”. Ciò permetterebbe di raddoppiare gli spazi parcheggi e contemporaneamente le due curve darebbero all’intera struttura una fisionomia da “vero” Stadio.
L’assessore Montabone ha ricordato che sarebbe più utile che il tappeto verde fosse in manto erboso naturale e non sintetico, come da progetto, visto che il fondo del campo ha un ottimo drenaggio, inoltre ha sottolineato come debba essere mantenuta l’entrata al campo del sottopassaggio che c’era nella struttura storica.
Adesso la votazione finale passa alla Giunta comunale che si esprimerà in proposito.
Foto:
http://www.comune.torino.it/ucstampa/2004/dsc01373.jpg
(G.S.) - Ufficio Stampa del Consiglio comunale
Torino, 13 Luglio 2004

17/05/04 - APPROVATA LA DELIBERA SULLO STADIO FILADELFIA




Si è completato questa sera in Consiglio comunale, presieduto da Mauro Marino, l’iter che sancisce il trasferimento del diritto di superficie al Torino Calcio dell’area Filadelfia da parte della Città di Torino.
La delibera relativa all’area Stadio Filadelfia e Chinino è stata discussa dai consiglieri comunali.
Alla squadra granata l’acquisizione a titolo gratuito del diritto di superficie per novantanove anni, con decorrenza dalla stipulazione del rogito notarile, sull’area di 13 mila metri quadrati (ex Chinino) destinata ad ospitare attività commerciali. Alla Città di Torino il passaggio della piena proprietà dei 13 mila metri quadrati dell’area “Impianto Sportivo Filadelfia”. Il Comune di Torino al riguardo cederà il diritto di superficie dell’area Filadelfia per 99 anni per la costruzione del Nuovo Filadelfia al Torino.
Il progetto dello stadio dovrà rispettare la memoria storica, dovranno essere conservate, come espresso nel parere del 18 dicembre 2002 dalla Sovrintendenza, alcune porzioni dell’edificio del complesso sportivo, quali le curve storiche su via Filadelfia, via Spano e il nucleo centrale della tribuna. Saranno salvaguardati anche alcuni elementi decorativi e la zona d’ingresso su via Filadelfia, la cancellata storica, la stele monumentale (la torretta storica) e la biglietteria.
All’interno dell’area Stadio Filadelfia saranno previsti gli spogliatoi, le palestre e uffici ma anche le attività museali e associative della Fondazione Filadelfia.
Il campo dovrà avere le dimensioni per lo svolgimento di partite ufficiali per il livello professionistico (larghezza minima 68 metri e lunghezza minima 105 metri). La capienza del “Fila” non dovrà essere inferiore ai 2200 posti e la dotazione parcheggi a raso funzionali all’impianto sportivo dovrà essere reperita sulle aree rivolte alle vie Filadelfia, Spano e Giordano Bruno.
Il campo di calcio dovrà essere adibito per le gare della squadra Primavera. Il Torino Calcio dovrà mettere a disposizione , per gli allenamenti, l’impianto sportivo alle squadre ospiti del Torino, con corrispettivo a carico dei fruitori, se questi lo richiedano con anticipo alla Società granata.
Durante il dibattito è stata approvata, all’unanimità, una mozione presentata da Borgione (Margherita), Borgogno (D.S.) Passoni (Comunisti Italiani), Fucini (Udeur) e dal gruppo dei Verdi relativo al progetto dell’area stadio Filadelfia che dovrà essere approvato dalla Città prima di essere eseguito dal Torino Calcio. Il documento impegna il Sindaco e la Giunta a presentare il progetto del Filadelfia alle Commissioni di merito prima di essere approvato dagli organi competenti.
La delibera sul Filadelfia è stata cosi votata: presenti 36, votanti 36, favorevoli 29, contrari 7.
(G.S.) - Ufficio Stampa del Consiglio comunale

Torino, 17 Maggio 2004

11/05/04 - STADIO FILADELFIA VERSO L’ATTO FINALE


http://www.comune.torino.it/ucstampa/2004/article_457.shtml

Si sta completando l’iter burocratico che sancirà il trasferimento del diritto di superficie al Torino Calcio da parte della Città di Torino. Questa mattina in sala Orologio è stata discussa la delibera relativa all’area Stadio Filadelfia e Chinino. Ai lavori della I Commissione consiliare, presieduta da Gioacchino Cuntrò, in seduta congiunta con la V Commissione, presieduta da Paola Monaci, erano presenti gli assessori Paolo Peveraro, Mario Viano e Renato Montabone.
Il documento ratifica l’acquisizione a titolo gratuito alla squadra granata del diritto di superficie per novantanove anni, con decorrenza dalla stipulazione del rogito notarile, sull’area di 13 mila metri quadrati (ex Chinino) destinata ad ospitare attività commerciali, in cambio del passaggio alla Città di Torino della piena proprietà dei 13 mila metri quadrati dell’area “Impianto Sportivo Filadelfia”. Il Comune di Torino al riguardo cederà il diritto di superficie dell’area Filadelfia per 99 anni per la costruzione del Nuovo Filadelfia al Torino.
La costituzione del diritto di superficie sull’ area “Impianto Sportivo Filadelfia” avverrà se sarà adibito esclusivamente ad impianto sportivo. Il Torino Calcio avrà l’obbligo di procedere al recupero dell’ex Campo Filadelfia entro 18 mesi dal rilascio delle licenze edilizie e commerciali.
La Società di Cimminelli dovrà presentare al Comune di Torino precise garanzie sulla realizzazione degli interventi riguardanti il “Fila” attraverso ipoteche su immobili localizzati sul territorio della provincia torinese e/o fideiussioni bancarie corrispondenti al valore delle opere da realizzare per riqualificare lo stadio che fu del Grande Torino.
Il campo di calcio (regolamentare) del Filadelfia dovrà essere adibito per le gare della squadra Primavera. Sarà dotato dei necessari servizi e di un adeguata tribuna per gli spettatori. Il Torino Calcio dovrà mettere a disposizione, per gli allenamenti, l’impianto sportivo, alle squadre ospiti di Torino e Juventus, con corrispettivo a carico dei fruitori, se questi lo richiedano con anticipo alla società granata.
Per almeno 5 giorni l’anno l’impianto dovrà essere a disposizione a titolo gratuito della Città di Torino per manifestazioni di carattere sportivo. Sarà inoltre garantito un congruo numero di ingressi gratuiti per le scolaresche al Museo della Storia del Torino che verrà realizzato nell’area.
Durante i lavori di Commissione sono intervenuti Passoni (Comunisti Italiani), Tealdi (Forza Italia), Levi Montalcini (Margherita), Sbriglio (Margherita), Borgione (Margherita), Provera (Rifondazione Comunista) Costa (Forza Italia) Altea (A.N.), Chiavarino (Forza Italia) Giorgis (D.S.).
Dopo il dibattito i Consiglieri hanno dato il via libera alla delibera che adesso “entrerà” in Sala Rossa per essere votata e approvata definitivamente dal Consiglio comunale.
(G.S.) - Ufficio Stampa del Consiglio comunale


