L’assessore Gallo: «Ho chiesto di stanziare 3 milioni e mezzo per la ricostruzione»
«Il Comune conferma gli impegni del passato. Parlerò col Credito sportivo, ma siamo pronti a incontrare anche altri privati o sponsor interessati a collaborare»
MARCO BONETTO
TORINO. «Il miglior modo per avvicinarci al 4 maggio è ricordare con tutti gli onori il Grande Torino, come è giusto che sia, ma accendendo i riflettori anche sul Filadelfia. Però non per fare parole vuote, bensì in modo concreto, con impegni precisi».
Assessore Gallo, i tifosi e i cittadini proprio questo pretendono. Fatti, non chiacchiere.
«Ma siamo d’accordo, l’ho appena detto».
Da quando il Fila è stato sciaguratamente demolito, nel 1997, si sono susseguiti scandali e promesse inevase, prese in giro. Tocca a lei e al sindaco Fassino segnare una svolta.
«Difatti vorrei che si aprisse una nuova era sulla base di tempi certi e di impegni concreti. E che il tutto portasse con sé una unità di intenti assoluta tra i vari protagonisti coinvolti. A cominciare da tutti i componenti della Fondazione Filadelfia».
Che è chiamata a promuovere la rinascita del Fila quale centro sportivo per gli allenamenti del Torino.
«Vorrei sgombrare il campo da dubbi, timori. La rinascita del Filadelfia è un argomento che sta molto a cuore alla Città: in testa il sindaco Fassino e il sottoscritto, in qualità di assessore allo sport. Nello stesso mandato del sindaco è presente la riqualificazione di quella storica e gloriosa area. Sono qui per ribadire la nostra ferma volontà di ridare vita al Fila. E di qui nascono alcune proposte concrete per accelerare e allargare il quadro. Cominciando dal bilancio del 2012 della Città, che ora dovrà essere approvato. D’intesa col sindaco ho ufficialmente chiesto di stanziare, di mettere a bilancio quelle risorse economiche che in passato, sotto la giunta precedente, erano state oggetto di impegni e delibere».
Quei 3,5 milioni che la Città si era impegnata a garantire per il Fila?
«Esatto, la cifra è questa. Ho chiesto di inserirla nel nuovo bilancio della Città proprio per mandare subito un nuovo messaggio forte, concreto, che testimonia il nostro impegno deciso. Poi, strada facendo, si vedrà in quale forme e tempistiche quei soldi dovranno essere utilizzati, se spalmati su più o meno anni. Ma intanto è bene che vengano stanziati subito. Un atto che esprime una volontà politica forte».
Nelle prossime settimane la commissione giudicante della Fondazione Filadelfia renderà noto il progetto preliminare vincitore del concorso di idee. Sarà un passaggio chiave.
«Sì. E bisogna tener conto che il problema del Fila non riguarda solo la ricostruzione, di cui tutti parlano, ma anche la gestione della nuova struttura sportiva. Non si dovrà erigere una cattedrale nel deserto dai costi di gestione insostenibili. Che poi si rivelano un fardello insopportabile per il Torino o la Città. Al contrario occorre un nuovo centro sportivo all’altezza delle esigenze del club e rispettoso della storia... con anche la foresteria, il museo, come da bando del concorso... un nuovo centro sportivo, dicevo, che possa avere costi di gestione equilibrati. Affinché il nuovo Filadelfia sia un elemento di forza e un motivo di orgoglio per tutti, e non un problema assurdo. E poi c’è un’altra cosa».
Ovvero?
«Sempre in sintonia col sindaco, non appena il concorso di idee avrà il suo vincitore e il progetto sarà magari rivisitato per migliorarlo definitivamente, proporrò che la Fondazione effettui una ricerca di mercato, che lanci una manifestazione di interesse per capire se possono essere interessati a collaborare alla rinascita e alla gestione del Fila anche nuovi privati o sponsor. Questo al di là dei componenti della Fondazione stessa: il Comune, la Regione, il Torino, le associazioni dei tifosi. Un eventuale privato che dovesse aggiungersi per costruire e gestire l’impianto dovrebbe comunque rispettare i diritti del Torino, che utilizzerà l’area».
E il Credito sportivo?
«Nessuno lo dimentica, anzi. In parallelo con la manifestazione di interesse aperta ai privati tornerò a contattare il Credito sportivo per organizzare una nuova riunione, dopo quelle dell’anno scorso. E anche su questo c’è piena intesa con il sindaco, naturalmente».
Sono cambiati i vertici del Credito. Dovrete ricominciare daccapo. Un’accelerata è benedetta.
