Ieri la firma dell’atto, primo passo verso la ricostruzione Politici e tifosi: «Sul Fila ci aspettiamo un contributo decisivo della società»
ALESSANDRO BARETTI
TORINO. Firme pesanti come mattoni, nell’attesa che siano posati quelli veri. Ieri a Grugliasco, cornice Villa Claretta dove è ospitata la sede del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, è stato sottoscritto l’atto costitutivo della Fondazione Stadio Filadelfia. Una giornata storica, perché se non si costruisce uno stadio con l’inchiostro, è pur vero che nulla di ciò che sarà realizzato potrà esistere senza le firme vergate sotto gli occhi del notaio Francesco Vaglienti. Ora ci sono 18 mesi, ai quali vanno aggiunti i circa 4 necessari affinché la Fondazione abbia riconoscimento giuridico, per reperire i fondi e dare il via ai lavori. «E’ un momento storico per tutti i tifosi e non solo quelli granata - dice a fine giornata Michele Coppola, assessore regionale alla Cultura e candidato sindaco oltreché juventino -. La mia presenza dà valore alla promessa di Cota e Cirio che in tempi non sospetti avevano garantito l’entrata della Regione nella Fondazione».
L’ESORTAZIONE
Ente da ieri presieduto dall’assessore allo Sport della città di Torino, l’avvocato Giuseppe Sbriglio, il vicepresidente è il consigliere regionale Gianluca Vignale mentre nel CdA entrano anche Giuseppe Ferrauto, consigliere del Torino Fc, e, quali garanti per i tifosi, Domenico Beccaria della Memoria Storica Granata e Marco Montiglio, presidente del Centro Coordinamento Toro Clubs. «In questi ultimi anni, un passo alla volta, siamo riusciti a mantenere gli impegni - commenta a fine giornata Sbriglio, raggiante anche perché viscerale tifoso granata -. Ammetto che avevo un po’ di timore riguardo la possibilità di rispettare la data del 28 marzo e invece ce l’abbiamo fatta. La giornata è solenne ma adesso serve l’impegno di tutti. In particolare auspichiamo l’intervento sostanziale da parte del Torino Fc. Perché c’è la possibilità di ricreare un luogo simbolo per i tifosi del Toro oltre a Superga. Quest’ultimo è però il simbolo di una tragedia, mentre il Filadelfia potrà diventare un centro di aggregazione gioiosa e non solo. Penso alla carica che avrebbe un giovane calciatore che si allena al Fila. Anche per questo il club deve contribuire in maniera determinante alla riqualificazione dell’area». La voce dei tifosi è quella di Montiglio: «Il primo passo è stato fatto ma, memori del passato, restiamo ben vigili. Questo è il momento in cui tutti devono compiere il proprio dovere. Tifosi compresi, ai quali dico di rimanere uniti anche in un periodo non facile come questo. Sia chiaro che noi ci aspettiamo il decisivo apporto alla causa da parte del Torino Fc. Pretendiamo che Cairo, o meglio chi gli succederà visto che il presidente ha detto che venderà la società, mantenga le promesse». La risposta di Ferrauto: «Non ho nulla da dire, la società parla con i fatti...». Chiude Beccaria, padrone di casa in quanto presidente del Museo: «Questo è già un giorno di festa ma io ho un altro sogno: che il Filadelfia sia inaugurato il 4 maggio del 2014. Se non ci fermiamo qui, ma lavoriamo fin da subito per reperire i fondi e vagliare il progetto migliore, ce la possiamo fare. E’ una mia personale opinione, c’è ancora da lanciare il bando, comunque spero possa nascere un Fila sul modello del progetto del ’26. Ovviamente con materiali che non siano legno ed eternit». Per intendersi come quello nato grazie al rilievo eseguito dagli architetti Andrea Gaveglio e Fabio Mellina-Gottardo e pubblicato sull’edizione di Tuttosport di ieri. Per scegliere il progetto migliore e posare il primo mattone c’è comunque tempo (non troppo). Per una volta, finalmente, si può brindare non in virtù di parole ma di fatti concreti: le firme di ieri hanno dato vita alla Fondazione. Hanno dato il via.
Beccaria: «Il sogno sarebbe inaugurarlo il 4 maggio 2014».
Coppola: «Promessa mantenuta».
Sbriglio: «Giorno solenne».
