TORO RECORD OPERAZIONE STADI
Il patron incontra a Milano il presidente dell’ente che finanzierà la ricostruzione. Pulici sul prato del Fila: «Alibi finiti per tutti»
A breve si terrà anche un vertice con il sindaco per l’Olimpico. Pulici in visita al Filadelfia: «E’un dolore vederlo ridotto così.
Cairo e il Comune rispettino la storia e la gente, quell’area deve rinascere»
MARCO BONETTO ALBERTO MANASSERO
TORINO. A breve, al più tardi entro la prossima settimana Cairo vedrà il sindaco Fassino per accelerare l’operazione Filadelfia e iniziare le trattative relative al destino dello stadio Olimpico. Intanto il presidente del Torino ha appena incontrato a Milano il numero uno del Credito Sportivo: la cosiddetta banca dello sport, l’istituto pubblico che finanzia con contributi agevolati la costruzione e il miglioramento degli impianti sportivi. Riferiscono che il summit tra Urbano Cairo e Andrea Cardinaletti si sia svolto in un’atmosfera di assoluta serenità, caratterizzata da buona volontà e spirito di collaborazione. Tema principale: la rinascita del Filadelfia. In merito, il gran capo del Credito Sportivo aveva già compiuto un sopralluogo al Fila nello scorso maggio, accompagnato dal governatore Cotae dal consigliere regionale Vignale, rappresentante del presidente della Regione nella Fondazione Filadelfia: e sempre Vignale ha presenziato all’incontro di ieri. Nelle scorse settimane anche il sindaco di Torino aveva avuto un lungo colloquio con Cardinaletti, ottenendo la conferma della sua disponibilità a finanziare la riqualificazione dell’area. In ballo tra i 10 e i 12 milioni, secondo le prime stime. L’obiettivo è costruire un centro sportivo per gli allenamenti del Torino, salvaguardando i pochi ruderi che ancora resistono del glorioso impianto del 1926, demolito sciaguratamente 14 anni fa.
«SIAMO PRONTI» . «Siamo pronti a diventare partner istituzionali della Fondazione Filadelfia per partecipare in prima fila alla riqualificazione dell’area. Collaborare per la rinascita di realtà come quella del Fila fa parte della nostra missione aziendale», sta ripetendo Cardinaletti ai suoi interlocutori. Dal canto suo, Cairo ha garantito di considerare «di primaria importanza la necessità e il desiderio di ridare vita al Filadelfia». Oggi come oggi il Fila resta invece una vergogna: resti pericolanti, immondizia, degrado di ogni genere, abbandono. La mossa di Cairo rappresenta un significativo passo in avanti, deputato a trovare nuova spinta nella collaborazione del Comune e della Regione, al di là dei differenti orientamenti politici delle due amministrazioni. Il tempo dirà se sono solo illusioni. O meglio: se anche queste sono solo illusioni, come le ripetute prese in giro cui si è dovuto assistere dalla metà degli Anni 90 in avanti: con, allegate, vergognose speculazioni edilizie e commerciali. Certo è, però, che mai si era notato in Cairo tanto decisionismo, supportato ora dal concorso di Fassino, di Cota e, appunto, dei vertici del Credito Sportivo: condizioni tutte indispensabili per la rinascita del Fila. E che corrono di pari passo con la volontà del Comune (testimoniata nella settimana scorsa dallo stesso sindaco e sul giornale di ieri dal suo assessore allo Sport Gallo) di concedere l’Olimpico al Torino in diritto di superficie: anche per 99 anni. In pratica, il club granata diventerebbe proprietario dello stadio.
BASTA PRESE IN GIRO. Il problema più grande, più volte rammentato, resta trovare un complesso equilibrio economico tra spese e introiti, vista l’esiguità delle attuali aree commerciali utilizzabili. Lo stadio, così come il Filadelfia, è di proprietà del Comune: Cairo è interessato anche ai destini dell’Olimpico, ma ovviamente non per sostituire il Comune nel pagare ogni anno cifre esorbitanti solo per utilizzare l’impianto una volta ogni due settimane. Per adesso lo stadio è una proverbiale patata bollente, a meno che Fassino non partorisca condizioni del tutto nuove e assolutamente favorevoli per agevolare l’intesa: come fecero a suo tempo i predecessori Castellani e Chiamparino per consegnare il Delle Alpi alla Juventus. Poi, per una curiosa coincidenza, giusto ieri un mito come Pulici, il più grande bomber della storia granata, è tornato dopo anni a mettere piede nel Fila, accompagnato dalla moglie e da un tifoso, prima di essere festeggiato dal Toro club Valtriversa. «Mi sono aggirato per un’oretta tra quegli spazi desolati. Chiudevo gli occhi e mi tornavano alla mente il mio primo gol segnato lì, l’emozione a uscire dal tunnel degli spogliatoi, gli insegnamenti di Ferrini, l’affetto dei tifosi... Un bombardamento di ricordi unici, meravigliosi. Ma poi riaprivo gli occhi e vedevo solo macerie in un silenzio irreale. Ogni volta rivedere il Fila così mi provoca un dolore pazzesco. E’ uno scandalo. Gli alibi sono finiti per tutti da anni. E’ ora che il Torino e il Comune facciano qualcosa. E in fretta. Altrimenti continuerà quest’oltraggio senza giustificazioni: nessun rispetto per la storia e per la sensibilità dei tifosi, dei cittadini. Il Fila è un naufrago che continua a chiedere aiuto: chi ha responsabilità e doveri non può proseguire a girarsi dall’altra parte, raccontando bugie». Parole sante. Ed è sempre il caso di sottolinearlo, dopo gli scandali degli ultimi tre lustri.
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