http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=YGDXK&annart=2011&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0
Toro e Filadelfia: Cairo double face
Ha annunciato di lasciare il club, ma non intende sfilarsi dalla Fondazione per il nuovo stadio: «Finchè sarò presidente darò tutto me stesso»
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
«Non ho cambiato idea: lascio il Toro». Urbano Cairo continua a ripetere a chiunque lo incontri o lo chiami - procuratori, colleghi presidenti, addetti ai lavori e tifosi - che tra due mesi si farà da parte. Stufo della contestazione e preoccupato di dover sostenere la terza stagione consecutiva in serie B, il presidente granata aspetta compratori. Anche ieri ha ribadito la sua posizione. Paradossalmente il disamoramento di Cairo, però, non corrisponde con la sua voglia di Toro, con la scelta di restare vicino alla squadra e dentro le dinamiche della società. Nel giro di tre giorni il presidente è andato due volte alla Sisport per parlare con i giocatori ed assistere agli allenamenti: era da anni che Cairo non si faceva vedere così a stretto giro di posta a Torino.
Se lunedì la sua visita, tenuta in gran segreto e blindata a tutti i livelli, era praticamente obbligatoria per dare forza al ritorno di Lerda e scuotere Bianchi e compagni, quella di ieri era quasi di piacere tra un obbligo e l'altro. Al mattino il patron è andato in Comune per discutere della rinascita del Filadelfia e alla sera si è recato all'Olimpico per assistere al derby «SLAncio di vita». Due appuntamenti istituzionali che erano stati messi in dubbio dalla volontà di Cairo di non proseguire col Toro e dalla possibile contestazione dei tifosi granata. Invece Cairo ha voluto esserci, a costo di prendere insulti, e sostanzialmente far capire all'ambiente che il suo impegno prosegue e non sarà facile accantonarlo. «Fino a quando sarò presidente darò tutto me stesso - ha confermato in Comune - e il Torino Fc farà parte della Fondazione Filadelfia, anche se non può sostenere il peso della ricostruzione ed aspettiamo di capire cosa si vorrà fare». In pratica tanto impegno e nessuna promessa, anche se l'umore sembrava ottimo con tanto di battuta rivolti ai consiglieri comunali. «I presidenti vanno e vengono? Sarà, ma al Toro tocca più gli allenatori».
Dopo aver visto la partitella in famiglia del suo Torino, con il ritorno al 4-4-2, Urbano Cairo è andato allo stadio Olimpico con largo anticipo. Sempre scortato dalla Digos, ma questa volta il clima era diverso rispetto alle partite casalinghe dei granata. Nessuna contestazione, tanti bambini sugli spalti ed una voglia di derby che ha sorpreso anche lui. Nel frattempo le vecchie glorie granata sfilavano al suo fianco e Pulici non lesinava dubbi sulle parole e soprattutto sulla sua gestione. «Deve avere il coraggio di guardarsi allo specchio - commentava Puliciclone - e visto che lì non si raccontano bugie, allora faccia un passo indietro per cercare di rimediare. Se il Toro è il suo giocattolo, almeno lo faccia funzionare per potersi divertire». E poi una riflessione sulla mossa di lasciare. "Se prima dice che vende - riflette il bomber dell'ultimo scudetto - e poi fa di tutto per mandare via i compratori, allora qualcosa non funziona».
24-03-2011 TORINO CRONACAQUI
LA PROMESSA DI CAIRO "RICOSTRUIRE IL FILA" MA DI SOLDI NON PARLA (A. Magri/A. Scapazzoni)
http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=YGH3C&annart=2011&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0
Toro e Filadelfia: Cairo double face
Ha annunciato di lasciare il club, ma non intende sfilarsi dalla Fondazione per il nuovo stadio: «Finchè sarò presidente darò tutto me stesso»
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
«Non ho cambiato idea: lascio il Toro». Urbano Cairo continua a ripetere a chiunque lo incontri o lo chiami - procuratori, colleghi presidenti, addetti ai lavori e tifosi - che tra due mesi si farà da parte. Stufo della contestazione e preoccupato di dover sostenere la terza stagione consecutiva in serie B, il presidente granata aspetta compratori. Anche ieri ha ribadito la sua posizione. Paradossalmente il disamoramento di Cairo, però, non corrisponde con la sua voglia di Toro, con la scelta di restare vicino alla squadra e dentro le dinamiche della società. Nel giro di tre giorni il presidente è andato due volte alla Sisport per parlare con i giocatori ed assistere agli allenamenti: era da anni che Cairo non si faceva vedere così a stretto giro di posta a Torino.
Se lunedì la sua visita, tenuta in gran segreto e blindata a tutti i livelli, era praticamente obbligatoria per dare forza al ritorno di Lerda e scuotere Bianchi e compagni, quella di ieri era quasi di piacere tra un obbligo e l'altro. Al mattino il patron è andato in Comune per discutere della rinascita del Filadelfia e alla sera si è recato all'Olimpico per assistere al derby «SLAncio di vita». Due appuntamenti istituzionali che erano stati messi in dubbio dalla volontà di Cairo di non proseguire col Toro e dalla possibile contestazione dei tifosi granata. Invece Cairo ha voluto esserci, a costo di prendere insulti, e sostanzialmente far capire all'ambiente che il suo impegno prosegue e non sarà facile accantonarlo. «Fino a quando sarò presidente darò tutto me stesso - ha confermato in Comune - e il Torino Fc farà parte della Fondazione Filadelfia, anche se non può sostenere il peso della ricostruzione ed aspettiamo di capire cosa si vorrà fare». In pratica tanto impegno e nessuna promessa, anche se l'umore sembrava ottimo con tanto di battuta rivolti ai consiglieri comunali. «I presidenti vanno e vengono? Sarà, ma al Toro tocca più gli allenatori».