Montiglio: «Restiamo sempre ben vigili»
Per il Filadelfia il club granata dev’essere traino non zavorra
L’EMOZIONE è per i tifosi. I tifosi veri, che il Filadelfia l’hanno vissuto e lo vivono anche se sono nati troppo tardi per toccarlo con mano. Ma l’importanza di ricostruirlo va oltre la passione sportiva. Quell’area sfregiata, quel buco nel cuore di Torino è un’offesa alla città, a chi la ama, a chi la vive. E’ un nuovo insulto alla torinesità: ma è mai possibile che questa gente, questa terra non sappiano difendere le proprie cose?! E riavere il Filadelfia vivo e pulsante rianimerebbe un intero quartiere, con importanti ritorni sociali e pure economici. E’ dunque doveroso che Comune e Regione siano in prima fila, finalmente, per trainare e accelerare dopo che per anni sono stati i soli tifosi a trainare, anzi a buttar giù barricate a mani nude. Tuttavia, adesso auspichiamo uno scatto d’orgoglio del Torino. Se è ancora Torino, ora ha il modo per dimostrarlo: il Filadelfia sarà la sua casa, una casa che aggregherà, che fidelizzerà, che porterà benefici materiali e morali, nel portafogli e nel ritrovato spirito. Un Toro vero non può pensare di sedersi e aspettare la pappa fatta dagli altri. Un Toro vero sa che lì, all’angolo tra le vie Filadelfia e Bruno, può cominciare a guarire, può superare persino gli errori e le manchevolezze degli ultimi quattro anni. Ed è tutto detto. A.M.
29-03-2011 TORINO CRONACAQUI
STADIO FILADELFIA: "E' UN GIORNO STORICO"
http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=YL3NR&annart=2011&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0
29-03-2011 LEGGO ED. TORINO
NUOVO FILADELFIA, ACCORDO FIRMATO: SI CERCANO 15 MILIONI
http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=YL396&annart=2011&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0
29/03/2011 - FIRMATO L'ATTO COSTITUTIVO DELLA FONDAZIONE
Filadelfia, il patto è fatto. Diciotto mesi per i fondi
Ieri il cda provvisorio con Sbriglio, Vignale, il Toro e due presidenti di tifosi
GIANLUCA ODDENINO
Cinquemila ed uno giorni dopo lo sciagurato abbattimento, il Fila è tornato a rivivere. Non ancora materialmente, perché ci vorranno almeno due anni per posare i primi veri mattoni della struttura demolita nel luglio 1997, ma almeno nella testa, nel cuore e sulla carta della neonata Fondazione Stadio Filadelfia. Ieri pomeriggio, nel museo del Grande Torino di Villa Claretta a Grugliasco, è stato fondato davanti al notaio Vaglienti l'ente che riunisce le istituzioni, il Toro, i tifosi e gli ex calciatori granata con lo scopo di ricostruire il mitico stadio. Le firme dei dieci soci fondatori sono state apposte dopo le 18.40 in un luogo simbolico ed evocativo: mancava solo Urbano Cairo (al suo posto il dirigente Ferrauto) e la sua assenza ha fatto rumore, ma dopo troppe promesse non mantenute il Fila adesso può veramente rinascere. C'è tanta soddisfazione esulta Giuseppe Sbriglio, assessore comunale allo sportperché tutti quanti hanno mantenuto gli impegni e quindi c'è grande gioia per il risultato e la tempistica. Ora non possiamo più fermarci e se ci saranno dei bastoni sul nostro percorso, li toglieremo». L'ultimo ostacolo era quello di modificare ed approvare uno statuto superato dalle ultime leggi e così il Consiglio comunale e quello regionale dovranno riapprovare i documenti. Una formalità, perché indietro non si torna. «Abbiamo vissuto un momento storico per i tifosi del Toro e per i tifosi del calcio - commenta Michele Coppola, assessore regionale alla cultura e firmatario per la Regione -: è finalmente iniziato il viaggio per ridare il tempio del Toro a tutti quanti. Cota, Cirio ed io abbiamo mantenuto l'impegno per mettere in moto il meccanismo che si era inceppato. Ora non si può che ben sperare». La Fondazione avrà 18 mesi per trovare i fondi necessari (almeno 12 milioni di euro: 3,5 li metterà il Comune, 3 la Regione ed altri 3 dalle fondazioni bancarie), ma fino al 31 luglio agirà un CdA provvisorio con Sbriglio presidente, il consigliere regionale Vignale suo vice e altri tre membri: Ferrauto per il Torino Fc più Montiglio (presidente Centro Coordinamento Toro Clubs) e Beccaria (presidente Memoria Storica Granata) in rappresentanza dei tifosi. Entro una decina di giorni dovrebbe essere convocato il primo consiglio. «Dobbiamo essere pronti a continuare questa battaglia - ha spiegato Marco Montiglio - ed essere sempre vigili. Il Filadelfia è un monumento e va ricostruito».
http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=YL3YU&annart=2011&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0
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