Qualche giorno fa la Regione Piemonte ha varato una legge regionale per garantire alla Fondazione Filadelfia una copertura finanziaria pari a 3,5 milioni di Euro: TN ha contattato in esclusiva il membro designato dalla Regione stessa, il Cons. Gian Luca Vignale, cuore granata che ha dato (e darà) il proprio contributo affinché il progetto della ricostruzione venga portato a termine.
Cons. Vignale, può dirci, secondo i suo dati, a che punto siamo con l'avanzamento progettuale per lo Stadio Filadelfia?
Per quanto riguarda questo aspetto, direi senz'altro a buon punto. La Fondazione ha commissionato ad uno Studio la presentazione di un progetto che potremmo definire "definitivo", basato sulle proposte che ci erano pervenute ma economicamente più sostenibile. I progetti che erano stati pubblicati sui giornali ed osservati dai tifosi erano senza dubbio affascinanti ma avevano costi decisamente impensabili, superando addirittura i 20 milioni di Euro. Entro il 29 ottobre il CdA potrà riunirsi per approvare il progetto definitivo.
E per quanto riguarda gli aspetti finanziari?
Come saprete, il Comune di Torino ha già stanziato 3,5 milioni di euro su tre esercizi di bilancio, mentre la Regione ha appena approvato una legge regionale che prevede la prestazione di garanzia sull'apertura di un mutuo per la stessa cifra, nonché l'accollo del pagamento delle rate corrispondenti. Si tratta già di 7 milioni di euro che potrebbero essere a nostra disposizione per iniziare i lavori entro il 2013.
Ma a quanto prevede che possa ammontare l'investimento totale?
Per la realizzazione dell'intero Filadelfia direi che ci serviranno circa 12 milioni: oltre al contributo del Torino FC, di cui non conosciamo ancora l'esatta entità, contiamo anche sulla collaborazione di alcuni imprenditori che ci hanno manifestato la loro disponibilità ad intervenire, investendo sull'acquisto vero e proprio del mattone. Poi bisognerà valutare anche la questione dei 4.000 mq che il Comune di Torino ha destinato, secondo il piano regolatore, ad attività commerciale. Se, come auspichiamo, andassero ad ospitare la nuova sede del "Museo del Grande Torino", allora si potrebbero ottenere i finanziamenti delle Fondazioni bancarie che, da statuto, non possono finanziare attività sportive ma soltanto attività culturali.
Potremmo chiederle, a questo punto, se sia possibile farsi un'idea dei tempi effettivamente necessari per vedere la posa della prima pietra?
Purtroppo bisogna avere pazienza: basta pensare che la Fondazione è nata nel 2008 e solo nel 2011 siamo riusciti ad ottenere il riconoscimento giuridico. Siamo un ente privato, ma di diritto pubblico, quindi i nostri tempi non possono essere velocissimi perché dobbiamo garantire la massima trasparenza a tutti i cittadini, anche ai non tifosi: questo significa che si dovrà agire per bando sia per il progetto esecutivo, sia per l'individuazione vera e propria della ditta che inizierà a costruire. Occorre avere pazienza, anche se è chiaro che i tifosi granata ne hanno già avuta molta.
A questo proposito... come saprà, una domanda ricorrente è: perché lo Stadio della Juventus è stato costruito in fretta e furia e per il "piccolo" Filadelfia i tempi sono così lunghi?
Purtroppo bisogna essere realisti, in quel caso c'era una Società con 50 milioni di Euro a disposizione da spendere immediatamente. Certamente il Comune ha contribuito con la famosa "concessione", è chiaro che sarebbe stato sufficiente destinare alla Società Torino FC anche solo un quinto della cubatura edile che è stata destinata alla Juventus, ed a quel punto per Cairo sarebbe stato un ottimo investimento costruire il Fila con annessi e connessi, tanto che avrebbe potuto farlo anche da solo.
Proprio per quanto riguarda il Comune, avete già immaginato con che tipo di contratto il Torino verrebbe ad occupare la struttura del Fila? Di chi sarebbe la proprietà? Comune, Regione o Fondazione stessa?
Per ora la proprietà è presumibile sia della Fondazione, nel caso dovessimo ricorrere al c.d. "project financing" a quel punto sarebbe una Società esterna ad accollarsi proprietà e gestione della struttura in cambio del sostenimento dei costi di costruzione, ma è un'ipotesi che non reputo probabile. Non è da escludere che possa essere il Comune a voler ottenere la proprietà della struttura, magari "concedendola" al Torino FC inserendo in una sorta di "pacchetto" anche lo Stadio Olimpico, ma è un'ipotesi che non è ancora stata esplicitamente discussa. E' chiaro che, in ogni caso, la Società di Cairo dovrà accollarsi delle onerose spese di gestione della struttura e sarà quella la parte più importante del proprio contributo, ancora più dell'investimento nella costruzione.