Torino, 11 Maggio 2004

27/04/04 - STADIO FILADELFIA: TRASFERIMENTO DIRITTO DI SUPERFICIE A SOCIETA' GRANATA



La Giunta comunale ha approvato quest'oggi la delibera per il trasferimento del diritto di superficie sullo stadio Filadelfia e sull’area "Ex Chinino di Stato" dal Comune di Torino alla società Torino Calcio Spa. Questo provvedimento rappresenta un atto indispensabile per consentire al club granata di dare corpo al progetto di riqualificazione dello storico stadio del Grande Torino, alla realizzazione del museo storico del Torino e delle infrastrutture per le attività svolte dalle squadre del settore giovanile.
Lunedì prossimo il documento passerà in Consiglio comunale per la discussione e la definitiva approvazione.
La delibera varata stamani a Palazzo Civico stabilisce la durata del diritto di superficie e definisce i vincoli urbanistici, quelli relativi alle destinazioni d’uso e i tempi di realizzazione che la società di Franco Cimminelli dovrà rispettare.
Nello specifico l’atto approva la costituzione a favore del Torino Calcio, senza corrispettivo in denaro, del diritto di superficie per 99 anni sull’area di 13mila metri quadrati denominata "Ex Chinino", compresa tra le vie Giordano Bruno, Taggia, Filadelfia e residua proprietà della Città, e destinata ad ospitare attività commerciali, in cambio del passaggio al Comune di Torino della piena proprietà dei 13mila metri quadrati dell’area "Impianto Sportivo Filadelfia", tra le vie Giordano Bruno, Filadelfia, Spano e residua proprietà del Torino Calcio. La Città di Torino cederà in diritto di superficie novantanovennale l'area Filadelfia al Torino Calcio per la costruzione dello Stadio della Memoria a carico della società granata.
La concessione del diritto di superficie sull’area Filadelfia ed ex Chinino obbliga il Torino Calcio a procedere, e a concludere entro 18 mesi, alla costruzione dell’impianto sportivo. Operazione da avviare prioritariamente rispetto alla realizzazione delle opere di edilizia residenziale e per le attività commerciali nelle aree interessate dal provvedimento.
La deliberazione approvata questa mattina dalla Giunta comunale, prevede che la società Torino Calcio Spa presenti, a garanzia delle realizzazione degli interventi relativi al complesso sportivo, una somma corrispondente al valore delle opere relative al progetto di riqualificazione del Filadelfia attraverso ipoteche su uno o più immobili localizzati nel territorio della provincia di Torino e/o fideiussioni bancarie.
Le garanzie potranno essere, su richiesta della società granata, proporzionalmente ridotte in ragione dello stato di avanzamento dei lavori di edificazione dell’impianto.
Sempre a proposito dell’impianto sportivo, secondo la deliberazione il Torino Calcio deve garantire la gestione delle strutture, adibendo il campo di gioco per le gare della squadra Primavera, mettendolo a disposizione delle squadre ospiti di Torino e Juventus per gli allenamenti pre gara, garantendo un "congruo" numero di accessi gratuiti al Museo della Storia del Torino per ragazzi in età scolare e garantendo un utilizzo al Comune per manifestazioni di carattere sportivo. (mge)


Torino, 27 Aprile 2004

01/03/04 - RISTRUTTURAZIONE STADIO COMUNALE: OBIETTIVI RAGGIUNTI COME DA PROGRAMMA - DEMOLITO IL 70% - AL VIA ANCHE IL PROGETTO FILADELFIA