«Non è un problema. Stante i vincoli che riguardano i bilanci della pubblica amministrazione, il mio obiettivo è sedermi a un tavolo con i nuovi commissari del Credito per comprendere nel dettaglio il sistema di garanzie necessario per ottenere un mutuo a tassi agevolati su un periodo di 15 o 20 anni, per esempio. Da una parte si ragionerà con il Credito, dall’altra si lancerà quella manifestazione d’interesse, intanto avremo finalmente in mano il progetto di riferimento per la ricostruzione. Sono queste le idee che girerò alla Fondazione. E spero che tutte queste proposte vengano valutate con fiducia, senza prevenzioni. Le porte del mio assessorato sono sempre aperte. La ricorrenza del Grande Torino sarà utile anche per discutere di queste novità con Cairo. Sarà il mio primo 4 maggio. Un onore, da assessore. A Cairo gli dirò anche in bocca al lupo, sperando di festeggiare una certa cosa a fine stagione».
Assessore, ha preso impegni formali, non lo dimentichi.
«Ribadisco. Il sindaco e io siamo decisi a ridare vita al Fila».
Assessore Gallo, i tifosi e i cittadini proprio questo pretendono. Fatti, non chiacchiere.
«Ma siamo d’accordo, l’ho appena detto».
Da quando il Fila è stato sciaguratamente demolito, nel 1997, si sono susseguiti scandali e promesse inevase, prese in giro. Tocca a lei e al sindaco Fassino segnare una svolta.
«Difatti vorrei che si aprisse una nuova era sulla base di tempi certi e di impegni concreti. E che il tutto portasse con sé una unità di intenti assoluta tra i vari protagonisti coinvolti. A cominciare da tutti i componenti della Fondazione Filadelfia».
Che è chiamata a promuovere la rinascita del Fila quale centro sportivo per gli allenamenti del Torino.
«Vorrei sgombrare il campo da dubbi, timori. La rinascita del Filadelfia è un argomento che sta molto a cuore alla Città: in testa il sindaco Fassino e il sottoscritto, in qualità di assessore allo sport. Nello stesso mandato del sindaco è presente la riqualificazione di quella storica e gloriosa area. Sono qui per ribadire la nostra ferma volontà di ridare vita al Fila. E di qui nascono alcune proposte concrete per accelerare e allargare il quadro. Cominciando dal bilancio del 2012 della Città, che ora dovrà essere approvato. D’intesa col sindaco ho ufficialmente chiesto di stanziare, di mettere a bilancio quelle risorse economiche che in passato, sotto la giunta precedente, erano state oggetto di impegni e delibere».
Quei 3,5 milioni che la Città si era impegnata a garantire per il Fila?
«Esatto, la cifra è questa. Ho chiesto di inserirla nel nuovo bilancio della Città proprio per mandare subito un nuovo messaggio forte, concreto, che testimonia il nostro impegno deciso. Poi, strada facendo, si vedrà in quale forme e tempistiche quei soldi dovranno essere utilizzati, se spalmati su più o meno anni. Ma intanto è bene che vengano stanziati subito. Un atto che esprime una volontà politica forte».
Nelle prossime settimane la commissione giudicante della Fondazione Filadelfia renderà noto il progetto preliminare vincitore del concorso di idee. Sarà un passaggio chiave.
«Sì. E bisogna tener conto che il problema del Fila non riguarda solo la ricostruzione, di cui tutti parlano, ma anche la gestione della nuova struttura sportiva. Non si dovrà erigere una cattedrale nel deserto dai costi di gestione insostenibili. Che poi si rivelano un fardello insopportabile per il Torino o la Città. Al contrario occorre un nuovo centro sportivo all’altezza delle esigenze del club e rispettoso della storia... con anche la foresteria, il museo, come da bando del concorso... un nuovo centro sportivo, dicevo, che possa avere costi di gestione equilibrati. Affinché il nuovo Filadelfia sia un elemento di forza e un motivo di orgoglio per tutti, e non un problema assurdo. E poi c’è un’altra cosa».
Ovvero?
«Sempre in sintonia col sindaco, non appena il concorso di idee avrà il suo vincitore e il progetto sarà magari rivisitato per migliorarlo definitivamente, proporrò che la Fondazione effettui una ricerca di mercato, che lanci una manifestazione di interesse per capire se possono essere interessati a collaborare alla rinascita e alla gestione del Fila anche nuovi privati o sponsor. Questo al di là dei componenti della Fondazione stessa: il Comune, la Regione, il Torino, le associazioni dei tifosi. Un eventuale privato che dovesse aggiungersi per costruire e gestire l’impianto dovrebbe comunque rispettare i diritti del Torino, che utilizzerà l’area».
E il Credito sportivo?
«Nessuno lo dimentica, anzi. In parallelo con la manifestazione di interesse aperta ai privati tornerò a contattare il Credito sportivo per organizzare una nuova riunione, dopo quelle dell’anno scorso. E anche su questo c’è piena intesa con il sindaco, naturalmente».
Sono cambiati i vertici del Credito. Dovrete ricominciare daccapo. Un’accelerata è benedetta.