Dopo aver visto la partitella in famiglia del suo Torino, con il ritorno al 4-4-2, Urbano Cairo è andato allo stadio Olimpico con largo anticipo. Sempre scortato dalla Digos, ma questa volta il clima era diverso rispetto alle partite casalinghe dei granata. Nessuna contestazione, tanti bambini sugli spalti ed una voglia di derby che ha sorpreso anche lui. Nel frattempo le vecchie glorie granata sfilavano al suo fianco e Pulici non lesinava dubbi sulle parole e soprattutto sulla sua gestione. «Deve avere il coraggio di guardarsi allo specchio - commentava Puliciclone - e visto che lì non si raccontano bugie, allora faccia un passo indietro per cercare di rimediare. Se il Toro è il suo giocattolo, almeno lo faccia funzionare per potersi divertire». E poi una riflessione sulla mossa di lasciare. "Se prima dice che vende - riflette il bomber dell'ultimo scudetto - e poi fa di tutto per mandare via i compratori, allora qualcosa non funziona».
24-03-2011 TORINO CRONACAQUI
LA PROMESSA DI CAIRO "RICOSTRUIRE IL FILA" MA DI SOLDI NON PARLA (A. Magri/A. Scapazzoni)
http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=YGH3C&annart=2011&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0
TS - PROMESSE SUL FILA
Cairo parla in Comune «Impegni confermati»
TORINO. In quelle stanze ci era entrato da Papa, si era affacciato davanti alla folla adorante in un tripudio di attesa e speranze. Ieri, al Comune di Torino, l’atmosfera attorno a Urbano Cairo era agli antipodi rispetto all’estate del 2005: sono cinque anni e quasi sette mesi, eppure pare un’eternità. Non più Papa acclamato dal popolo granata, ma in versione Giovannone: nel silenzio, nel gelo (appena tre, quattro tifosi), da presidente in uscita (come da lui stesso dichiarato) in una riunione delle Commissioni Patrimonio e Sport unite che avrebbe dovuto sancire chissà quale passo in avanti per il Filadelfia e che invece, a conti fatti, non ha raccontato niente di nuovo. Ieri Cairo in Comune ha confermato l’impegno da parte del Torino per l’ingresso nella Fondazione, ha rinnovato la promessa di portare il Torino agli allenamenti in caso di rinascita del Fila e ha sottolineato l’intenzione di ragionare sullo stadio Olimpico «dopo le elezioni, perché ne ho già parlato con Chiamparino ed è giusto aspettare dato che mancano pochi giorni». Tutto già sentito, dunque.
Qualche consigliere ha lecitamente domandato: «Ma quale sarà l’impegno economico del Torino?». Del resto, le istituzioni, chi più chi meno, hanno scoperto le carte. Cairo invece replica: «Non mi sembra il momento di buttare numeri a caso, quelli servono solo ai giornali. Vediamo i progetti, valutiamo le ipotesi e poi si vedrà». In realtà la chiarezza sui soldi interessa a tutti, tifosi granata in primis. Non solo ai giornali. Anche perché la costruzione o meno del Filadelfia condiziona eccome: il patron, nell’ultimo proclama pubblico, ha chiarito l’intenzione di passare la mano. E un Torino con il Filadelfia pronto nel pacchetto da vendere ha un costo diverso. Infine stoccatina, tanto per gradire, del presidente granata al Comune: «Quello del Filadelfia è un problema che c’era otto anni prima che io arrivassi. E da quando ci sono io qualcosa si è mosso». In realtà il problema non dovrebbe essere solo del Comune, ma anche e soprattutto di colui che, fino a prova contraria, è il presidente del Torino. Ovvero Cairo.
http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=YGFAV&annart=2011&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0
Cairo: «Il Toro farà parte della Fondazione Stadio Filadelfia»
Il presidente granata: «Siamo pronti a fare la nostra parte»
TORINO, 23 marzo - Il Torino farà parte della Fondazione Stadio Filadelfia che dovrà ricostruire lo storico impianto del club granata. Lo ha assicurato oggi il presidente Urbano Cairo, in un'audizione in Comune, alle commissioni consiliari Bilancio e Cultura riunite in seduta congiunta. «La società è pronta a fare la sua parte», ha detto Cairo, facendo notare, a proposito delle polemiche sull'allungamento dei tempi per fare rinascere lo stadio, di essere proprietario e sponsor del club da sei anni, «mentre l'impianto è stato abbattuto 14 anni fa». L'atto notarile verrà firmato lunedì prossimo da Comune di Torino, Regione Piemonte, Torino Calcio e dalle associazioni di tifosi che hanno deciso di partecipare alla Fondazione. «È importante - commenta Gioacchino Cuntrò, presidente della commissione Bilancio - che Cairo abbia confermato gli impegni presi nei confronti della costituenda Fondazione e ciò indipendentemente dalla sua decisione di lasciare il Torino al termine della stagione». Per Manuela Savini, consigliera del gruppo An-Pdl, Cairo ha fugato i dubbi dei giorni scorsi e «la partecipazione del Torino è ora chiara e inequivocabile». Tuttavia, Savini è critica sulla «mancata comunicazione di un impegno economico da parte della società granata. È vero che è inopportuno parlare di soldi quando non si ha ancora idea del progetto, ma senza un budget iniziale di una certa consistenza non si possono fare ragionamenti sulla tipologia del progetto da realizzare».
http://www.tuttosport.com/calcio/serie_b/torino/2011/03/23-115646/Cairo%3A+%C2%ABIl+Toro+far%C3%A0+parte+della+Fondazione+Stadio+Filadelfia%C2%BB
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