Il CdA si spacca, i tifosi contro il presidente Chiabrera: «Dice bugie? Si dimetta»
L’ultimo scontro è sul mancato riconoscimento giuridico della Fondazione: dalla Regione smentiscono le tesi del rappresentante del Comune
Mancano i soldi e cresce lo scontro nell’associazione: «I destini del Fila sono a rischio, Chiabrera deve dirci come stanno realmente le cose». Lui replica: «No comment»
MARCO BONETTO
TORINO. Si allarga lo scontro nel CdA della Fondazione Filadelfia, l’associazione deputata a promuovere la rinascita della storica area granata, là dove fino a 15 anni fa sorgeva il mitico stadio del Grande Torino: in ballo vi è la costruzione di un centro sportivo per gli allenamenti del Toro. Si accendono i toni, crescono le divisioni, si aggravano le accuse: non certo il clima ideale per muovere passi concreti, rapidamente. «Mancano i soldi necessari anche solo per il riconoscimento giuridico della Fondazione», «Comune e Regione perdono tempo», «si comportano da pezzenti», «impongono decisioni dall’alto»: si sono già ascoltate molte accuse e non solo dopo il CdA infuocato di martedì scorso. Ieri, a seguito di indiscrezioni emerse dalla Regione Piemonte, il carico si è fatto ancor più pesante. Nel mirino c’è innanzi tutto il presidente del CdA, Luigi Chiabrera , imprenditore da sempre vicino al centro-sinistra e componente del comitato elettorale del sindaco Fassino . «Comunque il problema non è di fede politica. Contano i comportamenti. Chiabrera non si sta rivelando all’altezza», sostiene chi lo accusa. Come i rappresentanti delle associazioni dei tifosi presenti nel CdA, Domenico Beccaria e Marco Montiglio .
TROPPI MISTERI L’ultimo caso è legato al mancato riconoscimento giuridico della Fondazione: atto della Regione che ratifica la nascita dell’associazione, già avvenuta da un anno davanti a un notaio. Mancano i soldi: servono grossomodo 77.400 euro, in casa ce ne sono solo 45.000. Riferiscono che nel CdA di martedì Chiabrera abbia detto che è ancora in attesa di una risposta da parte della Regione quanto alla possibilità di concedere come garanzie economiche il diritto di superficie del Filadelfia (lo stesso terreno, insomma), già valutato 1,4 milioni (ma quasi certamente le perizie andrebbero rifatte, nel caso). «Chiabrera dice di essere in attesa di una risposta da 6 mesi, è uno scandalo», hanno tuonato i tifosi. Ma non basta. Perché adesso dalla Regione c’è chi garantisce che il 29 settembre scorso, quando Chiabrera e il segretario generale della Fondazione andarono a parlare con una funzionaria responsabile dell’ufficio riconoscimenti, la stessa avrebbe immediatamente comunicato che il diritto di superficie non poteva sostituire il contante. E perché? In parole povere: perché se nascesse un contenzioso la Fondazione potrebbe perdere il diritto di superficie, il “controllo” dell’area tornerebbe al Comune e la garanzia evaporerebbe. «Se è vero che Chiabrera non ci ha detto la verità durante l’ultimo consiglio di amministrazione, deve dimettersi, chiederemo le sue dimissioni! Sarebbe uno scandalo nello scandalo! Altro che aspettare una risposta da 6 mesi... Che vergogna!», attaccava ieri pomeriggio Beccaria, in qualità di rappresentante dei tifosi nel CdA. «Dove vogliamo andare a parare con questi atteggiamenti inconcludenti? Mi chiedo se si vuole far fallire i lavori della Fondazione, far scadere i tempi per il riconoscimento (18 mesi, ndr), per poi affidare a un privato il Fila. Per costruirci cosa? Chiedo al più presto la convocazione del collegio dei fondatori della Fondazione, affinché domandi a Chiabrera chiarimenti.
Se ci ha raccontato bugie dovrà dimettersi. Non trovano poche decine di migliaia di euro e parlano di costruire un centro sportivo da 10, 12 milioni. Ci prendono solo in giro?». E Chiabrera? Interpellato in merito, ieri, si è limitato a un «no comment».
