LE PREMESSE PER LA SVOLTA
Clamorosa apertura del Coordinamento verso Cairo: «Con gli stadi può riscattarsi»
I tifosi: «Ci dimostri che stavolta ha capito. E’la chance per eccellenza: nel costruire il futuro avrebbe dalla sua parte tutti i granata»
ALBERTO MANASSERO
TORINO. E’ una svolta? Non ancora, però potrà diventarlo. Ora come ora, comunque, è un semplice momento... clamoroso. Clamoroso perché, sospinti dal fine che è di primaria, vitale importanza - ovvero la realizzazione innanzitutto del Filadelfia, poi anche l’acquisizione dell’Olimpico con eventuali annessi e connessi - i tifosi del Torino provano a riaprire una piccola linea di credito nei confronti di Urbano Cairo. Sono i tifosi del Torino rappresentati dal Centro Coordinamento Club, che nell’ultimo anno era assurto a baluardo fin emblematico dell’anti- cairismo più integralista e più scevro da ogni possibilità di ripensamento o compromesso. E’ dunque un comunicato a suo modo storico, quello che il Cctc ha diffuso ieri.
«STORIA»
Lo riassumiamo: «Il Comune di Torino ha espresso la volontà di concedere al Toro le stesse opportunità che, in materia di stadi, sono state concesse alla Juventus (...) Ora la questione stadi mette nelle mani di Cairo un’occasione grande almeno quanto quella che gli ha portato in dono il Toro. Si tratta dell’occasione, più unica che rara, di scrivere il proprio nome, in modo incancellabile, nella storia del Toro. La possibilità di essere ricordato non come l’artefice di una promozione nel 2006 e di un’altra possibile sei anni più tardi. Ma come colui che ha dato una casa dignitosa al Toro e ai suoi tifosi». Il Coordinamento, a ragione, ricorda che se oggi si può ancora parlare di Fila, il merito pressoché esclusivo sia proprio della gente granata. «Se fosse dipeso soltanto dagli Enti o da coloro che hanno “gestito” il Toro dalla demolizione del Fila a oggi, a quest’ora probabilmente l’area del Filadelfia sarebbe occupata da un centro commerciale, dai palazzi o nella migliore delle ipotesi da un giardino dedicato alla memoria del Grande Torino... E non si potrebbe più nemmeno sognare. Ma se un giorno il Fila, lo stadio per le partite ufficiali e, magari, un centro sportivo, dovessero diventare realtà (...) chi verrà ricordato sarà soltanto il Toro e chi in quel momento ne sarà stato a capo. Per questo palese motivo Cairo, potenziale Re Mida, ha ora la possibilità di trasformare tutto questo in oro. Sta a lui dimostrare, come ci ripete settimanalmente da due mesi a questa parte, che questa volta ha capito cosa deve fare. In merito, un passaggio emblematico potrebbe essere quello nel quale ha dichiarato che forse non sarebbe stato del tutto positivo salire in serie A già al primo anno, in quanto questo gli avrebbe fatto «perdere il giusto contatto con la realtà»: se veramente è stato “folgorato”, gli stadi potrebbero non solo essere un’occasione, ma essere l’occasione per eccellenza. E’ evidente che, in una situazione “costituente” come quella del costruire (anche in senso fisico) il futuro del Toro, avrebbe dalla sua parte tutti i tifosi granata».
«FATTI CONCRETI»
Occasione storica: è innegabile. «Questa occasione, però, va sfruttata a pieno, non certamente con un progetto minimalista o improntato al risparmio totale. Nessuno chiede o chiederà di svenarsi, ma di certo, viste le enormi potenzialità dell’affare, sarà necessario investire per un progetto che possa veramente portare il Toro nel proprio futuro, rendendogli, in sovrappiù, una casa che potrà essere la culla per nuove ambizioni di adeguata dignità sportiva». Ed ecco la più lampante apertura verso Cairo: «Come abbiamo detto, questa volta vorremmo provare a credergli. E’ indispensabile tuttavia, per il bene del Toro, che dimostri con fatti concreti, a tutti i tifosi granata, di essere un presidente degno delle tre immense opportunità che ha avuto: il Toro a costo zero, il Centenario e la questione stadi. Le prime due, Cairo le ha fatte bellamente sfumare in un quasi nulla, ma con quest’ultima opportunità ha la possibilità di riscattarsi e di ritagliarsi un posto al sole nella storia del Toro. Non ci deluda». Sarebbe imperdonabile non cogliere questa fortuna.
__________________________________________________
Il patron ha alzato il tiro sugli impianti
«Però davanti a tutto c’è il Filadelfia»
URBANO Cairo nelle ultime settimane ha alzato il tiro, in tema stadi. Per la prima volta ha parlato apertamente dell’opportunità di prendere l’Olimpico: tutto dipende dalle condizioni che il Comune riserverà al Torino. Lo stadio è tutt’altro che un affare: poco capiente, scadentissimo sul piano dei servizi, non è all’inglese per quanto riguarda il calcio e certo è del tutto carente nell’ottica di stadio polifunzionale la cui proprietà è un valore primario di una società calcistica.
Cairo, però, ha alzato il tiro anche sul Filadeflia. A Tuttosport ha detto e ribadito che «la priorità è il Fila», e ha aggiunto che sul piano economico vorrebbe «fare di più» di quanto previsto come componente della Fondazione. L’incontro di martedì con Cardinaletti, numero uno del Credito Sportivo, va inoltre a confermare che finanziariamente la strada giusta è trovata. Sta per partire il bando per i progetti: sarà un punto nodale. Va scelto il progetto migliore, capace di unire funzionalità e rispetto storico, equilibrio economico e qualità tecnica ed estetica.
Come sempre, vigileremo. A.M.
Cairo, però, ha alzato il tiro anche sul Filadeflia. A Tuttosport ha detto e ribadito che «la priorità è il Fila», e ha aggiunto che sul piano economico vorrebbe «fare di più» di quanto previsto come componente della Fondazione. L’incontro di martedì con Cardinaletti, numero uno del Credito Sportivo, va inoltre a confermare che finanziariamente la strada giusta è trovata. Sta per partire il bando per i progetti: sarà un punto nodale. Va scelto il progetto migliore, capace di unire funzionalità e rispetto storico, equilibrio economico e qualità tecnica ed estetica.
Come sempre, vigileremo. A.M.
Nessun commento:
Posta un commento