Tra gli ospiti Luigi Chiabrera , presidente della Turin Marathon e dalla Fondazione Stadio Filadelfia
venerdì 28 ottobre 2011
mercoledì 26 ottobre 2011
26/10/11 - Stadio Filadelfia, si parte. Al via il bando per le idee

TORINO - Sara' pubblicato entro una decina di giorni presso l'Albo pretorio comunale e regionale il bando per il concorso di idee per la ricostruzione dell'impianto calcistico di via Filadelfia. Lo ha deciso il Collegio dei fondatori della Fondazione Stadio Filadelfia, che si e' riunito nel pomeriggio. Il bando e' gia' approvato dal Consiglio d'amministrazione della Fondazione.
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Tratto dal forum ForzaToro...
CCTC, su 20 October 2011 - 14:39, ha detto:
mercoledì 26 ottobre ci sarà l'ultimo incontro preparatorio dei soci Fondatori, prima della pubblicazione del Concorso di Idee, primo atto di ricerca del progetto di ricostruzione del Fila.
Il bando e lo statuto aggiornato secondo le vigenti disposizioni di legge, saranno presto resi noti attraverso i canali ufficiali della Fondazione e successivamente dalle Associazioni partecipanti.
cctc
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articolo edilizia & territorio sole 24ore
Torino, idee per il Filadelfia
Ciriè valorizza i parchi urbani
Due concorsi di idee ai nastri di partenza a Torino e cintura. Il primo, già pubblicato, riguarda la valorizzazione del sistema dei parchi urbani del centro di Ciriè: poco più di tre ettari, che comprendono il giardino di Palazzo D’Oria, il viale di corso Martiri, il parco di Villa Remmert e che rappresentano un polmone verde per la città, da reinserire nel contesto e rendere fruibile agli abitanti. Il bando, cofinanziato dalla Regione, è promosso dal Comune e realizzato grazie al supporto tecnico della Fondazione ordine degli architetti di Torino. Il premio per il primo classificato è di 10mila euro: 7mila al secondo, 3mila al terzo. Escluso l’ex-aequo. La scadenza è fissata per le ore 12 di lunedì 9 gennaio 2012.
Il secondo concorso riguarda, invece, la ricostruzione sotto la Mole dello storico stadio granata del Filadelfia. La Fondazione stadio Filadelfia, che rappresenta anche la tifoseria e ha avuto in carico dalla città il compito di far risorgere l’impianto (attualmente l’area di oltre 29mila mq versa in stato di degrado) ha approvato il bando, che sarà pubblicato a cavallo con l’inizio di novembre. Il premio per il vincitore è di 5mila euro (3.500 e 1.500 per il secondo e terzo classificato). Ai progettisti sarà chiesto di ripensare l’area, dove è prevista la realizzazione di due campi regolamentari Uefa in erba, destinati alle partite della prima squadra e delle formazioni giovanili del Torino, con spalti e la ricostruzione della tribuna storica, fedele dell’originale. Il complesso dovrà anche essere dotato di una sala stampa, di spazi per ospitare un museo storico dedicato al Torino Calcio e le sedi della Fondazione e del Torino FClub, nonché di una foresteria per accogliere i ragazzi della squadre giovanili.
M.C.V.
http://www.selpressmm.com/cceto/immagini/261011T/2011102635372.pdf
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Rassegna Stampa_2011
15/10/11 - Stadio Filadelfia
Dedicato agli encomiabili Piergei, Ribelle & co. che continuano a mantenere il FILA in uno stato, più che dignitoso, splendido...
GRAZIE di cuore !!! ;-)
GRAZIE di cuore !!! ;-)
+++++++++++
Video bloccato per l'aggiunta di brani musicali :-(
martedì 25 ottobre 2011
24/10/11 - Filadelfia, nulla di nuovo
Se non tante parole.
Ai lettori: ecco perché non parlarne, oggi
La Fondazione Filadelfia sta seguendo il proprio iter ; dopo il cambio al vertice che ha portato Luigi Chiabrera alla presidenza, é in corso il procedimento di modifica dello statuto, visti i problemi tecnici che erano sorti alla nascita per l'inserimento delle varie componenti nel consiglio.
La nascita della Fondazione, celebrata mesi fa dopo un'attesa di anni, é stata a tutti gli effetti il primo atto della rinascita del Fila, il momento dal quale davvero tutto é tornato possibile dopo lustri in cui ipoteche ed ostacoli vari avevano reso impossibile anche solo il progettare e in cui solo l'impegno di un ristretto gruppo di persone l'aveva tenuto in vita.
Quali le novità recenti? In una parola: nessuna.
Come detto, la Fondazione sta seguendo il percorso istituzionale che le permetterà di procedere nella direzione della ricostruzione dello stadio.
Nel frattempo, però, si é alzato un certo clamore intorno alle vicende legate al suolo sacro al popolo granata.
Perché? E' quello che la nostra Redazione si domanda.
Si parla dell'ingresso di Cardinaletti, e quindi del Credito Sportivo, tra i fondatori; ma questo non c'entra, ed é una condizione che si può adottare in qualsiasi momento; da statuto, in ogni istante può essere integrato un qualsiasi ente.
E si parla, soprattutto, di dialoghi fra Urbano Cairo e Piero Fassino, intorno ai quali si é udito un certo clamore.
Ai nostri abbonati riteniamo, per il rapporto che da sempre ci lega, di dovere un chiarimento pubblico: la Redazione ritiene che intorno al Filadelfia non solo non stiano accadendo cose di rilievo, ma che -più esplicitamente- non stia accadendo nulla.
Cairo e Fassino si sono scambiate un mucchio di buone intenzioni, e hanno scelto di farlo pubblicamente. Buone intenzioni alle quali, sia chiaro, vogliamo credere; tutto legittimo, come lo é -nella maniera più assoluta- l'attenzione che alcuni hanno voluto conceder loro.
Questione di scelte; noi pensiamo che le sole cose che non hanno mai trovato un argine, dal 1997 ad oggi, siano proprio le parole. Fiumi di parole. Oceani. Tutte belle e promettenti. Così come non sono mancati gli incontri fra Cairo e Chiamparino, tutt'altro.
Questo, ripetiamo, non significa che alle attuali dichiarazioni non si debba dar credito; ma, di certo, la nostra scelta é quella di dare conto solamente dei fatti, delle cose che accadono. E nulla é accaduto. Nessuna nuova é stata data, il Torino non ha chiarito l'entità della cifra che vuole mettere sul tavolo, il Comune non ha dato indicazioni precise, nessuno lo ha fatto. Come sempre.
Speriamo capiate, se non addirittura condividiate, la nostra scelta.
Semmai, si parla (ma anche qui, siamo solo alle primissime -per quanto roboanti- dichiarazioni di intenti) dello Stadio Olimpico, il quale comunque deve rimanere e rimarrà sempre una questione slegata dal nostro " luogo del cuore ".
Vi promettiamo, come sempre, la massima attenzione su ogni fronte legato al Fila: sugli sviluppi del lavoro della Fondazione, sulle speculazioni, sulle iniziative, sugli eventuali imprevisti, sui molteplici progetti, sulle varie e le eventuali; insomma, su tutto quanto dovesse accadere. Sui fatti. Come sempre vi abbiamo garantito, fra le nostre priorità, un'assoluta allerta su tutto quanto si accaduto al “nostro” Filadelfia.
http://www.toronews.net/?action=article&ID=24646
lunedì 24 ottobre 2011
domenica 23 ottobre 2011
23/10/11 - Ecco come sarà il nuovo Fila!
IL BANDO DI GARA IN ANTEPRIMA
Due campi, tribuna simile a quella storica
Il problema adesso riguarda i resti del ’26
Il problema adesso riguarda i resti del ’26
Obbligatorie le gradinate su ogni lato: capienza di 3.500 spettatori.
Dovranno esserci il museo del Toro e la foresteria del vivaio
MARCO BONETTO
TORINO. Due campi in erba regolamentari con sistema di riscaldamento, destinati agli allenamenti e alle amichevoli della prima squadra e alle partite più importanti del vivaio. Spalti su tutti e 4 i lati del campo principale. Una tribuna centrale il più possibile simile a quella originale, all’epoca in legno, che rappresentava una pietra preziosa in quel gioiello che era lo stadio realizzato negli Anni 20 e poi ampliato. Una capienza complessiva di 3.500 spettatori. Un sottopassaggio spogliatoi-campo chiamato anch’esso a riprodurre quello storico. Realizzazione di un cortile tra i due campi con libero accesso per il pubblico, i tifosi. Creazione di un museo dedicato alla storia del Torino. Uffici per le esigenze della società granata (sede o anche solo distaccamenti operativi). Spazi riservati per associazioni di tifosi. E anche una foresteria per ospitare i ragazzi del settore giovanile granata.