LA MAIL SULLE “TALPE” Intanto c’era già stato uno scontro telefonico tra Beccaria e Chiabrera. Quest’ultimo aveva inviato in mattinata una mail di fuoco a decine di persone, tra cui il sindaco e il governatore Cota , in cui si lamentava delle fughe di notizie e dava la caccia alle “talpe”. Ancora Beccaria: «Il Fila è un cumulo di macerie da 15 anni, si sono susseguiti scandali su scandali e invece di promuovere l’informazione e la trasparenza, Chiabrera attacca chi racconta la verità all’opinione pubblica su un bene pubblico di interesse pubblico. E’ pazzesco!». Dai vertici della Fondazione, peraltro, si fa notare che il mancato (per ora) riconoscimento giuridico non ostacola la vita e l’attività della Fondazione, almeno in questa fase. Giusto due giorni fa, per esempio, è stata nominata la commissione che giudicherà i progetti preliminari arrivati negli scorsi mesi. Chiabrera ora aspetta che Comune e Regione mettano “miracolosamente” a bilancio i soldi necessari quantomeno per il riconoscimento giuridico. Ancora Beccaria: «Il timore è che i tempi per il riconoscimento possano scadere già tra 6 mesi, anche su questo non viene fatta chiarezza». Dove sta la verità, una volta per tutte?
Foto: I ruderi del Filadelfia: lo stadio del Grande Torino è stato demolito nel luglio del 1997 (LaPresse)
Beccaria sul Fila: “Chiabrera si dimetta!”
Scritto da Rino Capurri
Giovedì 12 Aprile 2012 15:11
Dopo il caos sul Filadelfia e il non riconoscimento giuridico della Fondazione, i tifosi si sono infuriati e si sono scagliati contro il presidente del Cda Luigi Chiabrera che, a quanto pare, sta facendo di tutto per mettersi di traverso e fare gli interessi del Comune e della Regione più che dei tifosi e della Fondazione stessa. I supporters granata sono sbottati su Internet chiedendo le dimissioni di Chiabrera, prendendosela con le due istituzioni che stanno perdendo tempo ed impongono decisioni dall’alto andando contro il volere di chi rappresenta il volere dei tifosi.
Ieri è sbottato anche Domenico Beccaria, rappresentante delle associazioni dei tifosi presenti nel CdA insieme a Marco Montiglio: “Anche se Chiabrera è un imprenditore da sempre vicino al centro-sinistra e componente del comitato elettorale del sindaco Fassino, il problema non è di fede politica – ha detto a Tuttosport -. Contano i comportamenti: non si sta rivelando all’altezza. Se è vero che non ci ha detto la verità durante l’ultimo consiglio di amministrazione, deve dimettersi. Chiederemo le sue dimissioni. Sarebbe uno scandalo nello scandalo. Altro che aspettare una risposta da 6 mesi... Che vergogna! Dove vogliamo andare a parare con questi atteggiamenti inconcludenti? Mi chiedo se si vuole far fallire i lavori della Fondazione, far scadere i tempi per il riconoscimento (18 mesi, ndr), per poi affidare a un privato il Fila.
Per costruirci cosa? Chiedo al più presto la convocazione del collegio dei fondatori della Fondazione, affinché domandi a Chiabrera chiarimenti. I destini del Fila sono a rischio e deve dirci come stanno realmente le cose. Se ci ha raccontato bugie dovrà dimettersi. Non trovano poche decine di migliaia di euro e parlano di costruire un centro sportivo da 10, 12 milioni. Ci prendono in giro? Il Fila è un cumulo di macerie da 15 anni: si sono susseguiti scandali su scandali e invece di promuovere l’informazione e la trasparenza, Chiabrera (che ieri mattina aveva mandato una mail di fuoco a decine di persone, tra cui il sindaco e il governatore Cota, in cui si lamentava delle fughe di notizie e dava la caccia alle “talpe”, ndr) attacca chi racconta la verità all’opinione pubblica su un bene pubblico di interesse pubblico. E’ pazzesco!”. E Chiabrera? Interpellato in merito, ieri, si è trincerato dietro ad un semplice “no comment”.
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