«Non è un problema. Stante i vincoli che riguardano i bilanci della pubblica amministrazione, il mio obiettivo è sedermi a un tavolo con i nuovi commissari del Credito per comprendere nel dettaglio il sistema di garanzie necessario per ottenere un mutuo a tassi agevolati su un periodo di 15 o 20 anni, per esempio. Da una parte si ragionerà con il Credito, dall’altra si lancerà quella manifestazione d’interesse, intanto avremo finalmente in mano il progetto di riferimento per la ricostruzione. Sono queste le idee che girerò alla Fondazione. E spero che tutte queste proposte vengano valutate con fiducia, senza prevenzioni. Le porte del mio assessorato sono sempre aperte. La ricorrenza del Grande Torino sarà utile anche per discutere di queste novità con Cairo. Sarà il mio primo 4 maggio. Un onore, da assessore. A Cairo gli dirò anche in bocca al lupo, sperando di festeggiare una certa cosa a fine stagione».
Assessore, ha preso impegni formali, non lo dimentichi.
«Ribadisco. Il sindaco e io siamo decisi a ridare vita al Fila».
Foto: Stefano Gallo, 35 anni, assessore allo Sport di Torino Una delle numerose manifestazioni dei tifosi granata al Filadelfia: lo stadio del Grande Torino fu sciaguratamente demolito nel luglio del 1997 (LaPresse)
TS - pag. 19
E stamane Fassino ne parlerà con Cairo
Alle 11 in Comune sarà ricordato il Grande Torino. A margine della cerimonia il patron discuterà con il sindaco della questione stadi
STEFANO LANZO
STEFANO LANZO
TORINO. Da quest’anno la Città di Torino ha deciso di dedicare l’intera giornata del 4 maggio, con tutti gli onori del caso, ai Caduti di Superga e dunque al Grande Torino: il giorno della memoria granata diventa perciò istituzionale e, secondo protocollo, verrà celebrato nella Sala Rossa del Comune di Torino questa mattina. Il programma prevede perciò gli interventi del sindaco Piero Fassino e del presidente del Consiglio comunale torinese, ovvero Giovanni Maria Ferraris : l’ospite in Municipio, a partire dalle 11, sarà il presidente granata Urbano Cairo . Dunque, oltre al doveroso e sincero ricordo del Grande Torino e delle altre vittime della tragedia del 4 maggio 1949, primo cittadino e patron del Toro avranno l’occasione per discutere dell’impellente attualità: la questione stadi, con le situazioni di Filadelfia e Olimpico sotto la lente di ingrandimento.
«MASSIMA FIDUCIA» Tre settimane fa, nel contesto di una visita alla squadra durante gli allenamenti alla Sisport, Cairo aveva preannunciato un più o meno imminente incontro con il sindaco proprio per affrontare l’argomento: «Per quanto concerne il Filadelfia, io nutro la massima fiducia in Fassino: ci siamo parlati in maniera estremamente chiara e ho percepito da parte sua la volontà di portare a termine il discorso sul Filadelfia. E anche sullo stadio Olimpico presto torneremo a confrontarci, anche perché ritengo che sull’impianto il Torino abbia una sorta di prelazione morale». E su questa prelazione morale, come l’ha definita il presidente granata, così come su tempistiche e evoluzioni della situazione Filadelfia, Fassino e Cairo si confronteranno, per provare ad accelerare su entrambi i tavoli. Il futuro dello stadio Olimpico rimane un rebus, perché il contratto di affitto che il Torino ha con il Municipio è in scadenza al termine di questa stagione e l’affidamento dell’impianto in comodato d’uso per 99 anni resta un punto interrogativo. Per non parlare del Filadelfia: a luglio si celebrerà un triste anniversario, a 15 anni dall’infausta demolizione di quello che fu lo stadio del Grande Torino.
«MASSIMA FIDUCIA» Tre settimane fa, nel contesto di una visita alla squadra durante gli allenamenti alla Sisport, Cairo aveva preannunciato un più o meno imminente incontro con il sindaco proprio per affrontare l’argomento: «Per quanto concerne il Filadelfia, io nutro la massima fiducia in Fassino: ci siamo parlati in maniera estremamente chiara e ho percepito da parte sua la volontà di portare a termine il discorso sul Filadelfia. E anche sullo stadio Olimpico presto torneremo a confrontarci, anche perché ritengo che sull’impianto il Torino abbia una sorta di prelazione morale». E su questa prelazione morale, come l’ha definita il presidente granata, così come su tempistiche e evoluzioni della situazione Filadelfia, Fassino e Cairo si confronteranno, per provare ad accelerare su entrambi i tavoli. Il futuro dello stadio Olimpico rimane un rebus, perché il contratto di affitto che il Torino ha con il Municipio è in scadenza al termine di questa stagione e l’affidamento dell’impianto in comodato d’uso per 99 anni resta un punto interrogativo. Per non parlare del Filadelfia: a luglio si celebrerà un triste anniversario, a 15 anni dall’infausta demolizione di quello che fu lo stadio del Grande Torino.
Foto: Piero Fassino, 62 anni, sindaco di Torino (LaPresse) Urbano Cairo, 54 anni, patron del Torino (Liverani)
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