SALVATE I RUDERI!
Sembra il vecchio Filadelfia, a raccontarla così. Nessuna illusione, ci mancherebbe. Ma quanto si è scritto fin qui costituisce i paletti fondamentali cui dovranno attenersi tutti i progettisti che parteciperanno al bando di gara. O meglio, al concorso di idee (questa la denominazione corretta) che verrà diffuso ufficialmente entro la prima metà di novembre: un concorso stilato con tutti i crismi dei bandi pubblici a carattere internazionale. L’impostazione prevede che i progettisti puntino a presentare relazioni e planimetrie (non siamo ancora al progetto finale, ma a una sua prima elaborazione sintetica) il più possibile funzionali alle esigenze del Torino (che ha indicato con cura le proprie necessità) e rispettose della storia del luogo. In ballo un centro sportivo da 10, 12 milioni, secondo le prime proiezioni di massima: ma dovrà essere ciascun partecipante al concorso a indicare i costi di realizzazione della propria proposta e di gestione dell’impianto. Di certo questi paletti messi nero su bianco nella bozza del concorso, che sarà riveduta e corretta in minime parti formali nei prossimi giorni, dovrebbero garantire la condizione che alla fine sia scelto un progetto preliminare non solo all’altezza della modernità, ma anche in linea con la sensibilità dei tifosi, dei cittadini: nella tradizione del Fila. Uno stadio da 30 mila spettatori tra i palazzi non potrà più essere realizzato, date le leggi in materia urbanistica: si sa. Ma poi c’è modo e modo per realizzare un centro sportivo. E il fatto che i componenti della nuova Fondazione Filadelfia abbiano lottato, ottenuto e stabilito che il nuovo impianto dovrà ispirarsi a quanto esisteva fino a 3 lustri fa è sicuramente confortante. Specie se si pensa che meno di 10 anni fa c’era chi (in Giunta come ai vertici della società granata) progettava la realizzazione di un supermercato esattamente sul prato dove giocava il Grande Torino.
COSA E’ RIMASTO.
Il problema concerne i resti dell’impianto del ’26 ancora in piedi: parti delle curve e di una biglietteria, monconi di tribuna, ingresso. Il concorso di idee lascia campo libero: i progettisti potranno scegliere se mettere in sicurezza tutti o una parte dei resti storici, inserendoli armonicamente nel nuovo impianto. Sarebbe la soluzione migliore: recupero doveroso dei resti gloriosi, a perenne memoria di quello che fu (e della sciagurata demolizione), con la realizzazione di un funzionale centro sportivo. Il dibattito è già aperto. I progetti preliminari (da presentare entro 90 giorni dalla pubblicazione del concorso) saranno esaminati da una commissione di 5 “giudici” (tra cui ingegneri o architetti) nominata dal CdA della Fondazione. Entro 2 mesi la commissione giudicante stilerà poi la graduatoria dei progetti, valutando i vari aspetti (estetica, funzionalità, materiali, originalità, fattibilità, tempi e costi) e assegnando a ciascuno un punteggio. Anche tutti questi nodi decisivi per la trasparenza del concorso (ivi compreso il fatto che i “giudici” potranno visionare solo progetti preliminari anonimi) saranno delineati nel dettaglio nel bando. Tutto il resto lo dirà il tempo: insieme con la lotta civile dei tifosi per un nuovo Filadelfia all’altezza. Cioè realmente degno, non solo commercialmente funzionale.
Sotto la foto:
Una veduta del campo principale del Filadelfia, di parte del cortile e dei ruderi del 1926
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sabato 22 ottobre 2011
22/10/11 - Filadelfia, qualcosa si muove. Cairo: "Sarà il mio regalo"
Il presidente del Toro incontra Fassino: «Stavolta è buon inizio». Al tavolo della trattativa per la prima volta anche il Credito Sportivo
S.GARBARINO E F.MANASSERO
TORINO
Non è un momento storico solo perché troppe volte in passato è stata tradita la parola data. Ma il Filadelfia sta per rinascere. Dovrebbe rinascere. Dopo anni di chiacchiere e promesse non mantenute, la costruzione di un nuovo stadio sull'area del vecchio e glorioso Campo Torino, quello dove Valentino Mazzola si cucì sul petto cinque scudetti, non è più il sogno proibito di ogni tifoso granata. Ieri mattina nel Comune di Torino il presidente Urbano Cairo ha incontrato per la prima volta il sindaco Piero Fassino e l'assessore allo Sport Stefano Gallo. «Abbiamo focalizzato l'attenzione sul Filadelfia – così il patron granata – e abbiamo fatto il punto della situazione. Ne è uscito un impulso forte verso la realizzazione dello stadio. Ho visto un sindaco molto concreto e determinato, mi ha fatto una bella impressione. Tra di noi si è creata subito una buona sintonia e identità di vedute. C'è la volontà di tutti, la nostra e quella politica, di fare qualcosa di buono in tempi rapidi: il Filadelfia può rinascere per davvero. Non voglio fare promesse, troppe volte in passato sono state tradite, anche se io sono un inguaribile ottimista. Però a Natale vorrei fare un bel regalo ai tifosi del Toro: dare la certezza che lo stadio si farà. Non conosco i tempi tecnici, devo rispettare il lavoro di tutti: ma è un bell'inizio e ci spero».
L'impulso decisivo l'ha data l'Istituto per il Credito sportivo, cioè la banca dello sport che può finanziare investimenti connessi con il settore. Anche la Juve si è rivolta a questo ente per la costruzione della nuova casa bianconera: chissà, magari l'idea l'hanno data proprio i «cugini».
«È vero, c'è l'interessamento del Credito sportivo come finanziatore – conferma Cairo -. In tempi brevi ci rivedremo con l'intenzione di passare dalle parole ai fatti. All'incontro parteciperanno anche la Fondazione Filadelfia e la Regione, oltre al Comune. Quando? Credo la settimana prossima».
L'assessore regionale alla Cultura Michele Coppola apre un altro spunto di riflessione: «Nel prossimo tavolo di lavoro spero che ci sia anche il presidente dell'Istituto del Credito Sportivo Andrea Cardinaletti per far entrare l'ente nella Fondazione: ciò consentirebbe di erogare i finanziamenti a un socio».
Cairo ha la possibilità di tirare un calcio di rigore. Ha trovato chi potrebbe coprire tutte le spese (10-12 milioni). E pure il consenso politico. Ricostruendo il Filadelfia, arriverebbe dove in passato hanno fallito tanti presidenti, da Rossi a Borsano, da Goveani a Vidulich, fino a Cimminelli. La mossa sarebbe vincente anche per una sua definitiva riabilitazione dopo tre anni di bufera. Non è più tempo dei bluff: da nessuna delle due parti.
Intanto, la macchina si è (ri)messa a correre: la Fondazione Filadelfia ha elaborato con il contributo delle Fondazioni degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri il bando per progettare il nuovo impianto. Sarà pubblicato tra due settimane nell'Albo pretorio, poi si aprirà la gara per aspiranti costruttori del nuovo sogno del Torino. E l'Olimpico? «Esiste e lo utilizzeremo sempre meglio: ma il problema adesso è il Filadelfia», la chiosa di Cairo.
Sotto la foto:
Le rovine dello stadio Filadelfia: in questo impianto giocavail Grande Torino. Nel '94 fu dichiarato inagibile
http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/quitoro/articolo/lstp/425996 /TuttoSport
«Fila: l’obiettivo ora è il primo mattone»
CAIRO «Non manca nulla, ma diamoci da fare»
«Forse ci rivedremo già la prossima settimana».
L’assessore Gallo: «Il Credito Sportivo ha garantito che finanzierà l’opera»
MARCO BONETTO ALBERTO MANASSERO
TORINO. E alla fine s’incontrarono. Urbano Cairo e Piero Fassino, presidente del Torino e sindaco di Torino, hanno consumato ieri mattina in Municipio il loro primo faccia a faccia ufficiale: sulla scrivania l’annunciatissima questione stadi. Il summit strategico apre un confronto che sarà un percorso a tappe: non sarà breve, facile raggiungere il traguardo. Anzi, i traguardi, giacché sono due: la ricostruzione del Filadelfia e la concessione dell’Olimpico al Torino per 99 anni.
OLIMPICO SPINOSO.