Iniziati da settembre i lavori di ristrutturazione dello Stadio Comunale da parte del Torino Calcio. Se ne è discusso questa mattina a Palazzo civico in sede di Commissione Olimpica (pres. Gavino Olmeo) in congiunta con la II (pres. Domenico Mangone) , la V (pres. Paola Monaci) e la Commissione Controllo di Gestione (pres. Francesco Gallo).
Erano presenti per il Torino Calcio, il patron Francesco Cimminelli, il Presidente Tilli Romero, il direttore dei lavori della Recchi, Ing. Remo Mendolicchio. Per la Giunta comunale gli assessori Paolo Peveraro e Renato Montabone.
“Oggi rispetto agli obiettivi - ha detto introducendo i lavori l’assessore Paolo Peveraro – siamo totalmente allineati tant’è che le demolizioni sono state fatte al 70%, è stato istallato il cantiere della Ditta Mazzi e i lavori rispondono alle date prefissate ovvero quelle del 31 Marzo 2005 (disponibilità all’accesso al Toroc per l’adattamento all’evento olimpico) e 31 luglio 2005 (conclusione lavori).
Foto : http://www.comune.torino.it/ucstampa/2004/stadio_comunale.jpg
L’ing. Quirico rispetto allo stato dei lavori di ristrutturazione del Comunale ha dichiarato come la Società Granata stia rispettando il crono-programma concordato e tarato alle esigenze che la Città e Toroc avevano.
Da settembre ad oggi c’è stata la rimozione dei seggiolini, la demolizione della copertura della tribuna e del 70% dei locali delle sottogradinate dei settori sud-est e nord-ovest. Sono stati rimossi i serramenti, i finestroni e gli impianti elettrici e di riscaldamento, le tramezzature e i pavimenti. Passo successivo saranno le bonifiche belliche e il consolidamento delle fondazioni.
Lo scorso giovedì invece è stata ritirata la concessione edilizia per le costruzioni relative allo Stadio Comunale.
Sollecitato sulla questione Filadelfia, il patron del Torino Calcio, Cimminelli, ha dichiarato che appena saranno finiti gli atti amministrativi inizieranno i lavori per lo storico Stadio. Al riguardo ha mostrato alla Commissione sia il progetto che i disegni del campo del “Grande Torino”.
Foto : http://www.comune.torino.it/ucstampa/2004/comunale_vista_maratona.jpg
Al dibattito sono intervenuti i Consiglieri: Ventriglia (A.N.), Sbriglio (La Margherita), Nigro (Verdi), Cuntrò (D.S.), Salti (Forza Italia). (g.s.)
Ufficio Stampa del Consiglio comunale

Torino, 1 Marzo 2004

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by MAI_STATI_IN_C2

09/12/03 - VARIANTE N. 59 “FILADELFIA” IL “VIA LIBERA” DAL CONSIGLIO COMUNALE



Dirittura d’arrivo e traguardo tagliato, questa sera, in Consiglio comunale, presieduto da Mauro Marino, per la Variante n. 59, al Piano Regolatore, relativa all’area “Filadelfia” (ex Stadio Filadelfia tra le vie Tunisi, Giovanni Spano, Giordano Bruno e Filadelfia).
La variante “Filadelfia” approvata tutelerà lo “storico” campo di calcio, sia per l’attività sportiva (partite di calcio della squadra primavera), sia per la difesa e la valorizzazione delle parti residue della struttura. Verrà così salvaguardato il campo di calcio nella sua configurazione storica, opportunamente ricostruito, prevedendo la realizzazione di parte degli interventi edilizi previsti al di fuori dell’area stessa. In particolare nell’area Ex Chinino di Stato (area tra le vie G.Bruno, Filadelfia, Montevideo e Taggia) sorgerà il Centro Commerciale (max 10 mila mq di superficie di pavimento).
L’intervento di completamento edilizio verrà concentrato sul fronte di via Tunisi previa cessione gratuita alla Città della parte restante dell’area.
Peraltro viene confermata la realizzazione di servizi pubblici, originariamente previsti nell’area ex Chinino. In particolare il Centro Diurno per Anziani nell’area ex Paoli ad ovest di piazza Galimberti e il bocciodromo nella porzione residua dell’ex Chinino.
La nuova zona urbana di trasformazione (ZUT) è stata denominata “12.29 Filadelfia” è dovrà garantire l’unitarietà dell’intervento di trasformazione urbanistica, nel quale è previsto anche il recupero dell’ex campo Filadelfia.
Quindi il campo di calcio Filadelfia sarà ricostruito nella sua sede storica e l’area sarà di proprietà comunale attraverso una permuta patrimoniale tra la Città di Torino e la Società Torino Calcio.
Hanno partecipato al dibattito: Borgogno (D.S.), Rosso e Chiavarino (Forza Italia), Passoni (Comunisti Italiani), Sbriglio e Borgione (La Margherita), Provera (Rifondazione Comunista), Nigro (Verdi).
Votanti 41
I voti a favore sono stati: 31 (compreso il Sindaco)
I voti contro sono stati : 10
astenuti: 1
(g.s.)
Ufficio Stampa del Consiglio comunale

Torino, 9 Dicembre 2003

28/07/03 - APPROVATA DAL CONSIGLIO COMUNALE LA VARIANTE “FILADELFIA”




Si è concluso questa sera, in Consiglio comunale, presieduto da Mauro Marino, l’iter che ha condotto alla riadozione della Variante n. 59, al Piano Regolatore, relativa all’area “Filadelfia” (ex Stadio Filadelfia tra le vie Tunisi, Giovanni Spano, Giordano Bruno e Filadelfia).
Anche in relazione alle osservazioni presentate da Pro Natura, Legambiente e Provincia di Torino, dove si faceva rilevare la necessità di una maggiore tutela dello “storico” campo di calcio, da salvaguardare sia per l’attività sportiva (partite di calcio della squadra primavera), sia per la difesa e la valorizzazione delle parti residue della struttura, l’assessore all’urbanistica della Città, Mario Viano, ha rivisto le modalità attuative della trasformazione in modo da salvaguardare il campo di calcio nella sua configurazione storica, opportunamente ricostruito, prevedendo la realizzazione di parte degli interventi edilizi previsti al di fuori dell’area stessa.
Pertanto in parte dell’area Ex Chinino di Stato (area tra le vie G.Bruno, Filadelfia, Montevideo e Taggia) dovrebbe sorgere il Centro Commerciale (max 10 mila mq di superficie di pavimento).
Viene altresì confermata la realizzazione di servizi pubblici, ed in particolare il Centro Diurno per Anziani e la bocciofila “Ex Chinino”, nello stesso ambito o nelle immediate prossimità.
Quindi il campo di calcio Filadelfia sarà ricostruito nella sua sede storica e l’area sarà di proprietà comunale attraverso una permuta patrimoniale tra la Città di Torino e la Società Torino Calcio.
I Voti a favore sono stati 28 (D.S., la Margherita, Comunisti Italiani, Verdi)
I voti contro sono stati : 8 (Forza Italia, A.N., Lega Nord). (g.s.)


