sabato 5 maggio 2012

03/05/12 - Ancora nubi sul Fila: gli ex calciatori abbandonano la Fondazione

Scritto da Rino Capurri
Giovedì 03 Maggio 2012 20:29

La situazione del Filadelfia tiene banco ormai da anni, decenni, e continua a non sbloccarsi. Anzi: a quanto pare, dopo aver ricevuto il comunicato stampa dell'Associazione Ex-Calciatori Granata, il contesto sembra peggiorare. Nella lettera i campioni che hanno fatto la storia del Torino comunicano e spiegano la decisione di abbandonare la Fondazione Filadelfia. “La data scelta per la clamorosa e sofferta decisione - si legge - è quella del 4 maggio, anniversario della tragica scomparsa del Grande Torino, che aveva nello stadio Filadelfia il proprio tempio sportivo”.
Ecco qui il resto del comunicato: “La Fondazione Filadelfia, che da poco più di un mese ha nominato il suo nuovo Consiglio Direttivo, sta perdendo i pezzi. Infatti uno dei suoi soci più prestigiosi ed influenti, anzi uno dei suoi pilastri, l’Associazione Ex-Calciatori Granata, ha deciso di abbandonare questa realtà, che ha come obiettivo prioritario quello di far rinascere dalle attuali macerie il glorioso stadio Filadelfia, quello che è stato teatro delle impareggiabili imprese sportive del Grande Torino, di cui il 4 maggio ricorre il 63° anniversario della tragica scomparsa a Superga.“Purtroppo l’obiettivo di ridare lustro e riportare agli antichi splendori il caro e mitico stadio Filadelfia non si sta realizzando e per non tradire la fiducia e le attese di milioni di tifosi del Torino sparsi in tutta Italia abbiamo deciso di lasciare la Fondazione Filadelfia – spiega Serino Rampanti, presidente dell’Associazione ex-Calciatori Granata, uomo simbolo del Torino e persona innamorata del Filadelfia, per aver fatto tutta la trafila nelle squadre giovanili, poi come attaccante degli anni ’70 e quindi allenatore negli anni ‘90 –. E’ una scelta sofferta e dolorosa, che abbiamo valutato attentamente e dovuto prendere dopo aver verificato come si è formato il nuovo direttivo, frutto di accordi trasversali tra enti pubblici e frange della tifoseria, e poi vedendo i suoi primi inconcludenti atti. E intanto quel che resta dell’antico e glorioso Filaldefia si sta degradando ogni giorno di più”.
Come aveste voluto che la Fondazione Filadelfia si strutturasse?
“Era indispensabile dotarla di maggiore managerialità, facendola guidare da figure più personalità più riconoscibili ed autorevoli – risponde Rampanti –. Nell’assemblea dei soci noi avevamo avanzato la candidatura di Renato Zaccarelli, un uomo di indubbie capacità e simbolo vero di un altro Torino che ha scritto la storia di questa gloriosa società: quello che nel 1976 ha vinto l’ultimo scudetto insieme a Pulici e Sala, sotto la presidenza di un galantuomo come Orfeo Pianelli e la guida di un grande mister come Luigi Radice, che ereditò una squadra forgiata da Gustavo Giagnoni, l’allenatore che più di tutti è rimasto nel cuore dei tifosi. Ebbene quella sarebbe stata la via maestra per portare l’entusiasmo e i necessari investimenti per far risorgere il Filadelfia. Si è preferito scegliere la strada del piccolo cabotaggio e dividersi qualche poltrona, piuttosto che puntare a rilanciare una risorsa, di interesse per l’intera città di Torino. E’ stata una soluzione che non ci ha convinti e l’abbiamo detto nella sedi opportune, poi abbiamo lasciato passare il tempo indispensabile per valutare i fatti, e visto che nulla si muove, adesso diciamo basta, perché non vogliamo illudere i tanti tifosi che continuano ad identificarci con la storia recente del Torino e a rimanere in un organismo di cui non ci sentiamo più parte e che presenta diversi aspetti oscuri, che non ci convincono e che speriamo vengano chiariti. Su realtà storiche così importanti, che coinvolgono i sentimenti e i ricordi di tantissime persone, non è consentito né fare strumentalizzazioni, né fondare ambizioni strettamente personali. Per il bene del Filadelfia, speriamo che la nostra sofferta presa di posizione, apra lo spazio per una seria riflessione, che conduca ad un futuro differente. Noi che abbiamo respirato l’aria del mito che l’ha reso famoso, che siamo entrati da bambini in quegli spogliatoi e ne siamo usciti prima uomini e poi calciatori, ognuno con il suo destino, ci saremo sempre se si farà strada un progetto importante e credibile”.


http://www.infotoro.it/index.php?option=com_content&view=article&id=7006:ancora-nubi-sul-fila-gli-ex-calciatori-abbandonano-la-fondazione-&catid=34:squadra&Itemid=53

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