La riunione è cominciata a metà mattinata e, come emerge dal racconto degli interessati, è stata breve ma intensa. Con presidente e sindaco c’era anche l’assessore allo Sport Stefano Gallo. Subito concordanza tra le parti: la priorità è il Filadelfia. Resta in secondo piano l’affare stadio: solo sfiorate le problematiche maggiori del caso. Che è troppo spinoso, dunque rinviato. Sia Cairo sia Fassino hanno ribadito la volontà di affrontare prossimamente il nodo Olimpico e scioglierlo. E su questo punto è il Comune a dover compiere il primo e necessariamente ampio passo. Poi è partito il confronto di idee sul vecchio impianto del Grande Torino che non c’è più. Telegrafico il comunicato diffuso nel pomeriggio all’Amministrazione: «Impegno comune per arrivare nel più breve tempo possibile a scelte che diano concreto avvio alla ricostruzione dello stadio Filadelfia. E’ questo l’esito dell’incontro...». Ancora: «Per dare continuità all’iniziativa, fin dalle prossime settimane l’Amministrazione avvierà un tavolo di lavoro insieme a Torino FC, Fondazione Filadelfia, Regione Piemonte e Credito Sportivo». In chiusura il commento fassiniano: «Si potrà così dare riconoscimento a una storia sportiva che ha contribuito a fare grande il calcio italiano e Torino». E sarebbe ora, e non solo perché in questo poco edificante intruglio il Municipio torinese non è immune da responsabilità, omissioni e speculazioni.
«PROSSIMA SETTIMANA»
Che Cairo sia ottimista non è una notizia. Tuttavia, il suo ottimismo di ieri aveva una sfumatura concreta basata sul referto globale degli incontri che il presidente ha assommato negli ultimi tempi. «Io, il sindaco e l’assessore siamo stati assieme circa un’ora. Non ci siamo persi in chiacchiere, è stato un incontro concreto, deciso, per quanto fosse soltanto il primo di tutta una serie che dovrà vedere coinvolte le altre parti della Fondazione, la Regione. Abbiamo fatto il punto della situazione, con buoni ragionamenti. Sono uscito confortato, perché il sindaco è stato pragmatico, è determinato a fare qualcosa di costruttivo assieme. Abbiamo anche parlato del rapporto che può nascere col Credito Sportivo, è decisivo, può essere la chiave di volta, infatti ci siamo trovati concordi sul fatto che presto dovremo vederci tutti assieme: noi, loro, la Regione, il Credito. Alla fine, quel che conta è che mi pare non manchi più nulla: Cardinaletti, del Credito, è stato molto disponibile; noi ci siamo; il Comune e la Regione ci sono; i tifosi sono entusiasti... E c’è pure la volontà politica di fare il Fila. No, non manca davvero più nulla, adesso bisogna solo darsi da fare in modo che presto si metta il primo mattone. Se possibile ci rivedremo già la prossima settimana».
«TASSO ZERO»
«Incontro molto produttivo - l’ha definito l’assessore Gallo -. Il primo passo concreto è un chiaro impegno comune a ricostruire il prima possibile il Filadelfia. L’altra novità molto importante è che sto già lavorando per organizzare entro un paio di settimane una riunione allargata fondamentale. Che coinvolga tutti i protagonisti: noi del Comune, la Regione, il Torino, la Fondazione che è il motore e il Credito Sportivo che potrà essere la benzina. Il Credito ci ha già garantito che finanzierà la ricostruzione a tassi tendenti allo zero, è la prima chiave di volta e quindi già dal prossimo incontro cercheremo di capire come il Credito Sportivo potrà di conseguenza entrare a pieno titolo della Fondazione ». E allora: sbrigatevi!
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21/10/11 - COPPOLA: "CREDITO SPORTIVO ENTRI FONDAZIONE FILADELFIA"
(V. "CALCIO: IMPEGNO FASSINO-CAIRO PER ..." DELLE 18:59)
(ANSA) - TORINO, 21 OTT - "Uniti per far rinascere lo stadio Filadelfia".
Lo dice l'assessore alla cultura della Regione Piemonte, Michele Coppola, che commentando l'incontro svoltosi oggi, a Torino, fra il sindaco Piero Fassino, e il presidente del Torino Fc, Urbano Cairo, lancia una proposta: "Il prossimo incontro sia fra Fassino, Cairo, il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, l'assessore regionale allo sport, Alberto Cirio, e il presidente del Credito sportivo, Andrea Cardinaletti, per far entrare il Credito sportivo nella fondazione Filadelfia. Questo - spiega Coppola - consentirebbe al Credito sportivo di erogare i finanziamenti non a una fondazione qualsiasi, ma una fondazione di cui è socio".
Coppola ha riferito di sapere dell'incontro di oggi, ha ricordato che la Regione Piemonte ha contribuito a far nascere la fondazione Filadelfia nel marzo 2011 ed ha confermato l'impegno della Regione Piemonte e suo personale per la ricostruzione dello storico stadio.
"Istituzioni, Torino Fc e società civile - ha concluso Coppola - lavorino uniti per restituire ai tifosi, alla squadra e al territorio un bene che fa parte della storia e della tradizione di Torino e del Piemonte".
(ANSA)
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venerdì 21 ottobre 2011
20/10/11 - Trasmissione ToroAmoreMio - Stadio Filadelfia
Tra gli ospiti Marina Cismondi...
al telefono Michele Coppola, Ass. Regionale Cultura
al telefono Michele Coppola, Ass. Regionale Cultura
21/10/11 - «Fila, occasione della vita»
LE PREMESSE PER LA SVOLTA
Clamorosa apertura del Coordinamento verso Cairo: «Con gli stadi può riscattarsi»
I tifosi: «Ci dimostri che stavolta ha capito. E’la chance per eccellenza: nel costruire il futuro avrebbe dalla sua parte tutti i granata»
ALBERTO MANASSERO
TORINO. E’ una svolta? Non ancora, però potrà diventarlo. Ora come ora, comunque, è un semplice momento... clamoroso. Clamoroso perché, sospinti dal fine che è di primaria, vitale importanza - ovvero la realizzazione innanzitutto del Filadelfia, poi anche l’acquisizione dell’Olimpico con eventuali annessi e connessi - i tifosi del Torino provano a riaprire una piccola linea di credito nei confronti di Urbano Cairo. Sono i tifosi del Torino rappresentati dal Centro Coordinamento Club, che nell’ultimo anno era assurto a baluardo fin emblematico dell’anti- cairismo più integralista e più scevro da ogni possibilità di ripensamento o compromesso. E’ dunque un comunicato a suo modo storico, quello che il Cctc ha diffuso ieri.
«STORIA»
Lo riassumiamo: «Il Comune di Torino ha espresso la volontà di concedere al Toro le stesse opportunità che, in materia di stadi, sono state concesse alla Juventus (...) Ora la questione stadi mette nelle mani di Cairo un’occasione grande almeno quanto quella che gli ha portato in dono il Toro. Si tratta dell’occasione, più unica che rara, di scrivere il proprio nome, in modo incancellabile, nella storia del Toro. La possibilità di essere ricordato non come l’artefice di una promozione nel 2006 e di un’altra possibile sei anni più tardi. Ma come colui che ha dato una casa dignitosa al Toro e ai suoi tifosi». Il Coordinamento, a ragione, ricorda che se oggi si può ancora parlare di Fila, il merito pressoché esclusivo sia proprio della gente granata. «Se fosse dipeso soltanto dagli Enti o da coloro che hanno “gestito” il Toro dalla demolizione del Fila a oggi, a quest’ora probabilmente l’area del Filadelfia sarebbe occupata da un centro commerciale, dai palazzi o nella migliore delle ipotesi da un giardino dedicato alla memoria del Grande Torino... E non si potrebbe più nemmeno sognare. Ma se un giorno il Fila, lo stadio per le partite ufficiali e, magari, un centro sportivo, dovessero diventare realtà (...) chi verrà ricordato sarà soltanto il Toro e chi in quel momento ne sarà stato a capo. Per questo palese motivo Cairo, potenziale Re Mida, ha ora la possibilità di trasformare tutto questo in oro. Sta a lui dimostrare, come ci ripete settimanalmente da due mesi a questa parte, che questa volta ha capito cosa deve fare. In merito, un passaggio emblematico potrebbe essere quello nel quale ha dichiarato che forse non sarebbe stato del tutto positivo salire in serie A già al primo anno, in quanto questo gli avrebbe fatto «perdere il giusto contatto con la realtà»: se veramente è stato “folgorato”, gli stadi potrebbero non solo essere un’occasione, ma essere l’occasione per eccellenza. E’ evidente che, in una situazione “costituente” come quella del costruire (anche in senso fisico) il futuro del Toro, avrebbe dalla sua parte tutti i tifosi granata».