Torino, 28 Luglio 2003

06/06/03 - APPROVATA DALLA GIUNTA LA NUOVA VARIANTE URBANISTICA PER L’AREA DELL’EX STADIO FILADELFIA



La Giunta Comunale, nella sua riunione di stamani, ha riadottato con la deliberazione 2003/4276/09 la variante urbanistica riguardante l’area dell’ex Filadelfia, modificando la proposta progettuale contenuta nella deliberazione del febbraio scorso.
La modifica riguarda essenzialmente la rilocalizzazione delle superfici destinate ad attività commerciali dall’area ex MOI (in particolare l’arcata storica a nord dell’ingresso di p.za Galimberti) ad una porzione dell’area ex Chinino compresa tra via Giordano Bruno e via Taggia, sempre di proprietà comunale.
La ragione della modificazione è da ricondurre alla difficoltà di contemperare le esigenze di adeguamento delle arcate ex MOI alle nuove strutture da ospitare con i vincoli di tutela posti dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici.
La deliberazione prevede la salvaguardia esplicita delle palazzine collocate nella porzione sud dell’ex Chinino e conferma altresì gli interventi pubblici previsti nell’area dal piano degli investimenti – in particolare il centro diurno per anziani ed il nuovo bocciodromo – prevedendone la ricollocazione all’interno della porzione dell’area destinata a servizi pubblici oppure (in subordine e qualora in fase di progettazione esecutiva si rivelasse più opportuno) in aree pubbliche esterne e nelle immediate vicinanze.
Con la deliberazione approvata viene infine riconfermata la tutela dell’area storica dell’ex Filadelfia già prevista dalla deliberazione del febbraio 2003, che limitava la concentrazione di nuove edificazioni alla sola area che si af-faccia su via Tunisi e garantiva altresì il recupero delle parti architettoniche residue dello storico stadio. La fase progettuale di dettaglio è demandata al Piano Esecutivo Convenzionato riguardante l’intera area.
La deliberazione dovrà essere discussa dal Consiglio Comunale. (e.v.)


Torino, 6 Giugno 2003

05/02/03 - PROPOSTO IL NOME FILADELFIA AL QUARTIERE "EX MERCATI GENERALI"



A Palazzo civico, si è tenuta, stamane, la Conferenza Stampa di presentazione della petizione al Consiglio comunale, per dare il nome “Filadelfia” al quartiere “ex mercati generali” della Circoscrizione 9.
La Conferenza è stata condotta dalla vicepresidente del Consiglio comunale, Susanna Fucini, che ha affidato ai promotori Graziella Grasso, Roberto Cernigliaro e Marco Allemandi la presentazione della petizione.
“Gli abitanti di questo quartiere sentono una certa tristezza a sentir chiamare la propria zona “ex mercati generali”. ha affermato Cernigliaro. “Ecco allora l’idea di chiamare il quartiere “Filadelfia”, come il vecchio stadio del grande Toro, un monumento ricco di storia, valori e ideali, ed un esempio di vivere lo sport, oggi scomparso, che non dobbiamo dimenticare, a prescindere dalle fedi sportive o dagli interessi di parte” ha concluso il promotore.
A sostegno dell’iniziativa, e presenti a Palazzo civico per la Conferenza Stampa, hanno presenziato Franco Ossola, figlio dell’attaccante morto nella sciagura del ’49 a Superga, Sauro Tomà, ex calciatore del grande Toro e superstite della tragedia granata e Domenico Beccaria presidente dell’”Associazione alla memoria storica granata”
. (r.t.)

Torino, 5 Febbraio 2003

Il FILADELFIA è sacro per tutti i Granata


27/02/01 - STADIO FILADELFIA: LE MODIFICHE AL PIANO REGOLATORE

Con la deliberazione 2001/01855/09 la Giunta Comunale ha inviato all'approvazione del Consiglio Comunale la variante parziale al Piano regolatore necessaria al Torino Calcio per la realizzazione del nuovo stadio Filadelfia. Infatti nel 1995 l'area del Campo Filadelfia (tra le via Tunisi, Spano, Giordano Bruno e Filadelfia) era stata destinata ad attività per sport, tempo libero e cultura con annesse attività terziarie ma con il vincolo dell'utilizzo "non professionistico" (vista l'allora recente costruzione dello stadio delle Alpi).
La presentazione da parte del Torino Calcio del progetto per il nuovo stadio, destinato ad essere utilizzato per le serie maggiori, ha superato le iniziali proposte di utilizzo a carattere non professionistico e comporta l'utilizzo di ulteriori aree su via Giordano Bruno e limitrofe alla nuova caserma della Guardia di Finanza. Di qui la necessità delle varianti al piano regolatore.
Il progetto prevede l'utilizzo del nuovo stadio anche per lo svolgimento del torneo di hockey delle Olimpiadi invernali del 2006. Il piano di gioco sarà abbassato di circa 5 metri rispetto al piano stradale di via Giordano Bruno e viene previsto lo scavalcamento della via tramite un edificio destinato a strutture commerciali e per il tempo libero che collegherà lo stadio con il "Parco Filadelfia" (all'interno del quale saranno realizzate altre strutture per aggregazione e divertimento).
Lo stadio (polifunzionale) avrà la capienza di circa 25.000 posti (circa 37.000 metri quadri), le attività connesse occuperanno circa 15.000 metri quadri di superficie e la costruzione del parco permetterà di recuperare le "tribune della memoria" del vecchio Filadelfia che ospiteranno il museo "Casa del Toro", ristoranti e gli uffici della società. I posti auto saranno circa 1900. La deliberazione dovrà essere discussa dal Consiglio Comunale.
Planimetrie ed immagini del progetto sono disponibili sul sito Internet del Torino Calcio all'indirizzo Internet
http://www.toro.it/societa/index.htm
Torino, 27 Febbraio 2001

