Sono 3,5 i milioni promessi dal sindaco Fassino, la prima tranche doveva arrivare a fine dicembre
STEFANO LANZO
TORINO. Cominciamo dalla cronaca spiccia, dai fatti prima delle opinioni. Il calendario degli impegni in Municipio prevede un incontro apparentemente di routine: Commissione sport venerdì mattina, alle ore 9 nella Sala Capigruppo del Comune di Torino. All’ordine del giorno diverse questioni, più o meno importanti. Il cuore, l’anima, l’essenza del summit è la situazione del Filadelfia con l’intenzione di fare il punto sul percorso finora condotto dalla Fondazione e soprattutto provare a fare chiarezza sulla situazione economico-finanziaria legata alla ricostruzione. E’ questo ciò che maggiormente conta: anche perché senza i soldi necessari la macchina faticosamente assemblata e messa in moto negli anni passati da Comune (con la precedente amministrazione, quella del sindaco Chiamparino e dell’assessore Sbriglio ), Regione Piemonte, Torino Fc e soprattutto dalle associazioni dei tifosi rischierebbe di arrestarsi. Con danni incalcolabili.
DOMANDE INQUIETANTI I fatti, si scriveva. La cruciale importanza della Commissione di venerdì mattina è impreziosita dalla presenza dei rappresentanti del CdA della Fondazione Filadelfia e del Collegio dei fondatori, oltre alla praticamente certa apparizione dell’attuale assessore allo Sport, Stefano Gallo . Figure chiave per il cammino verso la ricostruzione, convocate proprio per cercare di dare un’accelerata in una fase cruciale. Anche perché sul Filadelfia tutto è di fatto fermo dalla fine di dicembre, quando la Regione ha approvato la legge che permetterà di stanziare un totale di 3,5 milioni attraverso un vero e proprio mutuo. Evento datato 27 dicembre 2012: in concreto da allora i passi mossi sono microscopici. E la perplessità più grande riguarda il Comune: perché entro la fine di dicembre sarebbe dovuto arrivare sul conto della Fondazione un bonifico da un milione di euro, prima tranche di un totale di 3,5 milioni. Allora la domanda, anzi le domande, sorgono spontanee: se per un motivo tecnico questi soldi non sono ancora arrivati, quando verranno sbloccati? E si rischiano ulteriori slittamenti o, ancor peggio, eventuali e pericolosi cambi di programma?
LA SPIEGAZIONE Una prima risposta l’ha data proprio l’assessore Gallo a Tuttosport , qualche giorno fa: «Non abbiamo ancora versato l’acconto nelle casse della Fondazione Filadelfia perché aspettiamo il piano economico-finanziario, il piano di gestione sostenibile e il progetto definitivo, tre documenti fondamentali. Confermo che i soldi ci sono, con il sindaco abbiamo soltanto fatto slittare di un anno la delibera per l’impegno economico, con tre tranche distribuite tra il 2013, il 2014 e il 2015». In sostanza la colpa del mancato versamento sarebbe da cercare in un difetto di comunicazione e non in altro. E anche quando si evidenzia il rischio di rinvii a catena l’assessore getta acqua sul fuoco: «Nessun ritardo, semplicemente siamo come i bravi padri di famiglia: prima di stanziare i soldi vogliamo avere in mano dei progetti concreti e fattibili. E’ un investimento così importante che preferisco ritardare di un mese, ma essere sicuro che tutto sia perfetto».
ANCHE L’OLIMPICO Basterebbe anche meno della perfezione, purché si parta con celerità verso il bando di concorso. Perché lo stallo permane da settimane e tiene in ansia tutti coloro che hanno a cuore la rinascita di quello che fu il teatro del Grande Torino. Per capire se quelli del Comune sono effettivamente problemi tecnici oppure si tratta di melina è sufficiente aspettare 48 ore: il tempo di conoscere la verità. Magari anche su un altro argomento che non deve mai passare di moda: lo stadio Olimpico. Se ne parlerà sempre venerdì, quando verrà discussa una delibera presentata dal consigliere Sbriglio addirittura a ottobre. Sull’area gravano 38 milioni di ipoteche, esattamente come sul Filadelfia: ma mentre dal Fila sono state tolte per far partire la Fondazione, sull’Olimpico risultano ancora presenti. E nessuno pare intenzionato a cancellarle attraverso la necessaria trattativa con l’Agenzia delle Entrate. In questo senso il ruolo del Torino Fc e dunque di Urbano Cairo sarebbe fondamentale: finché l’impianto verrà dato in affitto e non ci sarà la volontà di intervenire tutto sembra destinato a rimanere immutato. La presenza, annunciata, del braccio destro del patron granata, ovvero Giuseppe Ferrauto , potrà in questo senso aiutare a chiarire le posizioni del club su una vicenda che non deve passare sotto silenzio.
Foto: Un drappo granata e uno scorcio di ciò che resta del Filadelfia (LaPresse)
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