Ricapitolando, si sente ottimista sull'esito della procedura? Il Fila si farà davvero?
Si farà davvero, ne sono sicuro. So che è difficile crederci per i tifosi che in questi diciotto lunghi anni hanno masticato parecchi bocconi amari, ma è così, e lo dico pur sapendo perfettamente che molti non ci crederanno finché non vedranno aprirsi i cancelli. Non ci siamo mai stati così vicini, e sia noi come Regione che il Comune di Torino non avremmo potuto esporci così tanto senza poi arrivare davvero ad un risultato, queste non sono le generiche promesse che i tifosi granata conoscono bene.
Insomma, anche Gian Luca Vignale pare ottimista sul buon esito dei lavori della Fondazione, che dovrebbero condurre, si spera addirittura alla fine del 2013, alla posa della prima pietra del Nuovo Filadelfia. Come già scritto ieri, TN vigilerà attento su una questione così fondamentale per tutti i tifosi e, diciamolo, per la storia non solo della città ma di un po' tutta l'Italia, quell'Italia che ha ammirato quegli Invincibili che in questo Stadio hanno compiuto le loro gesta più importanti.
Diego Fornero (Twitter: @diegofornero )
Cons. Vignale, può dirci, secondo i suo dati, a che punto siamo con l'avanzamento progettuale per lo Stadio Filadelfia?
Per quanto riguarda questo aspetto, direi senz'altro a buon punto. La Fondazione ha commissionato ad uno Studio la presentazione di un progetto che potremmo definire "definitivo", basato sulle proposte che ci erano pervenute ma economicamente più sostenibile. I progetti che erano stati pubblicati sui giornali ed osservati dai tifosi erano senza dubbio affascinanti ma avevano costi decisamente impensabili, superando addirittura i 20 milioni di Euro. Entro il 29 ottobre il CdA potrà riunirsi per approvare il progetto definitivo.
E per quanto riguarda gli aspetti finanziari?
Come saprete, il Comune di Torino ha già stanziato 3,5 milioni di euro su tre esercizi di bilancio, mentre la Regione ha appena approvato una legge regionale che prevede la prestazione di garanzia sull'apertura di un mutuo per la stessa cifra, nonché l'accollo del pagamento delle rate corrispondenti. Si tratta già di 7 milioni di euro che potrebbero essere a nostra disposizione per iniziare i lavori entro il 2013.
Ma a quanto prevede che possa ammontare l'investimento totale?
Per la realizzazione dell'intero Filadelfia direi che ci serviranno circa 12 milioni: oltre al contributo del Torino FC, di cui non conosciamo ancora l'esatta entità, contiamo anche sulla collaborazione di alcuni imprenditori che ci hanno manifestato la loro disponibilità ad intervenire, investendo sull'acquisto vero e proprio del mattone. Poi bisognerà valutare anche la questione dei 4.000 mq che il Comune di Torino ha destinato, secondo il piano regolatore, ad attività commerciale. Se, come auspichiamo, andassero ad ospitare la nuova sede del "Museo del Grande Torino", allora si potrebbero ottenere i finanziamenti delle Fondazioni bancarie che, da statuto, non possono finanziare attività sportive ma soltanto attività culturali.
Potremmo chiederle, a questo punto, se sia possibile farsi un'idea dei tempi effettivamente necessari per vedere la posa della prima pietra?
Purtroppo bisogna avere pazienza: basta pensare che la Fondazione è nata nel 2008 e solo nel 2011 siamo riusciti ad ottenere il riconoscimento giuridico. Siamo un ente privato, ma di diritto pubblico, quindi i nostri tempi non possono essere velocissimi perché dobbiamo garantire la massima trasparenza a tutti i cittadini, anche ai non tifosi: questo significa che si dovrà agire per bando sia per il progetto esecutivo, sia per l'individuazione vera e propria della ditta che inizierà a costruire. Occorre avere pazienza, anche se è chiaro che i tifosi granata ne hanno già avuta molta.
A questo proposito... come saprà, una domanda ricorrente è: perché lo Stadio della Juventus è stato costruito in fretta e furia e per il "piccolo" Filadelfia i tempi sono così lunghi?