Come potrebbe essere...





by Tanaus

12/05/00 - "LA SCUOLA ADOTTA UN MONUMENTO". DOMENICA MANIFESTAZIONE ALLO STADIO FILADELFIA

Domenica 14 maggio lo Stadio Filadelfia ritorna, per un giorno, ad ospitare spettatori e appassionati, e sul suo campo da gioco potranno giocare alcuni ragazzi con Claudio Sala.

Infatti nella prima giornata della manifestazione "La Scuola adotta un monumento", tra le strutture aperte al pubblico con l'aiuto degli alunni delle scuole torinesi, merita un'attenzione particolare lo Stadio Filadelfia, adottato, da quest'anno, dagli allievi della Scuola Media Statale "G. B. Vico", che stanno realizzando una raccolta di cimeli del grande Torino e sono impegnati nella costruzione di un plastico della struttura.

Il luogo caro alla memoria degli sportivi torinesi, situato in via Filadelfia 38, potrà essere visitato dalle 15 alle 19.

Alle 18 vi sarà un momento particolare, con la presenza dell'Assessore Paola Pozzi, di Claudio Sala uno dei campioni che hanno giocato nel Torino, del Presidente della Fondazione Campo Filadelfia Diego Novelli e di Domenico Beccaria Presidente dell'Associazione Memoria Storica Granata.

In conclusione, a partire dalle 18,30, si svolgerà uno spettacolo musicale.

Non tutti sanno che il vero nome del glorioso stadio Filadelfia, detto semplicemente il Fila, e "Campo Torino"; nasceva con questo nome il 17 ottobre 1926 per volere del Conte Enrico Marone di Cinzano, allora presidente del club Torino F.C. Il progetto fu affidato all'ingegnere Gamba, insegnante al Politecnico torinese, e la costruzione fu eseguita dal Commendator Filippa. Fu inaugurato alla presenza del principe ereditario Umberto e della principessa Maria Adelaide con la benedizione dell'arcivescovo di Torino Monsignore Gamba. La prima partita disputata il giorno stesso fu Torino FC-Fortitudo Roma, con il risultato di 4-0 per il Torino, alla presenza di 15.000 spettatori. Lo stadio, situato nell'area dei Mercati Generali, è ubicato in via Filadelfia, da cui poi prese il nome.

La rievocazione storica dell'inaugurazione (73 anni dopo) è stata fatta dai ragazzi della Scuola Media G. B. Vico, il 17 ottobre 1999 con la collaborazione dell'Associazione Memoria Storica Granata, allo stadio Delle Alpi prima della partita di campionato Torino-Bari. (g.f.)

Torino, 12 maggio 2000

http://www.comune.torino.it/servizi-educativi/adotta/sch_a-m-02/stadio-filadelfia.htm


SCUOLA MEDIA VICO - v. Tunisi 102
STADIO FILADELFIA - v.Filadelfia 36

a cura di Graziella Grasso e Pierangela Triberti

COLLOCAZIONE DEL MONUMENTO NEL CONTESTO STORICO
Non tutti sanno che il vero nome del glorioso stadio Filadelfia, detto semplicemente il Fila, è "Campo Torino"; nasceva con questo nome il 17 ottobre 1926 per volere del Conte Enrico Marone di Cinzano, allora presidente del club Torino F.C. Il progetto fu affidato all'ingegnere Gamba, insegnante al Politecnico torinese, e la costruzione fu eseguita dal commendatore Filippa. Fu inaugurato alla presenza del principe ereditario Umberto e della principessa Maria Adelaide, con la benedizione dell'arcivescovo di Torino Monsignore Gamba.
La prima partita, disputata il giorno stesso, fu Torino F.C. - Fortitudo Roma, con il risultato di 4-0 per il Torino, alla presenza di 15000 spettatori. Lo stadio, situato nell'area dei Mercati Generali, è ubicato in via Filadelfia, da cui poi prese il nome. La rievocazione storica dell'inaugurazione (73 anni dopo) è stata fatta dai ragazzi della scuola media G.B. Vico, il 17 ottobre 1999 con la collaborazione dell'Associazione Memoria Storica Granata, allo Stadio Delle Alpi, prima della partita di campionato Torino-Bari.

MOTIVO DELL'ADOZIONE
Far conoscere ai ragazzi le origini gloriose del vecchio stadio ormai in completo abbandono, depositario della storia di un periodo eccezionale per la nostra città.

ATTUALE DESTINAZIONE E RAPPORTO CON L'AMBIENTE
Attualmente in disuso, con alcuni elementi architettonici di epoca fascista visibili, è in attesa di prossima ricostruzione

METODO DI LAVORO
È stata fatta una prima ricerca di materiali presso testate giornalistiche, personaggi legati alla storia del Grande Torino, la Società Torino; in collaborazione con l'Associazione Memoria Storica Granata, si è poi realizzata una mostra che verrà riproposta in maniera più dettagliata ed articolata.

PROPOSTE PER LA TUTELA E LA SALVAGUARDIA
Mantenere vivo il ricordo del glorioso passato dello stadio Filadelfia, con la speranza di restituirlo alle generazioni future, in modo che possano riflettere su che cosa è diventato il gioco del calcio oggi, e quali erano invece gli antichi valori morali ad esso legati.

