Tratto da ForzaToro.net - by marat
" Dedicato a chi questi momenti "ingenui" li ha nel cuore e soprattutto a chi non ha mai avuto la fortuna di viverli.. "
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Articolo di una tifosa su ALE'TORO
Quando un tifoso granata parla della sua squadra sembra che descriva qualcosa di magico: c'è veramente qualcosa di speciale, non è il solito tifoso che prende le parti della sua squadra senza nessuna obiettività.
Questa magia, questo amore così sfrenato lo si respira tutti i giorni al Filadelfia.
La prima sensazione che si ha entrandovi è quella di una vecchia costruzione che sembra destinata a crollare da un momento all'altro, forse un po' triste; ma se ci si guarda un po' intorno di vedono gruppetti di gente presi da “importanti conversazioni”. Ognuno dice la sua sulla partita della domenica passata, sui giovani che si allenano con tanto impegno.
E sono queste persone a colorare il Filadelfia, qui si ritrovano quasi tutti i giorni a ricordare il passato, i grandi giocatori del Vecchio Toro che proprio lì giocavano le loro partite e, un po' timidamente, si avvicinano a Dossena o agli altri per poter loro stringere la mano, per incitarli a fare sempre di più, perchè per questi tifosi è importante sentirsi partecipi, dare qualcosa di se stessi a quei ragazzi che giocano con i colori che essi amano tanto.
Buona parte di queste persone sono anziane e il Filadelfia rappresenta il modo migliore per passare una giornata in compagnia di altra gente unita dalla stessa passione. Non ci sono solo loro però che ogni sabato, guardando le partite dei Berretti o della Primavera, paragonano i giovani Bresciani e Lentini ai gemelli del gol.
C'è anche una rappresentanza più “colorata”, che del Vecchio Toro ha sentito solo parlare, ma che si è fatta coinvolgere dalla stessa passione: sono i giovani, ragazzi e ragazze.
Vorrei soffermarmi un attimo su quest'ultime. Quando se ne vedono quattro o cinque appostate davanti alla porta degli spogliatoi viene spontaneo dire “Ecco le ammiratrici che aspettano il loro beniamino per un autografo”, ma non è solo questo desiderio ad attirarle lì.
Alcune di loro infatti, preparano simpatici bigliettini complimentandosi per un gol segnato o per gli auguri di compleanno e, quando qualcuno dei giocatori si fa male, prendono un foglio bianco qualsiasi, lo riempiono di parole che vengono dal cuore perchè sanno che quel ragazzo è giù, in quanto dovrà star fermo per un po' e, forse, una frase simpatica può rendere meno duro questo momento.
Ed ognuna di loro lo fa proprio per questo motivo; insomma è qualcosa di più che essere semplice tifoso, alla fine basta un grazie o un sorriso e dentro ognuna di loro c'è la sensazione di aver fatto qualcosa di più del solito: “Mi dispiace, ma vedrai che tornerai presto in campo”. Vorrei citare alcune di queste ragazze: Carla, Chicca, Cristina, Luisa, Monica.
Il Filadelfia: c'è qualcosa in questo posto che poca gente può immaginare, basta amare la propria squadra e stare lì per accorgersi di trovarsi accanto tanti amici pronti a scambiare quattro parole. E al Filadelfia di amicizie ne sono nate tante e continuano anche fuori, oltre che nella nostra bellissima curva Maratona, quando la domenica aspettiamo l'entrata in campo dei nostri giocatori, pronti a dividere con loro vittorie e sconfitte (a patto di “sentire” che i nostri ragazzi hanno fatto del loro meglio).
Credo che tutte le squadre dovrebbero avere un loro Filadelfia, con due cani buffi come Black e Furia che controllano le cose, con Mario che corre avanti ed indietro e che ogni tanto alza la voce, con le signore che si spostano con le grosse ceste piene di maglie pulite dalla lavanderia alla segreteria; per scoprire cosa sta dietro ad una grande squadra: insomma il lato umano di un ambiente fin troppo discusso, cioè quello del calcio.
A me personalmente il Filadelfia ha dato tanto. Ho conosciuto ragazze in gamba e ragazzi simpatici, ho capito che dietro i grossi guadagni che vengono sbandierati dai vari giornali c'è una vita di sacrifici; che anche lì e non solo per strada fa piacere vedere un viso sorridente e pieno di entusiasmo e che si può anche adottare uno zio...
E i trasferimenti dei giocatori dal Toro a qualche altra squadra, purtroppo necessari, alla gente del Filadelfia “pesano”, perchè quel giocatore era diventato una parte di ognuno di noi.
