Sabato mattina 21 agosto era una bellissima giornata di splendido sole e mi trovavo sulla terrazza di casa mia ad ammirare uno magnifico spettacolo del lago di Como ed a godermi con mia moglie un tranquillo giorno di meritate ferie estive.
Ad un tratto ho avuto un’irreprensibile ed incontrollabile richiamo di andare al Fila per tornare nei miei luoghi di origine e per far forse capire a mia moglie cosa vuol dire essere del Toro, lei che è praticamente indifferente a questioni calcistiche e che non ha ancora compreso dopo otto anni di matrimonio con me che essere del Toro (o il Toro) ha poco o nulla a che vedere con il tifo o con il calcio.
Partiamo subito per Torino dall’alto lago di Como in direzione Via Filadelfia.
Arriviamo da Via Tunisi (mia residenza per anni) e parcheggio, trovando per un fortunato (o voluto) caso il cancello del tempio aperto ed entriamo con un’emozione che mi ha rigenerato. Spiego a mia moglie in che luogo magico siamo entrati e avvolti da un silenzio irreale siamo invasi da un volo di piccioni.
In lontananza sento un rumore di un tosaerba a motore e vado verso il sacro suolo vedendo un volontario che sotto un sole cocente pomeridiano è lì a prendersi cura della nostra casa come faccio io quando posso con il giardino di casa mia.
Mi avvicino e scambiamo quattro parole sia sul progetto del FAI dei luoghi del cuore per far rinascere il Fila, che del progetto di Toromio, che fortunatamente conosce e mi dice stia prendendo piano piano piede in città, e dopo avergli fatto i complimenti mi sento di partecipare in qualche modo a tutte le spese che i volontari del Fila sostengono per mantenere il tutto in uno stato decoroso dandogli dei contanti. Lui rifiuta dicendomi che non è autorizzato a prendere contanti e che se voglio fare qualcosa posso farlo via internet.
Questo modo di fare non ha fatto altro che confermarmi che tutti i nostri fratelli sono “diversi” nel senso che chiunque avrebbe potuto prendere i soldi ed averne fatto l’uso che voleva; noi invece, nel nostro stile di vita insegniamo a tutti anche con la più piccola azione cosa vuol dire correttezza, serietà, onestà.
Trascorsa mezz’ora passeggiando sul prato e seduti sul quel che resta delle gradinate con mia moglie ad ammirare ogni punto di quel luogo sento che mia moglie forse ha capito cosa vuol dire essere del toro e cosa significa per noi quel cumulo di macerie che sicuramente risorgerà sia nei cuori che su quel terreno.
Torniamo a casa verso il lago Como e la sera dopo cena ammirando un bellissimo tramonto sempre dalla nostra terrazza comprendiamo come quello spettacolo della natura non sia nulla rispetto allo spettacolo che abbiamo visto con gli occhi e con il cuore oggi al Fila….
Frascarolo Giuseppe
http://www.toromio.net/it/content/le-nostre-lettere-ritorno-casa-il-filadelfia
Ad un tratto ho avuto un’irreprensibile ed incontrollabile richiamo di andare al Fila per tornare nei miei luoghi di origine e per far forse capire a mia moglie cosa vuol dire essere del Toro, lei che è praticamente indifferente a questioni calcistiche e che non ha ancora compreso dopo otto anni di matrimonio con me che essere del Toro (o il Toro) ha poco o nulla a che vedere con il tifo o con il calcio.
Partiamo subito per Torino dall’alto lago di Como in direzione Via Filadelfia.
Arriviamo da Via Tunisi (mia residenza per anni) e parcheggio, trovando per un fortunato (o voluto) caso il cancello del tempio aperto ed entriamo con un’emozione che mi ha rigenerato. Spiego a mia moglie in che luogo magico siamo entrati e avvolti da un silenzio irreale siamo invasi da un volo di piccioni.
In lontananza sento un rumore di un tosaerba a motore e vado verso il sacro suolo vedendo un volontario che sotto un sole cocente pomeridiano è lì a prendersi cura della nostra casa come faccio io quando posso con il giardino di casa mia.
Mi avvicino e scambiamo quattro parole sia sul progetto del FAI dei luoghi del cuore per far rinascere il Fila, che del progetto di Toromio, che fortunatamente conosce e mi dice stia prendendo piano piano piede in città, e dopo avergli fatto i complimenti mi sento di partecipare in qualche modo a tutte le spese che i volontari del Fila sostengono per mantenere il tutto in uno stato decoroso dandogli dei contanti. Lui rifiuta dicendomi che non è autorizzato a prendere contanti e che se voglio fare qualcosa posso farlo via internet.
Questo modo di fare non ha fatto altro che confermarmi che tutti i nostri fratelli sono “diversi” nel senso che chiunque avrebbe potuto prendere i soldi ed averne fatto l’uso che voleva; noi invece, nel nostro stile di vita insegniamo a tutti anche con la più piccola azione cosa vuol dire correttezza, serietà, onestà.
Trascorsa mezz’ora passeggiando sul prato e seduti sul quel che resta delle gradinate con mia moglie ad ammirare ogni punto di quel luogo sento che mia moglie forse ha capito cosa vuol dire essere del toro e cosa significa per noi quel cumulo di macerie che sicuramente risorgerà sia nei cuori che su quel terreno.
Torniamo a casa verso il lago Como e la sera dopo cena ammirando un bellissimo tramonto sempre dalla nostra terrazza comprendiamo come quello spettacolo della natura non sia nulla rispetto allo spettacolo che abbiamo visto con gli occhi e con il cuore oggi al Fila….
Frascarolo Giuseppe
http://www.toromio.net/it/content/le-nostre-lettere-ritorno-casa-il-filadelfia
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