«FATTI CONCRETI»
Occasione storica: è innegabile. «Questa occasione, però, va sfruttata a pieno, non certamente con un progetto minimalista o improntato al risparmio totale. Nessuno chiede o chiederà di svenarsi, ma di certo, viste le enormi potenzialità dell’affare, sarà necessario investire per un progetto che possa veramente portare il Toro nel proprio futuro, rendendogli, in sovrappiù, una casa che potrà essere la culla per nuove ambizioni di adeguata dignità sportiva». Ed ecco la più lampante apertura verso Cairo: «Come abbiamo detto, questa volta vorremmo provare a credergli. E’ indispensabile tuttavia, per il bene del Toro, che dimostri con fatti concreti, a tutti i tifosi granata, di essere un presidente degno delle tre immense opportunità che ha avuto: il Toro a costo zero, il Centenario e la questione stadi. Le prime due, Cairo le ha fatte bellamente sfumare in un quasi nulla, ma con quest’ultima opportunità ha la possibilità di riscattarsi e di ritagliarsi un posto al sole nella storia del Toro. Non ci deluda». Sarebbe imperdonabile non cogliere questa fortuna.
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Il patron ha alzato il tiro sugli impianti
«Però davanti a tutto c’è il Filadelfia»
URBANO Cairo nelle ultime settimane ha alzato il tiro, in tema stadi. Per la prima volta ha parlato apertamente dell’opportunità di prendere l’Olimpico: tutto dipende dalle condizioni che il Comune riserverà al Torino. Lo stadio è tutt’altro che un affare: poco capiente, scadentissimo sul piano dei servizi, non è all’inglese per quanto riguarda il calcio e certo è del tutto carente nell’ottica di stadio polifunzionale la cui proprietà è un valore primario di una società calcistica.
Cairo, però, ha alzato il tiro anche sul Filadeflia. A Tuttosport ha detto e ribadito che «la priorità è il Fila», e ha aggiunto che sul piano economico vorrebbe «fare di più» di quanto previsto come componente della Fondazione. L’incontro di martedì con Cardinaletti, numero uno del Credito Sportivo, va inoltre a confermare che finanziariamente la strada giusta è trovata. Sta per partire il bando per i progetti: sarà un punto nodale. Va scelto il progetto migliore, capace di unire funzionalità e rispetto storico, equilibrio economico e qualità tecnica ed estetica.
Come sempre, vigileremo. A.M.
Cairo, però, ha alzato il tiro anche sul Filadeflia. A Tuttosport ha detto e ribadito che «la priorità è il Fila», e ha aggiunto che sul piano economico vorrebbe «fare di più» di quanto previsto come componente della Fondazione. L’incontro di martedì con Cardinaletti, numero uno del Credito Sportivo, va inoltre a confermare che finanziariamente la strada giusta è trovata. Sta per partire il bando per i progetti: sarà un punto nodale. Va scelto il progetto migliore, capace di unire funzionalità e rispetto storico, equilibrio economico e qualità tecnica ed estetica.
Come sempre, vigileremo. A.M.
giovedì 20 ottobre 2011
20/10/11 - « Cairo e il Fila Era ora, però...»
OPERAZIONE STADI: GLI UMORI DELLA GENTE
I tifosi: «L’attivismo del presidente lascia ben sperare, l’importante è che continui»
«Finalmente Cairo ha accelerato col Credito sportivo per rifare il Filadelfia». «L’Olimpico?
Fassino garantisca le stesse condizioni date alla Juve»
STEFANO LANZO
TORINO. Il crescente fermento che si sta sviluppando attorno alla vicenda stadi, documentato dall’incontro tra Cairo e il presidente del Credito Sportivo e dall’ormai imminente vertice tra lo stesso padrone del Torino e il sindaco Fassino, anima anche le discussioni tra i tifosi granata. I quali, come abitualmente succede in questi casi, si divino in varie categorie: gli ottimisti nonostante tutto, gli scettici, i pessimisti a prescindere. Però, all’interno della tifoseria, è in crescita il partito di coloro che spingono affinché si cavalchi l’onda, sia per la ricostruzione del Filadelfia sia per la questione Olimpico, sottolineando comunque le colpe di Torino Fc e Comune per il ferale ritardo e per le troppe illusioni.
«VANTAGGI POSSIBILI»
Le innumerevoli chiacchiere rimaste tali in tutti questi anni, specialmente sul Filadelfia, hanno minato le sicurezze e le speranze del popolo del Toro. Tanto che l’opinione più diffusa risulta, a grandi linee, la seguente: «La situazione, almeno in linea teorica, ora come ora potrebbe risultare molto vantaggiosa, assolutamente da cogliere al balzo. Per una serie di motivi: il Comune deve risolvere queste situazioni che stanno diventando sempre più problematiche, le ultime leggi approvate dallo Stato favoriscono la costruzione di nuovi stadi e la ristrutturazione di quelli esistenti, con pure la possibilità di un prestito agevolato dal Credito Sportivo, Cairo non avrebbe davvero più alibi: il suo dinamismo delle ultime settimane è un segnale positivo. Certo, se non si combina niente nemmeno stavolta, allora c’è da arrabbiarsi sul serio».
«SE VUOI, PUOI»
La rinascita del Filadelfia è il principale obiettivo dei tifosi, ancora di più dell’ex stadio Comunale. Anche se qualcuno è chiaramente attratto dalla possibilità di poter creare una struttura, rinnovando l’attuale Olimpico, più adatta alle esigenze calcistiche. Un po’ come è stato fatto all’estero. « Provate a guardare lo stadio di Brema: in qualche mese, è stato rivoluzionato in maniera perfetta. E così, puntando ancora più in alto, a Manchester per il City. E’ la dimostrazione che se vuoi, puoi. Ma Cairo vuole? E’ questo il punto. Però, sullo stadio, al di là dei tentennamenti del patron, il Comune di Torino deve assolutamente fornire al club granata lo stesso trattamento concesso all’altra squadra che gioca in questa città».
«IL SOLITO TEATRINO»
Chi ha forti dubbi sulla possibilità di rivedere il Filadelfia e pure un Olimpico nuovo, tutto granata, argomenta così: «E’ il solito teatrino, al quale assistiamo ormai da troppi anni. Parole, parole, parole e zero fatti. E poi sullo stadio c’è ancora un’ipoteca di 38 milioni di euro: chissà quanto tempo ci vorrà prima di toglierle. Di sicuro, Cairo non si assumerà mai quest’onere: probabilmente, punta al pacchetto Filadelfia più Olimpico per poi avere un prodotto Torino più facilmente vendibile». E’ una delle teorie sulle quali ragionano i tifosi: la speranza comune è che, superate dichiarazioni e manovre di facciata, stavolta arrivi l’accelerata decisiva per dare al Torino la struttura sportiva che la sua gente merita.
mercoledì 19 ottobre 2011
19/10/11 - Cairo-Credito Sportivo summit per il Filadelfia
TORO RECORD OPERAZIONE STADI
Il patron incontra a Milano il presidente dell’ente che finanzierà la ricostruzione. Pulici sul prato del Fila: «Alibi finiti per tutti»
A breve si terrà anche un vertice con il sindaco per l’Olimpico. Pulici in visita al Filadelfia: «E’un dolore vederlo ridotto così.
Cairo e il Comune rispettino la storia e la gente, quell’area deve rinascere»
MARCO BONETTO ALBERTO MANASSERO
TORINO. A breve, al più tardi entro la prossima settimana Cairo vedrà il sindaco Fassino per accelerare l’operazione Filadelfia e iniziare le trattative relative al destino dello stadio Olimpico. Intanto il presidente del Torino ha appena incontrato a Milano il numero uno del Credito Sportivo: la cosiddetta banca dello sport, l’istituto pubblico che finanzia con contributi agevolati la costruzione e il miglioramento degli impianti sportivi. Riferiscono che il summit tra Urbano Cairo e Andrea Cardinaletti si sia svolto in un’atmosfera di assoluta serenità, caratterizzata da buona volontà e spirito di collaborazione. Tema principale: la rinascita del Filadelfia. In merito, il gran capo del Credito Sportivo aveva già compiuto un sopralluogo al Fila nello scorso maggio, accompagnato dal governatore Cotae dal consigliere regionale Vignale, rappresentante del presidente della Regione nella Fondazione Filadelfia: e sempre Vignale ha presenziato all’incontro di ieri. Nelle scorse settimane anche il sindaco di Torino aveva avuto un lungo colloquio con Cardinaletti, ottenendo la conferma della sua disponibilità a finanziare la riqualificazione dell’area. In ballo tra i 10 e i 12 milioni, secondo le prime stime. L’obiettivo è costruire un centro sportivo per gli allenamenti del Torino, salvaguardando i pochi ruderi che ancora resistono del glorioso impianto del 1926, demolito sciaguratamente 14 anni fa.