Nerella Doati (Torino)
" Dedicato a chi questi momenti "ingenui" li ha nel cuore e soprattutto a chi non ha mai avuto la fortuna di viverli.. "
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Articolo di una tifosa su ALE'TORO
Quando un tifoso granata parla della sua squadra sembra che descriva qualcosa di magico: c'è veramente qualcosa di speciale, non è il solito tifoso che prende le parti della sua squadra senza nessuna obiettività.
Questa magia, questo amore così sfrenato lo si respira tutti i giorni al Filadelfia.
La prima sensazione che si ha entrandovi è quella di una vecchia costruzione che sembra destinata a crollare da un momento all'altro, forse un po' triste; ma se ci si guarda un po' intorno di vedono gruppetti di gente presi da “importanti conversazioni”. Ognuno dice la sua sulla partita della domenica passata, sui giovani che si allenano con tanto impegno.
E sono queste persone a colorare il Filadelfia, qui si ritrovano quasi tutti i giorni a ricordare il passato, i grandi giocatori del Vecchio Toro che proprio lì giocavano le loro partite e, un po' timidamente, si avvicinano a Dossena o agli altri per poter loro stringere la mano, per incitarli a fare sempre di più, perchè per questi tifosi è importante sentirsi partecipi, dare qualcosa di se stessi a quei ragazzi che giocano con i colori che essi amano tanto.
Buona parte di queste persone sono anziane e il Filadelfia rappresenta il modo migliore per passare una giornata in compagnia di altra gente unita dalla stessa passione. Non ci sono solo loro però che ogni sabato, guardando le partite dei Berretti o della Primavera, paragonano i giovani Bresciani e Lentini ai gemelli del gol.
C'è anche una rappresentanza più “colorata”, che del Vecchio Toro ha sentito solo parlare, ma che si è fatta coinvolgere dalla stessa passione: sono i giovani, ragazzi e ragazze.
Vorrei soffermarmi un attimo su quest'ultime. Quando se ne vedono quattro o cinque appostate davanti alla porta degli spogliatoi viene spontaneo dire “Ecco le ammiratrici che aspettano il loro beniamino per un autografo”, ma non è solo questo desiderio ad attirarle lì.
Alcune di loro infatti, preparano simpatici bigliettini complimentandosi per un gol segnato o per gli auguri di compleanno e, quando qualcuno dei giocatori si fa male, prendono un foglio bianco qualsiasi, lo riempiono di parole che vengono dal cuore perchè sanno che quel ragazzo è giù, in quanto dovrà star fermo per un po' e, forse, una frase simpatica può rendere meno duro questo momento.
Ed ognuna di loro lo fa proprio per questo motivo; insomma è qualcosa di più che essere semplice tifoso, alla fine basta un grazie o un sorriso e dentro ognuna di loro c'è la sensazione di aver fatto qualcosa di più del solito: “Mi dispiace, ma vedrai che tornerai presto in campo”. Vorrei citare alcune di queste ragazze: Carla, Chicca, Cristina, Luisa, Monica.
Il Filadelfia: c'è qualcosa in questo posto che poca gente può immaginare, basta amare la propria squadra e stare lì per accorgersi di trovarsi accanto tanti amici pronti a scambiare quattro parole. E al Filadelfia di amicizie ne sono nate tante e continuano anche fuori, oltre che nella nostra bellissima curva Maratona, quando la domenica aspettiamo l'entrata in campo dei nostri giocatori, pronti a dividere con loro vittorie e sconfitte (a patto di “sentire” che i nostri ragazzi hanno fatto del loro meglio).
Credo che tutte le squadre dovrebbero avere un loro Filadelfia, con due cani buffi come Black e Furia che controllano le cose, con Mario che corre avanti ed indietro e che ogni tanto alza la voce, con le signore che si spostano con le grosse ceste piene di maglie pulite dalla lavanderia alla segreteria; per scoprire cosa sta dietro ad una grande squadra: insomma il lato umano di un ambiente fin troppo discusso, cioè quello del calcio.
A me personalmente il Filadelfia ha dato tanto. Ho conosciuto ragazze in gamba e ragazzi simpatici, ho capito che dietro i grossi guadagni che vengono sbandierati dai vari giornali c'è una vita di sacrifici; che anche lì e non solo per strada fa piacere vedere un viso sorridente e pieno di entusiasmo e che si può anche adottare uno zio...
E i trasferimenti dei giocatori dal Toro a qualche altra squadra, purtroppo necessari, alla gente del Filadelfia “pesano”, perchè quel giocatore era diventato una parte di ognuno di noi.
Nerella Doati (Torino)
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