Il denaro dei tifosi non è più in mano all’ex sindaco Novelli, ma servirà per la rinascita dell’area. Dopo 15 anni si chiude un caso scabroso e contestato
MARCO BONETTO
TORINO. La notizia è fin straordinaria. Dopo 15 anni i soldi del “mattone” (sciagurato) di Diego Novelli tornano a casa. L’iter burocratico-legale si è compiuto, i procedimenti per il travaso di denaro sono in corso. Nella nuova Fondazione Filadelfia, che nulla ha a che vedere con la vecchia Fondazione creata alla metà degli Anni 90 dall’ex sindaco di Torino, verranno versati quasi 200 mila euro. Serviranno come ulteriori garanzie economiche per ottenere il riconoscimento giuridico della nuova Fondazione (appuntamento dal notaio il 29 febbraio), ma più ancora saranno utili, visto la notevole entità della cifra in ballo, per promuovere la riqualificazione dell’area. Per costruire un centro sportivo a uso e consumo del Torino serviranno probabilmente 10, 12 milioni. I soldi del mattone ne sarebbero una minima parte, comunque non irrilevante, che si aggiungerà ai milioni della Regione, del Comune, del Credito Sportivo e (si spera) del Torino. Si conclude così nel modo migliore una vicenda contestatissima, scabrosa e fallimentare durata per troppi anni. Con il volano di presunti magnifici sponsor e la vendita di mattoni virtuali a 100 mila lire l’uno ai tifosi, la Fondazione di Novelli aveva fatto abbattere lo stadio, gioiello degli Anni 20, promettendo di costruire un impianto avveniristico da almeno 35 mila spettatori. Il Fila venne sciaguratamente abbattuto, la Fondazione incassò centinaia di milioni di lire (molti di più di quelli recuperati ora: una parte considerevole fu spesa per iniziative dai costi elevatissimi), ma tutte quelle promesse si rivelarono irrealizzabili. E mai all’opinione pubblica furono date garanzie assolute sulla cifra totale incassata dalla Fondazione. L’unica certezza è che migliaia di tifosi si tassarono per sentirsi presi in giro nel portafoglio e negli ideali, anche se poi Novelli (dopo ripetute insistenze pure da parte di Tuttosport ) si disse disponibile a restituire i soldi ai legittimi proprietari (cosa che successe in minuscola parte per motivi vari). Come detto, il denaro che era rimasto alla vecchia Fondazione ora potrà servire per favorire la costruzione di un centro sportivo. Una magra consolazione? Sì, ma anche una piccola grande vittoria dei (veri) tifosi granata, dopo tanti tradimenti subiti.
Sotto la foto: Diego Novelli fece demolire il Fila nel ’97 (Studio 4)
e gli altri soldi raccolti a suo tempo? Dove sono finiti? Dove sono spariti? Colpa della crisi?
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