«SIAMO PRONTI» . «Siamo pronti a diventare partner istituzionali della Fondazione Filadelfia per partecipare in prima fila alla riqualificazione dell’area. Collaborare per la rinascita di realtà come quella del Fila fa parte della nostra missione aziendale», sta ripetendo Cardinaletti ai suoi interlocutori. Dal canto suo, Cairo ha garantito di considerare «di primaria importanza la necessità e il desiderio di ridare vita al Filadelfia». Oggi come oggi il Fila resta invece una vergogna: resti pericolanti, immondizia, degrado di ogni genere, abbandono. La mossa di Cairo rappresenta un significativo passo in avanti, deputato a trovare nuova spinta nella collaborazione del Comune e della Regione, al di là dei differenti orientamenti politici delle due amministrazioni. Il tempo dirà se sono solo illusioni. O meglio: se anche queste sono solo illusioni, come le ripetute prese in giro cui si è dovuto assistere dalla metà degli Anni 90 in avanti: con, allegate, vergognose speculazioni edilizie e commerciali. Certo è, però, che mai si era notato in Cairo tanto decisionismo, supportato ora dal concorso di Fassino, di Cota e, appunto, dei vertici del Credito Sportivo: condizioni tutte indispensabili per la rinascita del Fila. E che corrono di pari passo con la volontà del Comune (testimoniata nella settimana scorsa dallo stesso sindaco e sul giornale di ieri dal suo assessore allo Sport Gallo) di concedere l’Olimpico al Torino in diritto di superficie: anche per 99 anni. In pratica, il club granata diventerebbe proprietario dello stadio.
BASTA PRESE IN GIRO. Il problema più grande, più volte rammentato, resta trovare un complesso equilibrio economico tra spese e introiti, vista l’esiguità delle attuali aree commerciali utilizzabili. Lo stadio, così come il Filadelfia, è di proprietà del Comune: Cairo è interessato anche ai destini dell’Olimpico, ma ovviamente non per sostituire il Comune nel pagare ogni anno cifre esorbitanti solo per utilizzare l’impianto una volta ogni due settimane. Per adesso lo stadio è una proverbiale patata bollente, a meno che Fassino non partorisca condizioni del tutto nuove e assolutamente favorevoli per agevolare l’intesa: come fecero a suo tempo i predecessori Castellani e Chiamparino per consegnare il Delle Alpi alla Juventus. Poi, per una curiosa coincidenza, giusto ieri un mito come Pulici, il più grande bomber della storia granata, è tornato dopo anni a mettere piede nel Fila, accompagnato dalla moglie e da un tifoso, prima di essere festeggiato dal Toro club Valtriversa. «Mi sono aggirato per un’oretta tra quegli spazi desolati. Chiudevo gli occhi e mi tornavano alla mente il mio primo gol segnato lì, l’emozione a uscire dal tunnel degli spogliatoi, gli insegnamenti di Ferrini, l’affetto dei tifosi... Un bombardamento di ricordi unici, meravigliosi. Ma poi riaprivo gli occhi e vedevo solo macerie in un silenzio irreale. Ogni volta rivedere il Fila così mi provoca un dolore pazzesco. E’ uno scandalo. Gli alibi sono finiti per tutti da anni. E’ ora che il Torino e il Comune facciano qualcosa. E in fretta. Altrimenti continuerà quest’oltraggio senza giustificazioni: nessun rispetto per la storia e per la sensibilità dei tifosi, dei cittadini. Il Fila è un naufrago che continua a chiedere aiuto: chi ha responsabilità e doveri non può proseguire a girarsi dall’altra parte, raccontando bugie». Parole sante. Ed è sempre il caso di sottolinearlo, dopo gli scandali degli ultimi tre lustri.
18/10/11 - Coppola: "Il Filadelfia sarà la casa dei granata"
CALCIO: TORINO - COPPOLA "PRESTO 'FASE DUE PER AREA FILADELFIA"
(ANSA) - TORINO, 17 OTT - "Dopo la modifica dello statuto della FondazioneFiladelfia per adeguare il numero dei membri del C.d.A. alle nuove norme, passeremo alla 'fase due' che porterà alla definizione del progetto per l'area del Filadelfia e all'inizio dei lavori".
Lo spiega l'assessore regionale alla Cultura, Michele Coppola, a proposito del futuro dell'area che un tempo ospitò lo storico stadio del club granata.
"Dopo l'approvazione delle modifiche allo statuto e la composizione del nuovo C.d.A. che dovrebbero essere formalizzate entro la prossima settimana - dice Coppola - passeremo alla definizione del ruolo del Credito Sportivo nella Fondazione.
L'augurio, mio, dell'assessore regionale allo Sport, Alberto Cirio, e comunale, Stefano Gallo, che il coinvolgimento sia più che formale. E poi, sempre in sintonia con il Comune, ragioneremo con la società per capire quali sono le intenzioni sue di partecipazione e di utilizzo del Filadelfia. Parallelamente - prosegue Coppola - partiranno il concorso di idee e la definizione degli attori nella fase del reperimento delle risorse, della definizione del progetto e, infine, dell'avvio dei lavori".
(ANSA)
Filadelfia, parla Michele Coppola: "Presto novità"
Scritto da Andrea Scappazzoni
Martedì 18 Ottobre 2011 08:52
C'è ancora attesa, ma almeno qualcosa sembra muoversi a Torino sul fronte Filadelfia. In questi giorni anche il presidente Cairo è tornato alla carica, invitando il sindaco Fassino a riportare una sorta di equilibrio nella Torino calcistica, con la concessione di pari opportunità granata, rispetto a quanto “offerto” in precedenza ai cugini bianconeri.
Nel frattempo però, durante la giornata di ieri in particolar modo ha parlato della situazione del Filadelfia l'assessore regionale alla Cultura, Michele Coppola. Queste le frasi riportate dall'Ansa: “Dopo la modifica dello statuto della Fondazione Filadelfia per adeguare il numero dei membri del CdA alle nuove norme, passeremo alla 'fase due' che porterà alla definizione del progetto per l'area del Filadelfia e all'inizio dei lavori”. L'ex candidato sindaco di Torino ha poi proseguito: “Dopo l'approvazione delle modifiche allo statuto e la composizione del nuovo CdA che dovrebbero essere formalizzate entro la prossima settimana passeremo alla definizione del ruolo del Credito Sportivo nella Fondazione.
L'augurio, mio, dell'assessore regionale allo Sport Alberto Cirio e comunale Stefano Gallo è che il coinvolgimento possa essere più che formale. E poi – ha concluso Coppola – sempre in sintonia con il Comune, ragioneremo con la società per capire quali sono le intenzioni sue di partecipazione e di utilizzo del Filadelfia. Parallelamente partiranno il concorso di idee e la definizione degli attori nella fase del reperimento delle risorse, della definizione del progetto e, infine, dell'avvio dei lavori”.
http://www.infotoro.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1447:filadelfia-parla-michele-coppola-qpresto-novitaq
17/10/11 - Olimpico in concessione per 99 anni. Il Comune tende la mano al Torino
Nei prossimi giorni l'incontro tra amministratori, sindaco e club. L'assessore Gallo: «Vogliamo capire se sono interessati.
Si parlerà anche di Filadelfia»
Si parlerà anche di Filadelfia»
TORINO
Al Torino calcio verrà proposta la concessione per 99 anni dello Stadio Olimpico (ex Comunale). «È una delle ipotesi che verranno presentate al presidente della società granata. Verificheremo in tempi rapidi se è una soluzione che può interessare al club», ha detto oggi l'assessore allo Sport Stefano Gallo, rispondendo a un'interpellanza in consiglio comunale.
L'incontro tra la Città e il Torino avrà luogo «nei prossimi giorni e vi parteciperà anche il sindaco», ha annunciato Gallo. Attualmente il Torino calcio utilizza l'Olimpico in assegnazione annuale. I costi di gestione dell'impianto sono di circa 1,1 milioni di euro all'anno. «Il punto di partenza dell'amministrazione comunale - ha spiegato Gallo - è quello di garantire al Torino condizioni sostenibili e non penalizzanti rispetto al tema stadi (la Juventus ha avuto in concessione per 99 anni l'area dove ha costruito il nuovo impianto, ndr)». «Ascolteremo le esigenze del club granata - ha aggiunto Gallo - e lo stesso faremo per la questione dell'area dell'ex stadio Filadelfia, che è strettamente connessa. A questo proposito - ha detto ancora l'assessore - abbiamo incontrato il presidente del Credito Sportivo per verificare, in accordo istituzionale con l'assessorato regionale competente, il suo coinvolgimento nella Fondazione Filadelfia».
http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/quitoro/articolo/lstp/425240
La Stampa del 18 Ottobre
I tifosi sognano lo stadio di proprietà
"Questa volta dobbiamo crederci"
Dopo la proposta del Comune per la concessione dell'Olimpico: «Bisogna fare qualcosa di simile a quello che ha avuto la Juve»
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
Traditi da troppe promesse, ma speranzosi che la partita degli stadi possa finalmente sbloccarsi. L'apertura del Comune verso il Toro per l'Olimpico e la voglia di accelerare sulla ricostruzione del Filadelfia da parte della Regione sono segnali che la tifoseria granata giudica positivamente.
