Se non tante parole.
Ai lettori: ecco perché non parlarne, oggi
La Fondazione Filadelfia sta seguendo il proprio iter ; dopo il cambio al vertice che ha portato Luigi Chiabrera alla presidenza, é in corso il procedimento di modifica dello statuto, visti i problemi tecnici che erano sorti alla nascita per l'inserimento delle varie componenti nel consiglio.
La nascita della Fondazione, celebrata mesi fa dopo un'attesa di anni, é stata a tutti gli effetti il primo atto della rinascita del Fila, il momento dal quale davvero tutto é tornato possibile dopo lustri in cui ipoteche ed ostacoli vari avevano reso impossibile anche solo il progettare e in cui solo l'impegno di un ristretto gruppo di persone l'aveva tenuto in vita.
Quali le novità recenti? In una parola: nessuna.
Come detto, la Fondazione sta seguendo il percorso istituzionale che le permetterà di procedere nella direzione della ricostruzione dello stadio.
Nel frattempo, però, si é alzato un certo clamore intorno alle vicende legate al suolo sacro al popolo granata.
Perché? E' quello che la nostra Redazione si domanda.
Si parla dell'ingresso di Cardinaletti, e quindi del Credito Sportivo, tra i fondatori; ma questo non c'entra, ed é una condizione che si può adottare in qualsiasi momento; da statuto, in ogni istante può essere integrato un qualsiasi ente.
E si parla, soprattutto, di dialoghi fra Urbano Cairo e Piero Fassino, intorno ai quali si é udito un certo clamore.
Ai nostri abbonati riteniamo, per il rapporto che da sempre ci lega, di dovere un chiarimento pubblico: la Redazione ritiene che intorno al Filadelfia non solo non stiano accadendo cose di rilievo, ma che -più esplicitamente- non stia accadendo nulla.
Cairo e Fassino si sono scambiate un mucchio di buone intenzioni, e hanno scelto di farlo pubblicamente. Buone intenzioni alle quali, sia chiaro, vogliamo credere; tutto legittimo, come lo é -nella maniera più assoluta- l'attenzione che alcuni hanno voluto conceder loro.
Questione di scelte; noi pensiamo che le sole cose che non hanno mai trovato un argine, dal 1997 ad oggi, siano proprio le parole. Fiumi di parole. Oceani. Tutte belle e promettenti. Così come non sono mancati gli incontri fra Cairo e Chiamparino, tutt'altro.
Questo, ripetiamo, non significa che alle attuali dichiarazioni non si debba dar credito; ma, di certo, la nostra scelta é quella di dare conto solamente dei fatti, delle cose che accadono. E nulla é accaduto. Nessuna nuova é stata data, il Torino non ha chiarito l'entità della cifra che vuole mettere sul tavolo, il Comune non ha dato indicazioni precise, nessuno lo ha fatto. Come sempre.
Speriamo capiate, se non addirittura condividiate, la nostra scelta.
Semmai, si parla (ma anche qui, siamo solo alle primissime -per quanto roboanti- dichiarazioni di intenti) dello Stadio Olimpico, il quale comunque deve rimanere e rimarrà sempre una questione slegata dal nostro " luogo del cuore ".
Vi promettiamo, come sempre, la massima attenzione su ogni fronte legato al Fila: sugli sviluppi del lavoro della Fondazione, sulle speculazioni, sulle iniziative, sugli eventuali imprevisti, sui molteplici progetti, sulle varie e le eventuali; insomma, su tutto quanto dovesse accadere. Sui fatti. Come sempre vi abbiamo garantito, fra le nostre priorità, un'assoluta allerta su tutto quanto si accaduto al “nostro” Filadelfia.
http://www.toronews.net/?action=article&ID=24646
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