Il presidente dell’ente: «Vogliamo collaborare per la rinascita della gloriosa area»
«Siamo pronti a cooperare nella fase progettuale e per garantire gli aiuti economici». Si parla già di 3 milioni: i soldi che mancano
MARCO BONETTO ALBERTO MANASSERO
TORINO. E se in fin dei conti i soldi necessari per la riqualificazione del Filadelfia fossero davvero vicini a essere trovati? «Non sono qui per lanciare promesse al vento», dice il governatore del Piemonte, Roberto Cota, sulla soglia del Filadelfia. Al suo fianco c’è Andrea Cardinaletti, il presidente del Credito sportivo: la cosiddetta banca dello sport, l’istituto che coopera con istituzioni pubbliche e private per finanziare con contributi agevolati la costruzione e il miglioramento degli impianti sportivi. Il sopralluogo al Filadelfia del governatore e del numero uno del Credito sportivo, compiuto ieri nel tardo pomeriggio, assume le caratteristiche di un colpo di scena tanto quanto fanno sobbalzare (in positivo, per fortuna...) anche le parole dello stesso Cardinaletti: «In ballo con la Regione, con la quale vantiamo ottimi rapporti, c’è da tempo un discorso molto serio e concreto per il Filadelfia. La nostra presenza può essere importante anche nella fase progettuale. Non vogliamo essere soltanto dei fornitori di denaro, per quanto questo aspetto sia ovviamente determinante. Ma noi come ente pensiamo a qualcosa di più organico e allargato: diventare partner istituzionali della Fondazione Filadelfia per partecipare in prima fila e fin dal primo momento alla rinascita di questa gloriosa area. Sono i nostri doveri, i nostri compiti. Collaborare per la rinascita di realtà come quella del Filadelfia fa parte della nostra missione aziendale ». Parole di grande peso, che evidenziano un impegno preciso e chiare responsabilità. In questi ultimi 3 lustri, cioè da quando il Fila è stato sciaguratamente demolito, di promesse farlocche e bugie se ne sono sentite così tante da politici, patron e presidenti del Torino, che si potrebbe riempire un grattacielo: e non solo l’agognato nuovo centro sportivo per gli allenamenti della squadra granata, cioè quanto è stato deliberato. La neonata Fondazione Filadelfia dovrà scegliere il progetto migliore e realizzarlo nella realtà. Raggruppa il Comune, la Regione, diverse associazioni di tifosi e il Torino (ma Cairo, purtroppo, non ha ancora chiarito quanti soldi intenda investire). «Prima d’ora non ero mai entrato al Filadelfia», spiegava ieri il governatore Cota al termine del sopralluogo. «In mezzo al campo si respira ancora un’atmosfera speciale. Mi sono emozionato. Però del Fila voglio parlare innanzi tutto con i fatti: a tempo debito vedrete ». Ma passeggiando sul prato del Grande Torino, a una tifosa che gli esprimeva tutto il dramma del popolo granata Cota replicava: «Tranquilla, lo ricostruiremo». Fosse vero!
SI ARRIVA A 10 MILIONI
Pur se appartenenti a schieramenti politici diversi, da quando hanno cominciato a occuparsi di Filadelfia l’assessore allo Sport del Comune di Torino, Giuseppe Sbriglio, il presidente del Piemonte e un suo braccio destro, il consigliere regionale Gianluca Vignale, sono stati compiuti passi in avanti fin inimmaginabili rispetto a un paio di anni fa. La nascita della Fondazione, che in autunno emanerà un bando ufficiale aperto ad architetti e costruttori, è stato un primo atto determinante dopo la cancellazione delle ipoteche che gravavano sull’area. «La discesa in campo del Credito sportivo è un altro momento molto importante», commentava ieri proprio Vignale. «E’ stato mosso un altro passo in avanti fondamentale per il reperimento delle risorse economiche necessarie per la realizzazione di un moderno centro con 2 campi, le connesse strutture sportive, la sede del Torino e vari uffici per il club e i tifosi. Da vicepresidente della Fondazione (presidente è Sbriglio, ndr), era mio dovere accompagnare al Fila il governatore e il presidente del Credito sportivo. Vedere con i propri occhi il degrado, ma immaginando subito quanto bello potrà diventare il nuovo Filadelfia, incide nell’animo emozioni speciali, ulteriori motivazioni ». «Con Cota c’è unità d’intenti », puntualizzava ancora Cardinaletti. «E’ vero, basta camminare dentro al Fila per emozionarsi, sentire la forza che questo campo ancora trasmette.
Capisco i sentimenti del popolo del Toro». Ma è «prematuro parlare di soldi: dipenderà pure dalla tipologia del progetto», dice il presidente del Credito sportivo. Eppure già si evocano contributi a tasso agevolato tra 3 e 3,5 milioni. La Regione ha già deciso di stanziare 3 milioni, il Comune 3,5 milioni. Raggiungere i 10 milioni, col concorso del Credito sportivo, significherebbe arrivare alla meta o comunque molto vicino, se è vero che un centro sportivo per gli allenamenti del Toro può richiedere investimenti tra 10 e 12 milioni. Già oggi il Credito sportivo inizierà ad affrontare nei dettagli la situazione: «Dovremo verificare se effettivamente esistono, come credo, le condizioni necessarie per un nostro intervento ad ampio raggio. Occorre una programmazione seria, concreta. Tempistiche definite, regole precise. La primaconditio sine qua non è verificare se il progetto è fattibile e sostenibile, coerente con le passioni dei tifosi e le esigenze della cittadinanza. I presupposti ci sono tutti e sono di ottimo auspicio. Ribadisco: è nostro compito partecipare a operazioni del genere». Durante la riunione in Regione, precedente al sopralluogo, Cota ha battuto anche sulla rapidità dell’intervento: entro settembre vorrebbe muovere altri passi in avanti determinanti, sempre d’intesa con la Fondazione, unico soggetto formalmente deputato a promuovere la rinascita dell’area.
http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=105VND&annart=2011&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0
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