martedì 5 ottobre 2010

04/10/10 - Cairo: «Non cedo il Toro, faccio un centro sportivo»

TORINO, 4 ottobre -

Buon giorno, presidente Cairo. Sabato è parso vera­mente arrabbiato per la contestazione.

«Sì, perché non penso solo a me, ma anche al bene del Toro e ai giocatori. Che patiscono. Se si vuole lottare per la A, un cli­ma così negativo danneggia di sicuro la squadra a gioco lungo. La condiziona psicologicamen­te, la distrae, la turba. Tutti questi cori ostili, la confusione sulle gradinate... Creare dal nulla contestazioni del genere significa togliere punti decisivi al Toro, in un campionato. I gio­catori vedono in me un punto di riferimento, sono il loro pre­sidente. E io credo in loro, li sti­molo, li pago, ho un rapporto molto bello con tanti... E soffro­no questa situazione, la pati­scono, anche se poi nelle inter­viste dicono di non essersi neanche accorti della contesta­zione... Ma che possono dire? E’ ovvio che rispondano così. Intanto anche loro mi trasmet­tono sempre affetto e solida­rietà. Però restano penalizzati grandemente da questa situa­zione assurda ordita da pochi noti. Il gruppo che mi attacca è sempre il solito, da un annetto: anche sabato ne avrò contati 200 o poco più di scalmanati contro di me. Un accanimento a priori. Di pochi che non pos­sono pensare di decidere il de­stino di una società a dispetto di tutto e tutti. E’ intollerabile. Comunque sia, io tiro dritto, punto e basta. Ci ho fatto l’abi­tudine. La considero talmente ripetitiva questa cosa che neanche mi tocca più. Vale an­che per gli episodi incivili che sono successi lontano dallo sta­dio. Senta, posso andare avan­ti io senza interruzioni?».

Se vuole sfogarsi...
«Voglio mettere un nuovo pun­to fermo. Ho il cuore pieno. Per­ché io ci metto proprio quello, il cuore, oltre al portafoglio. Per la cronaca, dal 2005 a oggi ci ho rimesso 40 milioni. Ma sono contentissimo lo stesso di aver salvato il Toro, anche se avrei potuto tenerli in banca, quei soldi. Però la realtà è questa. E questa nuova stagione di B mi costerà almeno 15 milioni. Già ne sto pagando. Gli stipendi di luglio sono stati appena versa­ti, entro novembre salderò an­che agosto e settembre. Insom­ma, denaro vero. E tanto. Ri­peto: 40 milioni ci ho rimesso. Se non fossi arrivato io, dove sarebbe il Toro oggi? Sarebbe morto, temo. Lo dicono i fatti. E riflettete pure sul fatto che la gente, il vero popolo del Toro, sta comprendendo sempre di più tutto ciò. Proprio sabato si è visto benissimo come tutto uno stadio si sia ribellato in modo veemente, con cori e fi­schi, dopo l’ennesimo show di quei pochi. La gente è con me perché vede che ce la sto met­tendo davvero tutta per il bene della squadra. E vede anche che nessuno mi aiuta. Ricono­sce il mio impegno genuino. La gente del Toro incarna lo spiri­to di Davide contro Golia. E in me vede Davide. Non ho anco­ra battuto Golia, ma nemmeno sono stato battuto. Ecco perché il vero popolo granata mi so­stiene, mi esprime solidarietà. E sabato, con quella reazione, ha dimostrato di avere le palle: come sempre. Li ringrazio. Mi ha fatto molto piacere. Mesi fa, un sondaggio dimostrò che il 70% dei tifosi è con me. Ora ne farò fare un altro, sono proprio curioso... Intanto un gruppo del tutto minoritario si accani­sce, si ostina ad attaccarmi in modo incivile. Nonostante si stia tutti lavorando... io per pri­mo... per costruire un Toro nuo­vamente vincente, per tornare in A. Mi viene da pensare ma­le. Da pensare che non tutto sia spontaneo. Sembra proprio che io e il Toro diamo fastidio a qualcuno. Penso anche agli er­rori arbitrali: ci hanno fatto re­trocedere con sbagli pazzeschi, mentre gli errori erano tutti a favore del Bologna. E nella scorsa stagione abbiamo avuto il record di espulsioni, per fini­re con un rigore e un gol nega­ti nella finale playoff di andata. Clamoroso. Perché tutta que­sta voglia di destabilizzare il Toro? Mi tornano alla mente le parole di chi nel 2005, quando il Toro era fallito, morto, diceva che a Torino doveva esistere una sola squadra. Sommo tut­to, potrei scriverci un libro.
Ho tanti dubbi, difatti. Ma non mollo. Anzi, sono ancor più mo­tivato. Perché ho preso degli impegni precisi con i tifosi veri del Toro e con Petrachi, Ler­da, Ferri, Comi, tutto lo staff, i giocatori... Non scappo mai dalle responsabilità, io. Credo fortemente nel nuovo progetto a lungo termine. E ho la sensa­zione di aver trovato attorno a me le persone giuste, di gran­de qualità. Mentre di acquiren­ti non ce n’è neanche l’ombra. A febbraio dissi che mettevo il Toro in vendita. E non si è vi­sto nessuno all’altezza. Bene, segnatevi questa data: il Toro non è più in vendita. Poi, per carità, se arrivasse una perso­na seria e molto più ricca di me, beh, non sarei matto... Ma non c’è. Costruisco io, il nuovo Toro. Con ancor più motivazio­ni. Non sono uno che si arren­de. I tifosi veri hanno valori im­portanti: e mi hanno teso una mano con affetto. Mi ripetono: «Presidente, riprovaci». Hanno la mia stessa grande voglia. Il Toro non sono quei 200 che nel torbido cercano solo di destabi­lizzare, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa del club, se non ci fossi io con la mia grande forza morale e il mio portafoglio a impedire tutto ciò. Mettendoci anima e soldi. E cercando di creare altre basi solide. Come un nuovo centro sportivo tutto nostro, 6 campi, palestra, il pensionato per il vi­vaio... Ne sto già parlando con alcuni collaboratori, stiamo va­lutando delle situazioni nella cintura di Torino, vogliamo realizzarlo ex novo. Devo e vo­glio andare avanti, non posso più aspettare altro tempo. Già un anno fa avrei potuto parti­re, ma mi dicevano di aspetta­re il Filadelfia... Il Fila è nel mio cuore, ma lì si possono fa­re solo 2 campi, e poi le ipote­che non sono ancora state can­cellate. In futuro vedremo: se potrà rinascere, magari ci por­teremo la prima squadra. Ma intanto il vivaio... anzi, tutto il Toro ha bisogno al più presto di un grande centro sportivo con tanti campi. A breve avremo novità. Ecco, avevo un po’ di co­se da dire di getto, capitemi».

