Scritto da Andrea Bonino
Lo stadio Filadelfia sta diventando il fiore all’occhiello della nuova giunta Comunale e per Urbano Cairo. Da quando a Torino s'è insediato Piero Fassino, lo stadio che vide le gesta del Grande Torino ha un progetto serio e concreto per rivivere dopo anni e anni di battaglie e scontri inutili.
Dopo quasi 14 anni di combattimenti, il nuovo sindaco di Torino e il neo-assessore allo sport Stefano Gallo sono riusciti concretamente a creare un vero e proprio bando di concorso per la ricostruzione del glorioso stadio, un concorso di idee per la sua ricomposizione. Un’opportunità unica per il patron granata che ha preso due piccioni con una fava. Il Credito Sportivo è pronto a finanziare il progetto, a coprire tutte le spese (10-12 milioni) e permetterebbe a Cairo di non tirare fuori un euro. Oltretutto il numero uno granata riuscirebbe là dove altri presidenti hanno fallito: da Rossi a Borsano, da Goveani a Vidulich, fino a Cimminelli.
Niente male per mettere a tacere i contestatori dopo tre anni di bufera. Anche oggi, durante la presentazione del libro di Andrea Stasi “Le bandiere del Toro”, Stefano Gallo ha ribadito la serietà e la bontà del progetto: “Il Filadelfia non è più soltanto una provocazione. C’è finalmente una fondazione ed è stato bandito un concorso. Ci sono tutti i presupposti affinchè si possa passare ai fatti”. Questa le parole dell’Assessopre allo Sport al Circolo della Stampa dove si è svolta la presentazione del volume alla presenza di Claudio Sala, Angelo Cereser, Natalino Fossati e Gigi Gabetto, oltre al direttore generale granata Antonio Comi.
Speriamo che l’assessore abbia ragione e che finalmente, dopo oltre un decennio, la questione Fila venga definitivamente risolta. Il tempo della finzione degli inganni e delle simulazioni è finito. I tifosi avevano ormai perso le speranze e prenderli in giro per l’ennesima volta sarebbe veramente una cosa insopportabile. Si rischierebbe la rivolta popolare.
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