Sta per essere indetto il bando per il presidente della Fondazione in attesa della lettera-impegno di Cairo
TORINO. Il percorso di ricostruzione del Filadelfia non presenta novità da settimane. Troppe. Lo stato dell’arte racconta di uno stallo dovuto a svariati fattori. Detto che si attende la convocazione del Collegio dei Fondatori, in modo da varare il progetto definitivo una volta per tutte, con relative modifiche statutarie, cosa frena in realtà questo passaggio burocratico? Ci sono due aspetti a bloccare la macchina, distinti, vero, eppure intrinsecamente collegati. Uno è senza dubbio il perdurare dell’assenza dell’impegno formale da parte del presidente granata Urbano Cairo: in Comune si aspetta ancora la lettera su carta intestata del Torino Fc in cui il club si accolla l’onere di versare un milione attraverso la Fondazione Mamma Cairo. Un atto che il patron torinista insieme al suo braccio destro Giuseppe Ferrauto aveva promesso al sindaco Piero Fassino per il 9 agosto. Per quanto apparentemente formale, viste le numerose dichiarazioni di voler partecipare alla rinascita del Fila, ha un valore concreto dal punto di vista economico, andando a conti fatti a sbloccare un aspetto fondamentale per effettuare i prossimi passi istituzionali degli enti pubblici coinvolti. Al tempo stesso anche il Comune è in “debito” sulla tabella di marcia: perché manca ancora nel CdA della Fondazione il rappresentante del Municipio, che andrebbe poi a ricoprire il delicato e nodale ruolo di presidente dopo il tentativo abortito di Giuseppe Zunino. In questo senso c’è da registrare una novità, dato che il bando di concorso per il ruolo sarà con ogni probabilità pubblicato per metà della prossima settimana, con la possibilità di inviare il proprio curriculum: a quel punto al massimo dovrebbero servire due settimane per avere il nome del prescelto. Nel frattempo però si è perso almeno un mese sulla tabella di marcia: sul Filadelfia di tempo ne è stato buttato a sufficienza dal 1997, quando venne abbattuto.
VERSO IL 2014 Il vice presidente del CdA, ovvero il rappresentante della Regione Gian Luca Vignale, fa sapere di essere pronto a convocare un nuovo CdA a breve, nel caso di perdurare dell’impasse. Ma è fondamentale prima che il CdF dia una spallata alla macchina burocratica. E a quel punto, quando il progetto definitivo sarà varato e operativo, dovranno essere rispettati i tempi tecnici: tre mesi per la progettazione definitiva e solo a quel punto potrà essere indetto il bando di concorso relativo alla progettazione e all’esecuzione. Un passaggio che materialmente non potrà avvenire entro la fine dell’anno, come annunciato: si andrà al 2014.
BO-LANZO
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Foto: Fassino, sindaco di Torino
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