«Questa volta vogliamo crederci - commentano dal Centro Coordinamento dei Toro Club -, ma senza regalare nessun tipo di credito. Qui bisogna fare qualcosa che sia almeno paragonabile a quello che ha fatto ed avuto la Juve. Per noi l'Olimpico e il Filadelfia non sono due cose alternative: è doveroso fare un discorso comune».
I tifosi granata sono parte attiva della Fondazione Filadelfia e sono i primi a riempire l'ex Comunale per le partite del Toro: per loro la questione è di primaria importanza e per questo lanciano la sfida a Cairo. «E' un'occasione unica ed eccezionale per dimostrare che vuole veramente cambiare l'approccio al mondo granata e quindi mantenere la parola data, anche perché il Comune ha confermato che è pronto ad offrire le stesse condizioni della Juve».
TORINO
Traditi da troppe promesse, ma speranzosi che la partita degli stadi possa finalmente sbloccarsi. L'apertura del Comune verso il Toro per l'Olimpico e la voglia di accelerare sulla ricostruzione del Filadelfia da parte della Regione sono segnali che la tifoseria granata giudica positivamente.
«Questa volta vogliamo crederci - commentano dal Centro Coordinamento dei Toro Club -, ma senza regalare nessun tipo di credito. Qui bisogna fare qualcosa che sia almeno paragonabile a quello che ha fatto ed avuto la Juve. Per noi l'Olimpico e il Filadelfia non sono due cose alternative: è doveroso fare un discorso comune».
I tifosi granata sono parte attiva della Fondazione Filadelfia e sono i primi a riempire l'ex Comunale per le partite del Toro: per loro la questione è di primaria importanza e per questo lanciano la sfida a Cairo. «E' un'occasione unica ed eccezionale per dimostrare che vuole veramente cambiare l'approccio al mondo granata e quindi mantenere la parola data, anche perché il Comune ha confermato che è pronto ad offrire le stesse condizioni della Juve».
http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/quitoro/articolo/lstp/425361/
Tuttosport del 18 Ottobre
La proposta del Comune a Cairo in attesa del summit tra il patron e il sindaco Fassino L’assessore Gallo: «E’una delle ipotesi»
LA VICENDA STADI
Nei discorsi anche la ricostruzione del Filadelfia.
L’assessore regionale Coppola: «Con la Fondazione parte la Fase due»
L’assessore regionale Coppola: «Con la Fondazione parte la Fase due»
STEFANO LANZO
TORINO. «Un trattamento equiparato a quello della Juventus, per la questione stadi », aveva chiesto Cairo intervistato da Tuttosport.
«Garantirò al presidente del Torino condizioni ad hoc», la risposta del sindaco Fassino, che ha pronto un pacchetto speciale da offrire al patron, comprensivo di Filadelfia da ricostruire e aree commerciali. Nei prossimi giorni si terrà un incontro, lo ha confermato ieri l’assessore allo Sport del Comune di Torino, Stefano Gallo, durante il consiglio comunale: «Sì, ci sarà un summit a breve, con il primo cittadino, il presidente Cairo e il sottoscritto. Per parlare dello stadio, certo, ma non solo». Già, perché il discorso, per risultare un affare assimilabile a quello della Juventus, non può essere circoscritto semplicemente alla gestione dell’Olimpico: tutto verte attorno allo sfruttamento delle zone commerciali, con l’idea di costituire un quartiere granata che possa fruttare anche sul piano economico.
IL CREDITO SPORTIVO. L’assessore Gallo ha parlato di una soluzione possibile, quella del comodato d’uso gratuito per 99 anni. Come avviene a Novara, nella gestione del Piola, tanto per interderci. «E’ una delle ipotesi che verranno presentate a Cairo. L’obiettivo è quello di verificare nei tempi più rapidi possibili se si tratti di una soluzione che possa interessare il club granata » . Posto che sullo stadio grava ancora un’ipoteca da 38 milioni, il punto non è soltanto la massima disponibilità finora espressa dal Municipio: servono condizioni sostenibili e possibilmente accattivanti per andare oltre all’attuale affitto che viene prolungato di anno in anno. I costi restano alti: l’Olimpico, unito alla rinascita del Filadelfia e al contorno commerciale, deve diventare un business e non soltanto un onere economico. Spiega Gallo, rispondendo all’interpellanza comunale: «Il punto di partenza dell’amministrazione comunale è quello di garantire al Torino condizioni sostenibili e non penalizzanti rispetto al tema stadi, considerando appunto che la Juventus ha avuto in concessione per 99 anni l’area dove ha costruito il nuovo impianto. Ascolteremo le esigenze del club granata e lo stesso faremo per la questione dell’area dell’ex stadio Filadelfia, che è strettamente connessa. A questo proposito abbiamo incontrato il presidente del Credito Sportivo per verificare, in accordo istituzionale con l’assessorato regionale competente, il suo coinvolgimento nella Fondazione Filadelfia ».
PARTE IL BANDO. Il destino dell’Olimpico è strettamente legato alla ricostruzione del Filadelfia. A tal proposito, oltre alle dichiarazioni di Gallo, è doveroso riportare le parole di Michele Coppola, assessore regionale alla Cultura e membro del CdA della Fondazione Filadelfia: «Dopo la modifica dello statuto della Fondazione per adeguare il numero dei membri del CdA alle nuove norme, passeremo alla cosiddetta “fase due” che porterà alla definizione del progetto per l’area del Filadelfia e all’inizio dei lavori. Ragioneremo prima di tutto sulla definizione del ruolo del Credito Sportivo nella Fondazione. L’augurio mio, dell’assessore regionale allo Sport, Alberto Cirio, e dell’assessore comunale Stefano Gallo, è che il coinvolgimento sia più che formale. E poi, sempre in sintonia con il Comune, parleremo con il Torino Fc per capire quali siano le intenzioni di partecipazione e di utilizzo del Filadelfia. Parallelamente partiranno il concorso di idee e la definizione degli attori nella fase del reperimento delle risorse, della definizione del progetto e, infine, dell’avvio dei lavori». Il movimento attorno alla vicenda lascia ben sperare, il primo snodo decisivo sarà il faccia a faccia tra Fassino e Cairo: dagli esiti del summit si potranno delineare gli scenari futuri legati a stadio e centro sportivo. Nel frattempo, l’apertura di Gallo per il Municipio e Coppola per la Regione è un segnale incoraggiante: adesso tocca alle parti in causa accelerare, per l’interesse di tutti.
sabato 15 ottobre 2011
14/10/11 - A Cairo il “pacchetto stadi”
TORO PRIMO IN B RETROSCENA: I PIANI DEL COMUNE
Sarà offerto al patron anche il business dei parcheggi per dare l’Olimpico al Toro e ricostruire il Filadelfia
Fassino proporrà a Cairo di inserire lo stadio e il Fila in un’unica trattativa: non solo 14 mila metri quadrati di aree commerciali
MARCO BONETTO
TORINO. Lo chiamano il pacchetto per Cairo. Nelle intenzioni non dovrebbe essere una fregatura. Per la precisione, Fassino accarezza l’idea del pacchetto integrato. Un insieme coordinato di programmi destinati alla risoluzione di problemi diversi: ma il vocabolario soccorre solo fin qui. Il resto, che nei fatti è tutto, coincide con il contenuto. Starà al sindaco riempire la cesta di offerte «per rendere l’Olimpico accattivante» (sindaco dixit, su Tuttosport di ieri). Fassino e Cairo dovrebbero incontrarsi nella prossima settimana. Lo schema di partenza sarà disegnato dal primo cittadino. Verrà calata la prima carta: intenzione del Comune è dare in gestione al Torino lo stadio Olimpico con allegato il Filadelfia (nuovo centro sportivo per gli allenamenti). La proposta del sindaco prevede di inserire le due aree in un’unica trattativa volta a «garantire al club granata condizioni sostenibili, ad hoc. Cioè che non lo penalizzino». In ballo, di conseguenza, non solo le aree commerciali già oggetto di delibere (10 mila metri quadrati all’Olimpico e 4 mila al Fila), finora giudicate insufficienti per originare un equilibrio tra costi e introiti. E comunque non rispondenti al principio di pari trattamento con la Juventus: principio invocato da anni dai tifosi granata, da Cairo stesso e da una generale e assolutamente condivisibile esigenza di giustizia. Non stupisce, allora, che il sindaco e l’assessore allo Sport Gallo stiano già pensando anche a soluzioni non alternative, ma aggiuntive, accendendo i riflettori sul corridoio urbanistico che corre dall’Olimpico al Filadelfia. Come, ad esempio, l’area delle ex Dogane, appunto dietro al Fila. Un primo business (ma anche un problemone da risolvere) sono i parcheggi. La possibilità di far fruttare non meno di 500 parcheggi sotterranei alle Dogane sarà una delle prime proposte che la Città potrà fare a Cairo. Li realizzerebbe e li gestirebbe in esclusiva il Torino: una parte finirebbe in vendita, un’altra parte in affitto. Chiaramente non può essere solo questa proposta a produrre per miracolo l’agognato equilibrio. Ma vale l’esempio per rendere lo spirito costruttivo con cui Fassino intende risolvere il problema stadi. Nelle loro chiacchierate il sindaco e Gallo si sono già ripetuti una formuletta misteriosa. Il quesito dei quesiti: «Ma esattamente cosa vuole fare Cairo?». Lo sottolineano senza polemica. Al contrario sono rimasti fin sorpresi dal fatto che di recente il patron granata si sia offerto di pagare un conto: la consulenza giuridica dell’Università sul bando che sta per essere varato per il Fila (il concorso di idee).