Purtroppo bisogna essere realisti, in quel caso c'era una Società con 50 milioni di Euro a disposizione da spendere immediatamente. Certamente il Comune ha contribuito con la famosa "concessione", è chiaro che sarebbe stato sufficiente destinare alla Società Torino FC anche solo un quinto della cubatura edile che è stata destinata alla Juventus, ed a quel punto per Cairo sarebbe stato un ottimo investimento costruire il Fila con annessi e connessi, tanto che avrebbe potuto farlo anche da solo.
Proprio per quanto riguarda il Comune, avete già immaginato con che tipo di contratto il Torino verrebbe ad occupare la struttura del Fila? Di chi sarebbe la proprietà? Comune, Regione o Fondazione stessa?
Per ora la proprietà è presumibile sia della Fondazione, nel caso dovessimo ricorrere al c.d. "project financing" a quel punto sarebbe una Società esterna ad accollarsi proprietà e gestione della struttura in cambio del sostenimento dei costi di costruzione, ma è un'ipotesi che non reputo probabile. Non è da escludere che possa essere il Comune a voler ottenere la proprietà della struttura, magari "concedendola" al Torino FC inserendo in una sorta di "pacchetto" anche lo Stadio Olimpico, ma è un'ipotesi che non è ancora stata esplicitamente discussa. E' chiaro che, in ogni caso, la Società di Cairo dovrà accollarsi delle onerose spese di gestione della struttura e sarà quella la parte più importante del proprio contributo, ancora più dell'investimento nella costruzione.
Ricapitolando, si sente ottimista sull'esito della procedura? Il Fila si farà davvero?
Si farà davvero, ne sono sicuro. So che è difficile crederci per i tifosi che in questi diciotto lunghi anni hanno masticato parecchi bocconi amari, ma è così, e lo dico pur sapendo perfettamente che molti non ci crederanno finché non vedranno aprirsi i cancelli. Non ci siamo mai stati così vicini, e sia noi come Regione che il Comune di Torino non avremmo potuto esporci così tanto senza poi arrivare davvero ad un risultato, queste non sono le generiche promesse che i tifosi granata conoscono bene.
Insomma, anche Gian Luca Vignale pare ottimista sul buon esito dei lavori della Fondazione, che dovrebbero condurre, si spera addirittura alla fine del 2013, alla posa della prima pietra del Nuovo Filadelfia. Come già scritto ieri, TN vigilerà attento su una questione così fondamentale per tutti i tifosi e, diciamolo, per la storia non solo della città ma di un po' tutta l'Italia, quell'Italia che ha ammirato quegli Invincibili che in questo Stadio hanno compiuto le loro gesta più importanti.
Diego Fornero (Twitter: @diegofornero )
''Il Filadelfia? Possiamo dirlo, si farà''
Esclusiva TN/ Beccaria: ''Le istituzioni stanno giocando a poker con le cifre, ma sono ottimista''
Domenico Beccaria, Presidente del "Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata" definisce sé stesso come un "Ministro senza portafoglio", ma il suo peso nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione FIladelfia, riunitosi ieri, si è fatto sentire eccome, e se fra qualche anno la prima squadra del Torino si allenerà sul "nuovo" terreno che erediterà il nome glorioso del "Tempio" del Grande Torino, sarà anche, indubbiamente, merito suo.
TN l'ha intervistato in esclusiva per raccogliere le sue impressioni sull'avanzamento della situazione e sull'operato della Fondazione, della quale lui e Marco Montiglio, Presidente del "Centro Coordinamento Toro Club" rappresentano gli unici membri "non istituzionali", in compagnia della Regione Piemonte, del Comune di Torino e del Torino Football Club.
Ciao Domenico, puoi farci un riepilogo della situazione del Filadelfia?
Ieri c'è stata la riunione del CdA e si è finalmente sbloccato il cavillo del riconoscimento giuridico della Fondazione, un passo dovuto e necessario per procedere più speditamente. In più, ora sappiamo che entro fine ottobre avremo finalmente un elaborato su cui lavorare: una commissione tecnica appositamente incaricata si sta, infatti, occupando di scegliere gli aspetti migliori dei tre progetti che già precedentemente avevamo selezionato (dei 38 che ci erano pervenuti) e, a questo punto, compatibilmente con le voci di spesa, potremo finalmente farci un'idea di quello che sarà il futuro Fila.
Hai menzionato la questione economica, da questo punto di vista com'è la situazione?
