Le lettere del 1° giugno
L’assessore allo Sport di Torino scrive:
«In risposta alla lettera
che il signor Aldo sulla questione “Filadelfia”, informo che i 3 milioni e mezzo
che investirà il Comune di Torino, come parte per la sua costruzione, sono fondi
derivati dalle operazioni edilizie connesse appunto all’area Filadelfia (esempio
area Bennet) il cui impiego è sostanzialmente vincolato alla riqualificazione
dell’area medesima. Perciò non si tratta di risorse che verranno tolte al
Welfare e alle Politiche Sociali, attività queste sostenute invece con la parte
di bilancio determinata dalla spesa corrente.
«Il Filadelfia non sarà mai il terzo stadio di Torino; sarà invece una struttura culturale e sportiva dove si potrà allenare la prima squadra del Torino e dove si svolgeranno le partite della “Primavera”, ma dove risiederà anche la leggenda e la storia del Grande Torino attraverso il Museo. Quindi un vero investimento culturale–sportivo, di aggregazione giovanile, di storia, di ricerca che potrà avere una ricaduta anche dal punto di vista turistico.
«Nei periodi di crisi occorre certamente, come la città sta facendo, tentare di tutelare le fasce più deboli, concentrandovi le risorse e, se è necessario, anche attraverso la riorganizzazione della spesa e una sua rigorosa gestione. Occorre però anche, per quanto possibile, non rinunciare ad investire su tutto ciò che può aiutare la città a continuare ad essere attrattiva e vitale, a non fermarsi e a non abbandonare parti della propria storia che possono essere risorsa per il futuro».
STEFANO GALLO
«Il Filadelfia non sarà mai il terzo stadio di Torino; sarà invece una struttura culturale e sportiva dove si potrà allenare la prima squadra del Torino e dove si svolgeranno le partite della “Primavera”, ma dove risiederà anche la leggenda e la storia del Grande Torino attraverso il Museo. Quindi un vero investimento culturale–sportivo, di aggregazione giovanile, di storia, di ricerca che potrà avere una ricaduta anche dal punto di vista turistico.
«Nei periodi di crisi occorre certamente, come la città sta facendo, tentare di tutelare le fasce più deboli, concentrandovi le risorse e, se è necessario, anche attraverso la riorganizzazione della spesa e una sua rigorosa gestione. Occorre però anche, per quanto possibile, non rinunciare ad investire su tutto ciò che può aiutare la città a continuare ad essere attrattiva e vitale, a non fermarsi e a non abbandonare parti della propria storia che possono essere risorsa per il futuro».
STEFANO GALLO
http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/rubricahome.asp?ID_blog=195
Commenti su: http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/commentiRub.asp?page=4&ID_blog=195&ID_articolo=1679
Vedi: http://purple66.blogspot.it/2012/05/300512-lettera-specchio-dei-tempi-lo.html
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