GRAVI COLPE. L’Olimpico, ristrutturato nel 2006, resta uno stadio sbagliato per le esigenze del calcio moderno. Mentre il Filadelfia fu sciaguratamente demolito 14 anni fa e abbandonato dopo vergognose speculazioni edilizie e commerciali. In entrambi i casi le responsabilità non sono di Cairo. L’ex sindaco Chiamparino si disse comunque scottato dal patron: da suo ondivagismo sugli stadi, “faccio-non faccio”. Fassino e Gallo vogliono azzerare il passato: i messaggi sono improntati alla «massima disponibilità ». E’ da capire come potranno e vorranno arricchire il pacchetto integrato. A Cairo, per cominciare, chiederanno di condividere alcuni punti di partenza (le sue volontà, le sue esigenze) per restringere il ventaglio di ipotesi e cominciare una trattativa. In Comune, a priori, non si esclude nemmeno la possibilità che Cairo voglia ristrutturare radicalmente lo stadio per migliorarne la funzionalità e le possibilità di business: «Sta a lui», ripete il sindaco. Il tutto con il coinvolgimento della Fondazione Filadelfia. Le spese di gestione annuale dell’Olimpico ballano sui 750 mila euro. Fassino vuole interrompere la strada del-l’affitto annuale. A Cairo può fare gola mettere le mani sull’impianto e su un business all’altezza delle necessità: creare patrimonio per il Torino significa costruire il futuro e arricchire il valore e i conti del club. L’appoggio di società specializzate nel realizzare e far fruttare l’edilizia sportiva è un’opzione. Basta volerlo. Vale per Cairo, ma sta alla Giunta garantire nuove condizioni. Non solo sostenibili. Realmente accattivanti. Cairo sa bene far di conto: quando entrerà in Municipio, dovrà poter sentire le monete tintinnare. Esattamente come quando ci entrava Giraudo.
E poi Blanc.
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Prima mossa: via le ipoteche
TORINO. Fassino ha già messo in moto l’avvocatura del Comune e gli uffici dell’urbanistica e dello sport per arrivare a un doppio obiettivo: cancellare le ipoteche poste sull’Olimpico (da 38 milioni) e spianare la strada per consegnare lo stadio in gestione al Torino, curando la collaborazione del Credito sportivo non solo per la riqualificazione del Filadelfia (mutui a tassi iperagevolati, tendenti - questo l’auspicio - allo zero). Di concerto, con un alto valore innanzi tutto simbolico, le manovre burocratiche poste in essere col concorso della commissione toponomastica affinché l’area dietro alla curva Maratona venga intitolata al Grande Torino.
M.BON.
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giovedì 13 ottobre 2011
13/10/11 - Fassino: « Stadio Toro, si può»
«Garantirò a Cairo condizioni ad hoc. E ci sono novità pure per il Filadelfia»
«A breve incontrerò il patron per cominciare a trattare. Ho già anche parlato con il Credito sportivo: darà una mano»
MARCO BONETTO
TORINO. Dal presidente del Torino al sindaco di Torino. «Per la rinascita del Filadelfia vorrei dare un contributo maggiore di quanto previsto quale parte della Fondazione», annunciava Cairo su Tuttosport di ieri. «La mia volontà è di costruire. Il futuro del Fila deve spiccare il volo. Quanto all’Olimpico, il problema è che lo stadio ha delle qualità innegabili, però nell’ottica di un impianto polifunzionale presenta difetti importanti: è molto carente come stadio di proprietà. La priorità è il Filadelfia, ma presto però mi incontrerò col sindaco per stabilire cosa fare e come anche sull’Olimpico. Perché non pensare che ci sia la volontà di dare al Torino un trattamento equiparato a quello della Juventus?».
Appunto, sindaco Fassino: perché non pensarlo?
«Perché pensare che non sia così? Io sono assolutamente disponibile ad ascoltare, valutare, mediare, cercare soluzioni nuove».
Così com’è, l’Olimpico costa più di quanto rende. Enormemente di più. La Giunta precedente aveva persino pensato di appaltare a uno sponsor il nome dello stadio. Di qui le polemiche.
«Il problema dei costi di mantenimento è un argomento molto delicato. E’ complicato trovare un equilibrio finanziario. E’ uno dei temi che verranno appoggiati sul tavolo, quando mi incontrerò con Cairo. Invece, relativamente al nome dello stadio legato a eventuali sponsor, la vicenda è stata congelata. Ma l’avete già scritto».
Difatti ora molti tifosi granata sperano che lo stadio venga intitolato al Grande Torino.
«Intanto cominciamo a spostare il corso Grande Torino da dov’è, cioè vicino al nuovo stadio della Juventus, e a dedicare a quella squadra meravigliosa e inimitabile parte di corso Agnelli, l’area dietro alla curva Maratona. Se ne sta occupando la commissione toponomastica, non vedo problemi. E’ già un primo passo in avanti importante per onorare la memoria del Grande Torino e per venire incontro alla sensibilità e alle speranze dei tifosi. Speranze più che comprensibili ».
Un problema chiave dell’Olimpico, incastrato com’è tra i palazzi, riguarda le ridotte aree commerciali: si parla al massimo di 10 mila metri quadri. Altro che gli spazi enormi del Delle Alpi.
«Sappiamo bene. Quando lo incontrerò... cioè a breve, nei prossimi giorni... a Cairo dirò che la Città è pronta a fare in modo che il Toro utilizzi stabilmente l’Olimpico senza esserne penalizzato. Un paletto però devo metterlo subito: molto si potrà fare, ma sempre compatibilmente con i problemi finanziari del Comune. Ma di sicuro proporremo condizioni sostenibili per il club granata».
Significa pari trattamento con la Juventus?
«Come filosofia, in linea di principio, assolutamente sì. Ma è chiaro che i due stadi non si possono paragonare: alludo anche alle aree circostanti. Si tratta di trovare pure per l’Olimpico una piattaforma che renda lo stadio accattivante per la società che lo gestisce e per gli sportivi che lo frequentano. In questo senso è nostra intenzione garantire al Torino condizioni sostenibili».
Passando da un affitto annuale a un diritto di superficie pluriennale, equiparabile a una proprietà?
«Siamo aperti a più soluzioni. Con Cairo stiamo definendo un appuntamento, ci incontreremo presto. Cominceremo a discutere anche di tempi, ovviamente. Non solo di cosa e come fare. Un po’ come per il Filadelfia. E’ chiaro che sul tavolo c’è la possibilità che il Torino utilizzi stabilmente l’Olimpico senza passare da un semplice affitto annuale all’altro. Ma è prematuro parlarne adesso, qui. E nel caso occorrerà coinvolgere subito anche l’assessore al Patrimonio. Intanto io e l’assessore allo Sport Gallo stiamo già lavorando per muovere i primi passi in avanti. E Gallo è un assessore molto attivo, determinato. Il punto di partenza è trovare una soluzione che non penalizzi il Torino. Ascolteremo le proposte e le esigenze di Cairo».
Sull’Olimpico gravano ipoteche da 38 milioni. Un guaio in più.
«Lo so. E’ un altro argomento complesso».
Ha accennato al Filadelfia.