16/03/1999 - ELETTI I RAPPRESENTANTI DELLA CITTA' NEL CONS.D'AMMINISTRAZIONE E NEL COLLEGIO REVISORI DEI CONTI DELLA “FONDAZIONE CAMPO FILADELFIA”




Il sindaco ha designato Valentino Castellani e Giovanni Zanetti quali rappresentanti della Città nel Consiglio di amministrazione della “Fondazione Campo Filadelfia”.
Ha inoltre nominato rappresentante della Città nel Collegio dei Revisori dei Conti della Fondazione, Domenico Pizzala. (p.c.)

Torino, 16 marzo 1999

25/11/1998 - PRESTO INIZIERANNO I LAVORI PER LA RICOSTRUZIONE DELLO STADIO FILADELFIA




In relazione ad alcune notizie giornalistiche relative all'apertura di un cantiere per la realizzazione di una pista ciclabile nell'area in prossimità dello Stadio Filadelfia, l'Assessore per l'Ambiente Gianni Vernetti e l'Assessore per lo Sport Ugo Perone, precisano che non si configurano in alcun modo impedimenti per l'apertura, anche in tempi brevissimi, di un cantiere di ricostruzione dello Stadio Filadelfia; si impegnano fin d'ora a coordinare gli interventi tecnici in tal senso; osservano che la costruzione di una pista ciclabile costituisce un elemento positivo di accessibilità alla struttura sportiva.

Torino, 25 novembre 1998

Come era...


giovedì 25 giugno 2009

DELENDA CARTHAGO, PHILADELPHIA RESTITUENDUS

A proposito di Novelli e del Fila
Tratto dal pezzo apparso su Fegato Granata nel Settembre 2001

