"Il Toro ha un impianto da 50 mila posti"
In realtà può ospitare solo 26 mila spettatori
In realtà può ospitare solo 26 mila spettatori
Poi il sindaco ha sottolineato di non voler costruire un terzo stadio: ma nessuno lo chiede! Sul Filadelfia: «L’obiettivo è creare un centro sportivo»
Nicola Balice
TORINO. Domenica durante la festa promozione del Toro c’era anche il sindaco Piero Fassino sugli spalti. Un Olimpico così pieno non si era mai visto, quasi 26.000 tifosi in delirio. Tanto che al sindaco saranno sembrati molti di più. Tutto questo entusiasmo deve aver confuso il primo cittadino torinese, che ieri ai microfoni di Radio Capital è incappato in un paio di clamorosi errori di valutazione nel parlare della situazione stadi a Torino: «Oggi il Torino gioca in uno stadio che ospita più di 50.000 persone, e ci gioca tutte le domeniche - ha dichiarato proprio Fassino -. Quindi credo non gli manchi il luogo per poter dar vita a tutte le proprie ambizioni». Un’affermazione, questa, che ha di fatto stupito tutti: in poche parole è stata raddoppiata la capienza dell’Olimpico, praticamente un lago granata è stato scambiato per un oceano. O forse il sindaco si è lasciato confondere dalle dichiarazioni di Urbano Cairo , dispiaciuto riguardo la scarsa capienza dell’ex Comunale anche considerando le 64.000 richieste (addirittura!) di tagliandi per la sfida con il Modena.
TERZO STADIO? Ma Fassino non si è fermato qui, annunciando un secco no all’ipotesi di un terzo stadio in città: «Torino ha già due stadi, lo Juventus Stadium da 45.000 posti (che invece ne contiene 40.000, ndr) e il Comunale che ne tiene anche più di 50.000. In tempi di crisi come questi non si giustificherebbe in alcun modo un terzo stadio». Numeri a parte, una considerazione ineceppibile. Un terzo stadio a Torino non avrebbe senso in questo momento, infatti non risulta che nessuno lo abbia chiesto. E Fassino non faceva riferimento nemmeno alla delicata questione Filadelfia.
IL FILA SI FARA’ Successivamente il sindaco ha infatti confermato come la questione legata al Fila sia da considerarsi tutta un’altra storia: «Altra cosa è invece il Filadelfia. L’obiettivo comune con la società granata è quello di ricostruirlo per ricreare un luogo di storia e memoria sportiva della città e italiana». Pensando al Toro, Fassino conferma che al Fila dovrà nascere un nuovo centro sportivo: «Si può pensare di dare corso ad investimenti che portino il Fila ad ospitare gli allenamenti, amichevoli o le partite delle giovanili». Dichiarazioni d’intenti rinnovate, considerando il clima nuovamente diventato teso in questi giorni riguardo una questione ancora irrisolta come questa del Fila e che vedrà nell’audizione in commissione (prevista per ieri e poi rinviata a lunedì prossimo) l’ennesimo appuntamento chiave per provare a risolvere la situazione, dando un’accelerata.
TORINO CAPITALE D’altronde, anche sotto il punto di vista dell’immagine, il Comune non può più permettersi di tergiversare a tale proposito. Il Fila potrebbe rappresentare infatti una cartolina unica nella corsa di Torino al ruolo di “Capitale dello Sport 2015”, giunta ormai alla volata finale e che vede Cracovia quale rivale fino alla nomina prevista per novembre. «La candidatura di Torino a Capitale Europea dello Sport per il 2015 è il frutto di una tradizione sportiva molto forte della città. Torino è una città che in ogni disciplina sportiva ha avuto successi straordinari delle sue squadre e dei suoi campioni. È la città dove sono nate le Universiadi, è la città di Primo Nebiolo , la città dell’Olimpiade invernale del 2006 che ha offerto l’occasione per un salto della qualità della vita a una città che ha avuto la forza di rialzarsi. Ma Torino è anche una capitale del calcio italiano, sono orgoglioso delle mie squadre e mi auguro che entrambe abbiano successi e possano anche il prossimo anno dimostrarsi un punto di eccellenza nello sport», ha concluso il sindaco.
TERZO STADIO? Ma Fassino non si è fermato qui, annunciando un secco no all’ipotesi di un terzo stadio in città: «Torino ha già due stadi, lo Juventus Stadium da 45.000 posti (che invece ne contiene 40.000, ndr) e il Comunale che ne tiene anche più di 50.000. In tempi di crisi come questi non si giustificherebbe in alcun modo un terzo stadio». Numeri a parte, una considerazione ineceppibile. Un terzo stadio a Torino non avrebbe senso in questo momento, infatti non risulta che nessuno lo abbia chiesto. E Fassino non faceva riferimento nemmeno alla delicata questione Filadelfia.
IL FILA SI FARA’ Successivamente il sindaco ha infatti confermato come la questione legata al Fila sia da considerarsi tutta un’altra storia: «Altra cosa è invece il Filadelfia. L’obiettivo comune con la società granata è quello di ricostruirlo per ricreare un luogo di storia e memoria sportiva della città e italiana». Pensando al Toro, Fassino conferma che al Fila dovrà nascere un nuovo centro sportivo: «Si può pensare di dare corso ad investimenti che portino il Fila ad ospitare gli allenamenti, amichevoli o le partite delle giovanili». Dichiarazioni d’intenti rinnovate, considerando il clima nuovamente diventato teso in questi giorni riguardo una questione ancora irrisolta come questa del Fila e che vedrà nell’audizione in commissione (prevista per ieri e poi rinviata a lunedì prossimo) l’ennesimo appuntamento chiave per provare a risolvere la situazione, dando un’accelerata.
TORINO CAPITALE D’altronde, anche sotto il punto di vista dell’immagine, il Comune non può più permettersi di tergiversare a tale proposito. Il Fila potrebbe rappresentare infatti una cartolina unica nella corsa di Torino al ruolo di “Capitale dello Sport 2015”, giunta ormai alla volata finale e che vede Cracovia quale rivale fino alla nomina prevista per novembre. «La candidatura di Torino a Capitale Europea dello Sport per il 2015 è il frutto di una tradizione sportiva molto forte della città. Torino è una città che in ogni disciplina sportiva ha avuto successi straordinari delle sue squadre e dei suoi campioni. È la città dove sono nate le Universiadi, è la città di Primo Nebiolo , la città dell’Olimpiade invernale del 2006 che ha offerto l’occasione per un salto della qualità della vita a una città che ha avuto la forza di rialzarsi. Ma Torino è anche una capitale del calcio italiano, sono orgoglioso delle mie squadre e mi auguro che entrambe abbiano successi e possano anche il prossimo anno dimostrarsi un punto di eccellenza nello sport», ha concluso il sindaco.
Foto: Piero Fassino, 62 anni, sindaco di Torino (Liverani) Il Filadelfia gremito di tifosi granata in festa (LaPresse) L’esaurito di Torino-Modena. Uno scorcio della Maratona (Liverani) Urbano Cairo, 55 anni, con la maglietta della serie A (Liverani)
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