«Ci sono delle novità anche lì. Considero importante la disponibilità di Cairo a operare, agire, fare. E di recente ho parlato pure con il presidente del Credito sportivo. Anche Cardinaletti mi ha dato la sua disponibilità a partecipare. Siamo nelle condizioni di metterci tutti attorno a un tavolo per vedere come e in quali tempi potrà nascere un centro sportivo per gli allenamenti del Torino, conservando e mettendo in sicurezza i resti di quel glorioso stadio. Immagino un impianto che sia utile per il futuro, ma anche che onori la memoria e la gloria del vecchio Filadelfia. Valori non solo dei tifosi granata, ma di tutta la città, di tutt’Italia. E non bisogna affatto disperdere ciò che il Fila ha sempre rappresentato. Comunque con Cardinaletti non ho parlato solo del Filadelfia. Ho acquisito anche la disponibilità del Credito sportivo a varare con noi un piano di ristrutturazione e adeguamento degli impianti sportivi di base dei quartieri. E con la Regione e la Provincia si sta lavorando per inserire gli impianti olimpici della Val di Susa e della Val Chisone nel circuito degli sport invernali. Ne discuteremo col presidente del Coni e della Fisi. Stiamo anche varando la macchina organizzativa per i Senior Olympic Games, in programma nel 2013».
Tornando a Cairo, adesso sta anche volando in classifica. Una bella novità, rispetto agli ultimi anni di Chiamparino.
«Sono un sindaco felice e fortunato. Una squadra corre per lo scudetto, l’altra per tornare in A. Speriamo che vincano tutte e due. Farò il tifo per questo».
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TORO PRIMO INTERVISTA AL SINDACO
L’ex Comunale è ancora sotto ipoteche
Sullo stadio Olimpico (foto Ansa) gravano ancora ipoteche da 38 milioni di euro, eredità del fallimento del Torino di Cimminelli avvenuto nel 2005. Per cominciare un percorso che si concludesse con la cancellazione delle stesse, un anno fa l’ex assessore allo Sport Sbriglio aveva messo in moto l’avvocatura del Comune. Ma la controversa vicenda nei fatti è ancora congelata.
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Il Filadelfia è ancora abbandonato
L’ex stadio Filadelfia, teatro delle imprese non soltanto (ma soprattutto) del Grande Torino, fu demolito nel 1997. Era un gioiello di architettura sportiva, inaugurato nel 1926.
Anche sul Filadelfia gravavano ipoteche, cancellate solo durante l’ultima amministrazione Chiamparino per opera dell’assessore Sbriglio.
Da 14 anni l’area viene ripulita e rianimata di volta in volta dai tifosi granata.
mercoledì 12 ottobre 2011
12/10/11 - Cairo: « Stadi: Toro come la Juve»
TORO IL PATRON FESTEGGIA LE 100 VITTORIE CON UN REGALO
CAIRO «Presto vedrò Fassino: il Filadelfia deve spiccare il volo E sull’Olimpico non vorrà trattarci diversamente dai bianconeri»
ALBERTO MANASSERO
PRESIDENTE Cairo, a Verona la sua 100ª vittoria. La più memorabile?
«Torino-Mantova 3-1, non c’è scelta. La più esaltante, anche la più bella: in rimonta dopo il ko dell’andata, davanti a 60mila tifosi, la promozione in A a 9 mesi dal fallimento e dalla rinascita. Straordinaria, indimenticabile, mi vengono ancora i brividi. Tuttavia, devo anche dire che quasi quasi quel successo mi ha danneggiato. Mi ha fatto credere di saper fare calcio. Guarda caso, ci pensavo proprio stamane (ieri mattina, ndr) mentre mi facevo la barba: nelle mie attività ho fatto alcune cose importanti sempre mantenendo i piedi per terra, il calcio invece ti fa volare... E’ stata la prima volta in cui mi sono creduto più di quanto in realtà non fossi».
La più sofferta?
«Roma-Torino, con gol di Muzzi e salvezza. Tre punti molto difficili, una sofferenza lunghissima con rete in avvio, assalto giallorosso, due pali...».
La vittoria più importante?
«Ancora il primo anno, ancora sul Mantova ma nel ritorno del campionato: era un momento difficile, con 3 sconfitte, 7 pareggi e un solo successo in 11 giornate. Riprendemmo il volo, da quel 2-0 infilammo nove vittorie in 10 partite. Se vogliamo, altro colpo di questo tipo fu quello sul Grosseto col ritorno in panchina di Colantuono».
La più brutta?
«Non ho dubbi: 1-0 a Gallipoli».
E’ appena entrato nel 7° anno di presidenza: per i matrimoni è quello della crisi, per Cairo e il Toro pare il contrario. Sarà l’anno del ricominciamo?
«Siamo in una fase molto positiva, nel quale arrivano risultati legati alle scelte fatte e al lavoro svolto da tutti. C’è un buon gruppo, che segue con disciplina ed entusiasmo Ventura. In questo Toro vedi l’impronta di gioco, vedi l’insieme che sopperisce alle assenze, vedi la squadra. Io però non mi esalto più. Gioisco, ma ho qualche ferita, qualche cicatrice anche nell’anima che mi hanno insegnato e mi ricordano cos’è il calcio. Che è veramente fatto di una chimica molto sottile, tutto va perennemente riconfermato. Ho però sostegni importanti, come certe immagini che ti dicono tanto, persino più delle vittorie. L’ultima: a Verona, a 10’ dalla fine abbiamo perso palla, ebbene immediatamente due o tre dei nostri si sono lanciati per rimediare, quasi famelici. Una roba fantastica, da squadra vera, da gruppo. Poi, ribadisco, siamo appena alla 9ª giornata...».
E si può migliorare?
«Si deve. Lo dice Ventura che siamo al 70%, il cento per cento va raggiunto. Tutto resta ancora da fare».
Con i tifosi è comunque in atto un ricominciamo.
«Io penso che i tifosi, anche chi mi contesta, aspettino solo il momento di poter ritrovare un certo rapporto pure con me».
Una cosa che non rifarebbe?
«Più di una... Non darei magari troppa importanza a quello che pensavo di poter fare io per la squadra. In effetti avrei dovuto ascoltare prima i vostri suggerimenti e costruire subito una struttura: non averlo fatto è stato un fattore negativo che rimpiango».
E’ il momento più felice della sua avventura granata?
«Questo è un periodo in cui vivo con una certa serenità. Mi sento ben rappresentato dalle persone che ho scelto, ho fiducia in loro, a cominciare da Ventura, da Comi, Petrachi, Ferri. Senza dimenticare i giocatori. Sento di avere uomini che fanno bene la loro parte».
Le prossime 100 vittorie bisognerebbe...
«...Farle in tempi un po’ più ristretti, eh... Battute a parte, pensiamo ai prossimi sei mesi, sono fondamentali. Dobbiamo proseguire sulla strada intrapresa, passo dopo passo, continuare a poggiare mattone su mattone. Vale per la squadra, vale per me, per noi: dagli osservatori al vivaio; dal grande lavoro che c’è da fare nella città agli stadi. Il Filadelfia adesso deve partire, tutto è ormai pronto, diamo un’accelerata. Non accontentarci, è l’imperativo: se non continui, non vai avanti, tutto è fine a se stesso, non serve a niente».
La rete osservatori langue.
«Abbiamo preso Cavallo, presto arriveranno gli altri e completeremo la struttura per renderla operativa e collegata al vivaio e alla prima squadra».
Il Fila?
«Deve spiccare il volo e vi dico che vorrei dare un contributo maggiore di quanto previsto quale parte della Fondazione».
Uhm... Soldi... Una notizia...
«Sto provando a vedere cosa posso fare per dare una mano in più, non dico altro».
Concretamente esiste la possibilità che il Toro faccia uno stadio tutto suo?
«Lo stadio del Torino è, di fatto, l’Olimpico. Non posso pensare che la città possa avere un 4° stadio... Il problema è che l’Olimpico ha delle qualità innegabili, però nell’ottica di un impianto polifunzionale ha difetti importanti: è molto carente come stadio di proprietà. La priorità è il Filadelfia, presto però mi incontrerò col sindaco per stabilire cosa fare e come anche sull’Olimpico. Già ho sentito l’assessore Gallo. Non precorriamo i tempi, ma perché non pensare che ci sia la volontà di dare al Torino un trattamento equiparato a quello della Juventus? Magari c’è. Quando avevo parlato con Fassino l’avevo trovato molto disponibile, quindi mi auguro si possa lavorare in tal senso».
Fila, stadio: i tifosi sognano.
«Non corriamo, ma la volontà, come ho detto, è di non accontentarci, è di continuare a costruire ».
Dicono che la Fiorentina pensi a Iori per gennaio.
«Non esiste, Iori è un pilastro di questo Toro. E non è tempo di mercato. Piuttosto, lasciatemi dire due parole sulla terribile tragedia di domenica sera. Ci ha sconvolti, siamo addolorati ma ci sentiamo inermi, purtroppo non possiamo fare nulla benché vorremmo tanto, al di là del minuto di silenzio, poter fare qualcosa e qualcosa faremo».
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