http://www.tuttosport.com/calcio/serie_b/torino/2010/10/04-87027/Cairo%3A+%C2%ABNon+cedo+il+Toro%2C+faccio+un+centro+sportivo%C2%BB+





TORINO, 17 aprile 2009

Cairo: «Ora ho deciso di investire nel Filadelfia»


Ecco l'intervista completa a Cairo sul caso Filadelfia.

Presidente Cairo, i tifosi hanno invitato lei e il sindaco Chiampari­no per il 1° maggio con un preciso obiettivo: chiarire la situazione Filadelfia in un dibattito pubblico. Ci andrà?
«Io ho già dato la mia disponibilità di massima, vedremo se sarà fattibile. Certo, sarebbe importante la presenza del sindaco Chiamparino in quanto il terreno è di proprietà del Comune, per cui lui conosce sicuramente meglio la situazione attuale. Non mi sono noti i dettagli della questione ipoteche. Comunque, confermo la mia disponibilità a tutti i livelli».

Il problema è che tifosi e cittadini, dopo tante parole, si aspettano fatti.
«È quello che penso anche io: meno chiacchiere, più azioni concrete. Lo ribadisco: il Toro è disponibile a investire nel Filadelfia. Lo abbiamo fatto per am­pliare e rimodernizzare l’Olimpico, fi­guriamoci se non lo faremo per un pezzo di storia granata come il Filadelfia. Prima però devono essere risolte le varie incombenze e di questo deve occu­parsi il Comune. Voglio riaprire il dialogo con Chiamparino: abbiamo un buon rapporto, anche se non ci sentia­mo spesso. Adesso è il momento di ac­celerare».

Il sindaco, intanto, si è detto dispo­nibile a incontrare Ettore Forieri, un imprenditore che si è detto inte­ressato al recupero del Filadelfia. Lo ha saputo?
«Mi hanno mandato degli sms ripor­tandomi questa notizia. Sinceramente, non conosco questa persona. Io dico: se arriva qualcuno a dare una mano per il Filadelfia, ben venga».

Nessuno, però, fa niente per niente. Impegnarsi nel Filadelfia può esse­re un investimento: non teme che possa entrare in conflitto con gli in­teressi del Torino?
«Credo, in questi anni, che qualcosa in più delle parole io abbia fatto. Per il resto, la questione non è in mano mia, de­ve parlare chi è titolare del terreno. Noi vogliamo che il Fila torni a essere la ca­sa del Toro, il posto dove la prima squa­dra possa allenarsi e dove possano gio­care le giovanili. Tutto quello che si può fare, lo faremo».

......

Stefano Lanzo

http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/torino/2009/04/17-24811/Cairo:+%C2%ABOra+investo+nel+Filadelfia%C2%BB

24/05/09 - Urbano Cairo parla del Fila

http://purple66.blogspot.com/2009/05/240509-urbano-cairo-parla-del-fila.html

25/05/09 - «Il Fila resta una priorità»

http://purple66.blogspot.com/2009/05/250509-il-fila-resta-una-priorita.html





25/05/08 - "Finalmente! Pure da Cairo soldi al Fila"

http://purple66.blogspot.com/2009/03/250508-finalmente-pure-da-cairo-soldi.html




http://purple66.blogspot.com/search/label/Prez

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