Nella Roma repubblicana del terzo secolo A.C., c'era un tale che andava ripetendo ad ogni occasione «delenda Carthago» («Cartagine dev'essere distrutta»). Si chiamava Catone, e probabilmente i suoi concittadini lo giudicavano un tipo un po' fissato, della serie a Catò... l'amo capito... nun ce stà a rompe 'gni vorta co' 'sta Cartaggine! Ma lui, tetragono, insistette col suo tormentone finché la città africana fu rasa al suolo e sulle sue rovine fu sparso il sale, ché non ci ricrescesse più neppure l'erba. Novelli non ha sparso il sale sulle rovine del Filadelfia, ma è come se l' avesse fatto. Sono passati sette anni dacché Don Diego s'era impegnato a restaurare uno stadio malandato, ma ancora integro e orgogliosamente in piedi. A tutt’oggi Don Diego non solo non ha mantenuto la parola data, ma ha fatto ben di peggio: l'ha raso al suolo, lasciando ritti solo tre monconi. Nella Torino repubblicana del ventesimo secolo D.C. c'era un tale che andava ripetendo ad ogni occasione, a voce e per iscritto, sui giornali e alla TV, nelle conferenze stampa e nei dibattiti, alle cene dei club e per la strada, che "Filadelfia restituendus est", il Fila deve essere ricostruito. Quel tale sono io, e anch'io rischio a volte d'esser giudicato monotono come Catone "Collino?... ah, sì... quello che ha la fissazione del Fila". Non dev'esser però una fissazione tanto strana, questa, se intorno all'argomento ci hanno scritto un libro ("Filadelfia, la fossa dei leoni" di Oberdan Ussello) e almeno un capitolo specifico in ogni pubblicazione che trattasse del Toro. Sul tema esiste una rassegna stampa colossale, ricca di centinaia di articoli a stampa e di decine di servizi televisivi. C'è persino una documentatissima tesi di laurea negli archivi della facoltà di Architettura. La preoccupazione della gente (gente d'ogni paese, età, sesso e strato sociale) sulla sorte del glorioso impianto ha causato interrogazioni parlamentari a Montecitorio, asperrime contese in Sala Rossa, due appelli di Tuttosport cui i lettori hanno risposto in massa, inviando ogni volta più di centomila firme. Solo negli ultimi sette anni, durante la spocchiosa gestione del problema da parte di Novelli, son nate per vegliare sul destino del Filadelfia due associazioni di tifosi (le Sentinelle e l'Associazione Memoria Storica Granata) nonché una Fondazione voluta dall'ex sindaco comunista e costituita dal Torino Calcio, dal Comune e da alcuni presunti VIP di fede granata. Ma non basta: è nato un nuovo giornale, "Il trombettiere del Filadelfia", apposta per mobilitare i tifosi dopo il clamoroso voltafaccia della Società. Purtroppo, accanto ai tanti che si struggevano al capezzale del Tempio in agonia, c'era chi considerava la venerazione per esso come un patetico, inutile e controproducente sentimentalismo.Erano e sono gli stessi che esortano i tifosi a "non piangersi addosso" (lo ha detto Cimminelli in più di un'occasione), e accusano di feticismo chiunque osi protestare per la demolizione. Non è un'esagerazione: "feticista" è l'esatto epiteto affibbiato da "faccia da loculo" a Mecu Beccaria. Ora che finalmente l'AMSG si è svegliata e ha capito che Fegato fin dal '95 aveva ragione, ora che Trabaldo e i Fedelissimi gridano al tradimento, Novelli ribatte che son solo dei feticisti. Non c'è da stupirsi. Già nel 1995, esattamente il 30 di marzo, aveva detto di fronte alla Commissione Cultura del Comune di Torino, parlando del Filadelfia: «...venerdì della prossima settimana faremo un'assemblea con tutti i rappresentanti dei club granata... quindi, anche per dire, non è che andiamo lì a distruggere le memorie, salvaguardiamo tutte le cose che ricordano il Grande Torino... sì, perchè son già arrivati, sono tutti lì, vogliono fotografare tutto....la panca dove si sedeva Valentino Mazzola....l'angolo dove starnutiva Gabetto...» Se non vi basta il testo, dovreste sentire il tono sprezzante con cui faccia da loculo pronuncia l'ultima frase, dal «sì, perchè son già arrivati...» fino a quell'incredibile «...dove starnutiva Gabetto» a cui manca solo la chiosa «poveri scemi!”». Quei poveri scemi eravamo noi delle Sentinelle, ma non così scemi da non avere il nastro registrato, destramente passatoci da una nostra talpa al municipio. Lo manderemo in onda, amplificato, durante il festival del decennale perchè, scritte, quelle parole fanno già un certo effetto, ma ascoltate sono impressionanti. Non si capisce come abbiano potuto affidare la sorte del Filadelfia ad uno che fin dall'inizio ne parlava in questi toni.Oppure lo si capisce fin troppo, alla luce degli ultimi sviluppi della questione stadi. Novelli ha anche la faccia tosta di ripetere, adesso, che la soluzione finale proposta da Cimminelli (un campetto "della memoria" da 4000 posti con sede sociale e museo, naturalmente coi negozi intorno anche se, bontà sua, senza Hotel) era l'obbiettivo della Fondazione fin da quando nacque. Altra menzogna. La frattura insanabile fra l'ex sindaco comunista e Fegato Granata si era verificata immediatamente, nei primi mesi del '95, proprio su questa ipotesi. Fegato contestava il sacrificio del campetto in favore dell'albergo, e la spesa di 50/70 miliardi (era quella la previsione di allora) per un impianto che non solo non sarebbe servito alla prima squadra per giocarci in campionato, ma sarebbe stato profanato e strangolato da palazzi e cubature commerciali. Piccolo per piccolo, dicemmo fin da subito, tanto vale restaurare il Fila così com'è, valendoci del progetto Zavanella (già pagato e messo a disposizione da Gerbi), che prevede una spesa di soli nove miliardi. Don Diego capì allora che per farci digerire il suo (suo?...) "contorno commerciale" doveva prometterci un impianto da campionato. Di fronte a quel sogno, che significava il ritorno alle origini e la garanzia di 7-10 punti in più per ogni campionato, la maggior parte dei tifosi si fidò di lui, che nel frattempo faceva il giro delle sette chiese (cioè visitava i club della curva, le circoscrizioni, i Rotary...) sciorinando disegni, plastici e progetti. La capienza passò (tanto, promettere non costra nulla) dai 7/12000 posti a sedere iniziali (con strizzatina d'occhio del crisantemo, come dire "poi vedrete che in corso d'opera.... sapete come vanno queste cose... lasciatemi lavorare..."), ai 15/21000 del secondo progetto Renacco, diventati 25000 sotto Vidulich con l'abbassamento del terreno, e 35000 nel cheeseburger a più strati di Cimminelli, quello con il tunnel su Via Giordano Bruno e l'entrata dal lato ferrovia. Ma solo con il progetto Vidulich, ripeto, Novelli è riuscito a farci inghiottire il rospo della demolizione. Le sue balle tecniche per giustificarla, quelle sull'amianto, sui tubi e sui pericoli di crollo (mai partite ordinanze comunali che parlassero di crollo strutturale, abbiamo controllato), non le abbiamo mai bevute. Speravamo solo che il sacrificio servisse alla realizzazione del grande sogno. Ora che il sogno è svanito, non ci resta che piangere la morte del vecchio Campo e recitare il "mea culpa" con umiltà, perchè di questa morte siamo tutti un po' colpevoli, non foss'altro che per aver rinunciato ad opporci in modo più deciso. Alla sua dismissione, prima, e alla sua demolizione, dopo. Magari usando metodi da "popolo di Seattle", visto che l'ultimo G8 ha dimostrato che funzionano. Quando la colpa non è di nessuno in