Il progetto che ci verrà sottoposto entro la fine del mese tiene conto di alcune piccole modifiche orientate al "downsizing": per essere concreti, abbiamo dovuto limare alcune proposte che rappresentavano un costo oggettivamente troppo elevato, ma contiamo di risparmiare ancora qualcosa nel momento in cui si arriverà alle aste fra le ditte aggiudicatrici dei lavori, che sicuramente si faranno concorrenza presentandoci costi competitivi.
Come ben saprai, la voce che gira è sempre la stessa: "E il Torino l'attore istituzionale che gioca a nascondino, non promettendo cifre..."
Posso smentire sostanzialmente questa voce: spesso scherziamo con Giuseppe Ferrauto, che è il rappresentante della Società nel CdA, e cerchiamo di convincerlo, in quanto uomo di fiducia del Presidente Cairo, a firmarci subito un lauto assegno... Ma è solo uno scherzo, perché sappiamo che il Torino non avrebbe problemi di liquidità e che, prima o dopo, 3,5 o 4 milioni di Euro per la ricostruzione li stanzierà. La mia sensazione è che la Società stia giocando una sorta di partita a poker con le altre istituzioni che dovranno sborsare di tasca propria, ossia Comune di Torino e Regione Piemonte, che si stanno studiando reciprocamente senza scoprire del tutto le carte. Per esempio, se il Comune ha varato il proprio contributo di 3,5 milioni spalmandolo su tre anni di bilancio (2012, 2013, 2014), la Regione ha recentemente stanziato altrettanto ma tuttora non ha chiarito se verserà immediatamente quanto promesso o se si limiterà a garantire un mutuo per la cifra equivalente. Sono dettagli da limare che, una volta sistemati, consentiranno anche al Torino di uscire allo scoperto.
Il tuo ottimismo ci rincuora: se tutto andasse per il verso giusto, dunque, che caratteristiche avrà il nuovo Fila?
Dovrà essere senza dubbio un impianto moderno, con due campi regolamentari di cui il principale riscaldato (anche se l'ideale sarebbe averne due con questa caratteristica), pensato per l'allenamento della prima squadra e per le partite della Primavera, e magari anche per gli Allievi. In più ospiterà la Sede del Torino FC ed alcune pertinenze fondamentali, quali la Sala Stampa e l'infermeria.
E per quanto riguarda il "tuo" museo, attualmente a Villa Claretta in quel di Grugliasco?
L'idea iniziale era quella dello spostamente del museo ma è un'ipotesi su cui stiamo ancora lavorando: il nuovo Fila avrà 4.000 mq a disposizione per attività commerciali ed ho proposto di poterli utilizzare proprio per il nostro museo, inteso non quale luogo di esposizione statica (che, secondo me, rappresenta un'idea museale destinata a scomparire) ma come centro culturale polivalente, con sale per conferenze e presentazioni, bookshop e caffetteria. Abbiamo tantissimo materiale e ci servirà molto spazio, pensate che metà dei cimeli di cui disponiamo non li possiamo esporre attualmente perché non abbiamo più locali a disposizione, eppure chi c'è stato potrà confermare che Villa Claretta è già piuttosto grande...
Insomma, tirando le somme, puoi garantirci che, in un modo o nell'altro, questo Fila si farà?
Si farà, è solo una questione di tempo ma questa volta possiamo dirlo: si farà senza dubbio.
Domenico "Mecu" Beccaria, insomma, è ottimista sull'esito della vicenda, e rassicura tutti i tantissimi tifosi che attendono notizie su questo fronte. Da parte nostra, a TN garantiamo, d'ora in poi, la massima attenzione verso questo tema sentitissimo ed il massimo impegno, nel nostro piccolo, verso la ricostruzione di questo pilastro fondamentale non soltanto per la memoria, ma soprattutto per il futuro del Torino. Staremo a vedere.
Diego Fornero (twitter: @diegofornero)
(nella foto di Dreosti: Domenico Beccaria con Gianluca Petrachi, in visita al Museo del Grande Torino)
TN l'ha intervistato in esclusiva per raccogliere le sue impressioni sull'avanzamento della situazione e sull'operato della Fondazione, della quale lui e Marco Montiglio, Presidente del "Centro Coordinamento Toro Club" rappresentano gli unici membri "non istituzionali", in compagnia della Regione Piemonte, del Comune di Torino e del Torino Football Club.
Ciao Domenico, puoi farci un riepilogo della situazione del Filadelfia?
