TORO NOVITA’ DALLA FONDAZIONE
Chiabrera, presidente del CdA «Si parte con il concorso di idee per chiunque sia in possesso dei requisiti professionali»
Modificato anche lo statuto, seguendo le normative attuali: passo necessario per procedere con i futuri adempimenti
STEFANO LANZO
5.194 I GIORNI trascorsi da quando iniziarono i lavori di demolizione del Filadelfia: era il 18 luglio 1997. Da allora, tante promesse e pochi fatti
12 MILIONI di euro è il costo ipotizzato per ricostruire il Filadelfia in modo che possa ospitare due campi per gli allenamenti, la sede del club, il museo e aree commerciali
TORINO. La settimana è di quelle intense e non solo perché il Torino, inteso come squadra, si trova lassù, da solo in testa alla classifica di serie B. Quello è l’aspetto positivo, da godersi senza però volare troppo con la fantasia. Ma alcune vicende considerate primarie dalla tifoseria granata restano irrisolte, da sistemare. E anche in fretta. Ecco appunto che negli ultimi giorni vanno registrati alcuni passi in avanti: non ancora decisivi, però in ogni caso significativi in un generale contesto di immobilismo che da troppi anni circonda amaramente alcune vicende legate al Torino. Vicende a volte paradossali, per non dire grottesche.
Lo spostamento di corso Grande Torino dall’area della Continassa alla zona di fronte alla Maratona può sembrare marginale, ma non lo è per qualunque tifoso granata: non è una mera questione di principio, quando si parla degli Invincibili il popolo del Toro diventa estremamente serio. In questo senso una novità è arrivata dalla commissione toponomastica del Comune: questione di dettagli, la modifica dovrebbe essere ormai definita in tempo breve, ratificata possibilmente entro la fine di ottobre. Sarebbe una vittoria simbolica, ma pur sempre una vittoria: la gente granata aspetta, rimanendo alla finestra per notizie riguardanti quella che deve diventare, a tutti gli effetti, la casa del Torino. Ovvero l’Olimpico, sul quale permangono dubbi e poca chiarezza. E sul quale vigila l’occhio lungo del popolo granata.
EPPUR SI MUOVE - Il cruccio più grande resta il Filadelfia, disintegrato nel 1997 e trattato, pur essendo proprietà del Comune, da discarica a cielo aperto: uno scandalo, per quello che era stato il tempio del Grande Torino e poi la culla del settore giovanile, orgoglio granata di una volta. La guardia sul Fila è sempre alta, da parte dei tifosi. Le notizie invece scarseggiano, però sono di queste ore alcune importanti novità legate al lavoro della Fondazione Filadelfia, che si è riunita alla presenza anche dell’assessore allo Sport del Comune, Stefano Gallo.
Qualcosina, fortunatamente, comincia a muoversi: le tempistiche chiaramente sono quelle istituzionali, quindi piuttosto lunghe. Ma il succo di quanto emerso dall’ultima riunione è particolarmente prezioso nell’ottica di cominciare a delineare un futuro per il Filadelfia. Il Consiglio di amministrazione e il Collegio dei fondatori hanno infatti approvato le modifiche allo statuto, adeguandolo alla normativa attuale. Può sembrare marginale, invece è un aspetto essenziale: infatti adesso si può cominciare ad accelerare sul serio, dato che da questo momento « è possibile - come espresso a chiare lettere nel comunicato del Comune di Torino - pervenire al riconoscimento giuridico della Fondazione, passo necessario per quelli che saranno i futuri adempimenti » .
CONCORSO DI IDEE - Questa la prima buona notizia. Però non è l’unica, l’altra è altrettanto significativa: si tratta del via libera ufficiale al concorso di idee. Lo racconta Luigi Chiabrera, da poco più di due mesi presidente della Fondazione: « Nei mesi scorsi d’intesa tra i soci della Fondazione è stato deciso di lanciare un concorso di idee per progettare il nuovo Filadelfia, aperto a tutti coloro che possiedono i requisiti professionali per parteciparvi. Il bando è stato elaborato dalla Fondazione, con il contributo professionale delle fondazioni degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri di Torino. Entro qualche settimana il bando sarà pubblicato presso l’Albo pretorio comunale e regionale, inviato agli Ordini professionali di Architetti e Ingegneri di Torino e comparirà sulle pagine dei giornali e su quelle web dei siti di Fondazione Filadelfia, Comune di Torino e Regione Piemonte, Torino Fc e associazioni dei tifosi » .
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L’ITER DA SEGUIRE
Ora 5 mesi per proporre i progetti
TORINO. Il lavoro della Fondazione Filadelfia prosegue, dunque. E i prossimi passi promettono di essere decisivi nell’ottica di regalare una nuova vita al vecchio stadio abbattuto. Il bando, che sarebbe meglio definire concorso di idee, è partito, in attesa della pubblicazione. Tale bando, come precisato da Chiabrera, deve rispondere a tutta una serie di norme e restrizioni previste nello statuto della Fondazione: con certi paletti e altre esigenze, non è semplice trovare una soluzione condivisa. Questi i tempi tecnici previsti: servono cinque mesi dall’apertura della raccolta di progetti fino alla chiusura del bando, con 60 giorni per consegnare le idee alla Fondazione e 90 giorni per la Commissione ( scelta alla chiusura del cosiddetto bando) prima di emettere una “ sentenza” dopo un accurato esame dei candidati. La sequenza delle mosse da effettuare è delineata: ora tocca alle parti coinvolte accelerare.
S. L.
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