particolare, diventa un po' di tutti. Un po' di storia non guasta, per capire come si è arrivati a tanto, nell'indifferenza generale. Nel 1963 il Toro emigra al Comunale per le partite di campionato. Il Fila è declassato a campo di allenamento e, con la scusa del piano regolatore («...per giocare, giochiamo al Comunale... qui ci alleniamo finché sta in piedi, tanto il piano non consente di fare nulla...»), viene abbandonato a se stesso, cioè in pratica non gli viene più fatta alcuna seria manutenzione strutturale. Segue di lì a poco la chiusura al pubblico delle gradinate e della tribuna in legno. Gli spettatori che assistono agli allenamenti e alle partite della Primavera devono stiparsi nel parterre e nei due spigoli nordovest e sudovest, (quelli risparmiati anche oggi dalle mai abbastanza maledette ruspe di Novelli) e per sostenere il tetto della tribuna viene montata un'impalcatura di tubi Innocenti. A proposito di quei tubi, vale la pena ricordare che per il loro noleggio il Torino ha pagato alla FIP di Pederzoli un canone annuale di circa sei milioni fino alla fine della gestione Pianelli, ma dall'avvento di Rossi in poi più niente, salvo qualche tessera d'ingresso data in omaggio alla ditta, senza che per ciò venisse aperto alcun contenzioso.Eppure per giustificare la prematura demolizione della tribuna in legno (inizialmente tutelata dal compianto architetto Ormezzano, ma poi svincolata dopo la sua morte dall'architetta Daniela Biancolini, che gli era succeduta in sovraintendenza) Novelli andava dicendo che c'era il grosso problema dei tubi e che bisognava assolutamente rimuoverli (con conseguente, inevitabile crollo del tetto...) perchè, a parte i canoni di nolo arretrati da saldare, avrebbero continuato a far maturare ulteriori e inutili spese di noleggio. Ma non era vero: quando nel '97 la Pederzoli, sollecitata dalla Fondazione, è venuta a toglierli per consentire l'abbattimento della tribuna, non solo non ha preteso alcun canone arretrato, ma non ha neppure chiesto il rimborso delle spese di smontaggio e asporto. Il bello è che il tetto, a sentire Novelli, sarebbe dovuto crollare appena tolto il sostegno dei tubi, e invece se n'è rimasto là beffardo e saldo, ad aspettare in piedi l'estremo affronto delle motoseghe. Comunque, nessun costo per i tubi: era solo una scusa, una delle tante escogitate dal presunto onorevole per giustificare davanti all'opinione pubblica (buona parte della quale lo scongiurava di desistere, di aspettare) la sua criminale azione demolitoria. Una bufala, come la storia del terribile "pericolo-amianto".Tutto l'amianto presente al Fila si riduceva al tetto della tribuna, che era in Eternit come lo è tuttoggi quello dei capannoni Fiat a Mirafiori e di mille altri edifici italiani senza che per ciò si debba abbatterli. La legge consente di applicare all'Eternit una vernice speciale che imprigiona le microfibre di asbesto della sua componente amiantosa. Si può farlo senza neppure rimuovere le lastre. Nel '70 Pianelli costruisce, in fondo al cortile, il capannone in lamiera sotto il quale si allenerà la prima squadra nei giorni di maltempo fino alla dismissione dell'impianto. Ma l'erosione delle gradinate continua, e nel 1989 il presidente Mario Gerbi commissiona all'architetto Zavanella un progetto che prevede per lo stadio la conservazione, dopo accurato e rispettoso restauro, di tutti e quattro i lati per una capienza di 14.000 posti a sedere. In quello stesso anno giunge a maturazione il mutuo federale, e Gerbi può riscattare il campo dalla Federcalcio per la cifra simbolica di trenta milioni. Nelle more dell'operazione il controllo del Torino passa a Gian Mauro Borsano il quale, all'atto della voltura, vorrebbe intestarlo alla Gima. Gerbi però si oppone, e fa pervenire una diffida della Federcalcio al nano cammellato, che rinuncia all'insana idea. Così il glorioso impianto può finalmente diventare proprietà effettiva del Torino Calcio, come era (e sarebbe ancor oggi) sacrosanto. Il resto è storia recente. Nel '93 un’interrogazione parlamentare dell’On. Borghezio porta il problema all’attenzione della Sovraintendenza Centrale di Roma, che sollecita un'azione concreta da parte di quella periferica di Torino. Questa, a sua volta, coinvolge il Comune, che per tutta risposta vieta l'accesso al Fila ad un pubblico che superi le 100 unità. L'escamotage del "non più di 100" (numero massimo mai controllato con pignoleria da nessun tutore dell'ordine, a dire il vero) consente ai patiti di assistere ancora agli allenamenti fino al settembre '94, quando l'accesso del pubblico viene proibito totalmente, per motivi di sicurezza. Calleri rifiuta di investire 200 milioni nei lavori chiesti dal Comune per restituire all'impianto l'agibilità, ancorché limitata, e lo dismette, schivando le responsabilità (remote) di danni a terzi, ma commettendo una stupidaggine colossale. La dismissione ufficiale, infatti, è come una condanna a morte per il Fila. Dopo di essa le difficoltà burocratiche per un eventuale recupero e i costi relativi crescono enormemente. Tutti i progetti successivi a questo atto insensato di Calleri (da quelli dei Renacco all'ultimo, avveniristico, di Rolla) vengono vagliati dalle autorità competenti come se riguardassero un insediamento totalmente nuovo. E questo perchè il Fila dismesso è "senza funzione", è come se non esistesse, non costituisce più una preesistenza su cui lavorare, è solo un terreno con ruderi. Senza dismissione avremmo potuto discutere col Comune di ristrutturazione, di modifiche, di adeguamenti alle leggi, ma nessuno si sarebbe sognato di contestare la presenza e la funzione dello stadio nel quartiere. Con la dismissione si parte da zero, e ce la menano con i posteggi, con gli spazi di sfogo, con l'impatto ambientale e con tutte le altre seghe.Nonostante ciò, la buona volontà della giunta Chiamparino di approvare il progetto Rolla c'era (lo ha detto personalmente il sindaco alla Palazzina di Stupinigi, nel luglio scorso, alla festa della promozione in A di Camolese), ma Cimmi è stato costretto a dirgli di no.Forse questa era una delle clausole che Agnelli ha posto nel permettergli di rilevare il Toro (o nell'ordinarglielo, cambia poco). La juve vuole assolutamente comprare il Delle Alpi ad un decimo del suo valore. L'unico passaporto politico per una simile, scandalosa beneficienza pubblica è la presenza di entrambe le squadre cittadine nella veste di beneficate. Quindi, se il Toro avesse già un suo stadio personale, non si potrebbe affibbiargli il Comunale per fingere un’assegnazione equanime. Ormai, quindi, la speranza di giocare le partite ufficiali nel Filadelfia rinato è svanita.La maggior parte dei tifosi granata, se avesse saputo che un Fila da campionato non si poteva e non si doveva fare, non avrebbe lasciato buttar giù quello vecchio, per malandato che fosse. Ci hanno presi per i fondelli, tutti, ma soprattutto lui, Novelli, che però non si scompone davanti alle nostre accuse. Fegato granata per lui non esiste. A La Repubblica ha persino dichiarato, il crisantemo, che ogni critica proveniente da noi non merita di essere presa in considerazione, perchè «Collino, con i suoi mantelli colorati è solo una macchietta folkloristica». Se questi sono i forti argomenti con cui dovremmo misurarci, capisco il declino politico del personaggio.





by Manlio Collino