Ieri c'è stata la riunione del CdA e si è finalmente sbloccato il cavillo del riconoscimento giuridico della Fondazione, un passo dovuto e necessario per procedere più speditamente. In più, ora sappiamo che entro fine ottobre avremo finalmente un elaborato su cui lavorare: una commissione tecnica appositamente incaricata si sta, infatti, occupando di scegliere gli aspetti migliori dei tre progetti che già precedentemente avevamo selezionato (dei 38 che ci erano pervenuti) e, a questo punto, compatibilmente con le voci di spesa, potremo finalmente farci un'idea di quello che sarà il futuro Fila.
Hai menzionato la questione economica, da questo punto di vista com'è la situazione?
Il progetto che ci verrà sottoposto entro la fine del mese tiene conto di alcune piccole modifiche orientate al "downsizing": per essere concreti, abbiamo dovuto limare alcune proposte che rappresentavano un costo oggettivamente troppo elevato, ma contiamo di risparmiare ancora qualcosa nel momento in cui si arriverà alle aste fra le ditte aggiudicatrici dei lavori, che sicuramente si faranno concorrenza presentandoci costi competitivi.
Come ben saprai, la voce che gira è sempre la stessa: "E il Torino l'attore istituzionale che gioca a nascondino, non promettendo cifre..."
Posso smentire sostanzialmente questa voce: spesso scherziamo con Giuseppe Ferrauto, che è il rappresentante della Società nel CdA, e cerchiamo di convincerlo, in quanto uomo di fiducia del Presidente Cairo, a firmarci subito un lauto assegno... Ma è solo uno scherzo, perché sappiamo che il Torino non avrebbe problemi di liquidità e che, prima o dopo, 3,5 o 4 milioni di Euro per la ricostruzione li stanzierà. La mia sensazione è che la Società stia giocando una sorta di partita a poker con le altre istituzioni che dovranno sborsare di tasca propria, ossia Comune di Torino e Regione Piemonte, che si stanno studiando reciprocamente senza scoprire del tutto le carte. Per esempio, se il Comune ha varato il proprio contributo di 3,5 milioni spalmandolo su tre anni di bilancio (2012, 2013, 2014), la Regione ha recentemente stanziato altrettanto ma tuttora non ha chiarito se verserà immediatamente quanto promesso o se si limiterà a garantire un mutuo per la cifra equivalente. Sono dettagli da limare che, una volta sistemati, consentiranno anche al Torino di uscire allo scoperto.
Il tuo ottimismo ci rincuora: se tutto andasse per il verso giusto, dunque, che caratteristiche avrà il nuovo Fila?
Dovrà essere senza dubbio un impianto moderno, con due campi regolamentari di cui il principale riscaldato (anche se l'ideale sarebbe averne due con questa caratteristica), pensato per l'allenamento della prima squadra e per le partite della Primavera, e magari anche per gli Allievi. In più ospiterà la Sede del Torino FC ed alcune pertinenze fondamentali, quali la Sala Stampa e l'infermeria.
E per quanto riguarda il "tuo" museo, attualmente a Villa Claretta in quel di Grugliasco?
L'idea iniziale era quella dello spostamente del museo ma è un'ipotesi su cui stiamo ancora lavorando: il nuovo Fila avrà 4.000 mq a disposizione per attività commerciali ed ho proposto di poterli utilizzare proprio per il nostro museo, inteso non quale luogo di esposizione statica (che, secondo me, rappresenta un'idea museale destinata a scomparire) ma come centro culturale polivalente, con sale per conferenze e presentazioni, bookshop e caffetteria. Abbiamo tantissimo materiale e ci servirà molto spazio, pensate che metà dei cimeli di cui disponiamo non li possiamo esporre attualmente perché non abbiamo più locali a disposizione, eppure chi c'è stato potrà confermare che Villa Claretta è già piuttosto grande...
Insomma, tirando le somme, puoi garantirci che, in un modo o nell'altro, questo Fila si farà?
Si farà, è solo una questione di tempo ma questa volta possiamo dirlo: si farà senza dubbio.
Domenico "Mecu" Beccaria, insomma, è ottimista sull'esito della vicenda, e rassicura tutti i tantissimi tifosi che attendono notizie su questo fronte. Da parte nostra, a TN garantiamo, d'ora in poi, la massima attenzione verso questo tema sentitissimo ed il massimo impegno, nel nostro piccolo, verso la ricostruzione di questo pilastro fondamentale non soltanto per la memoria, ma soprattutto per il futuro del Torino. Staremo a vedere.
Diego Fornero (twitter: @diegofornero)
(nella foto di Dreosti: Domenico Beccaria con Gianluca Petrachi, in visita al Museo del Grande Torino)
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