«Da noi 1 milione e l’onere della gestione: per tantissimi anni, direi sino all’infinito!»
Siamo davvero a un passo dall’inizio della ricostruzione e con quella bella tribuna da 4 mila posti immagino anche qualche amichevole della prima squadra
Ghoulam? E’ diventato una telenovela: vediamo, altrimenti c’è una sorpresa. Ma ad eccezione del terzino il mercato è stato celere e la squadra ha potuto lavorare
Siamo davvero a un passo dall’inizio della ricostruzione e con quella bella tribuna da 4 mila posti immagino anche qualche amichevole della prima squadra
Ghoulam? E’ diventato una telenovela: vediamo, altrimenti c’è una sorpresa. Ma ad eccezione del terzino il mercato è stato celere e la squadra ha potuto lavorare
MARCO BO
ALESSANDRIA. Meno, uguale più. La strana ”consecutio” algebrica sta a dire che, in comunicazione, meno parli e più le parole che dici assumono valore. Proprio perché rare. Ecco la filosofia abbracciata per questa stagione da Urbano Cairo , presidente del Torino. Una scelta dettata non solo dalla volontà di evitare di inflazionare il proprio pensiero, ma anche dalla necessità di dare spazio alle altre attività entrate nella sua galassia, ovvero soprattutto La7, acquistata, e Rcs, di cui ora vanta una quota di poco inferiore al 3%. Ecco che così l’occasione di ieri, per la presentazione del Trofeo Memorial Mamma Cairo riservato alle squadre Primavera, è diventata ancor più intrigante. Anche perché il nome Mamma Cairo è legato alla Fondazione che donerà per conto del TorinoFc un milione di euro al fine di contribuire alla ricostruzione del Filadelfia. E proprio per ieri il sindaco Fassino aspettava la lettera firmata dal presidente con i relativi impegni legati alla rinascita del glorioso stadio. La lettera non è arrivata ma in Comune sono più che convinti che si tratti solo di un ritardo fisiologico destinato a esaurirsi entro lunedì. Del resto lo stesso Cairo, ieri, invitato a parlare dell’argomento ha evitato strategici dribbling, certificando che il tutto verrà rispettato nella forma e nella sostanza. «Ci siamo visti lunedì con il sindaco Fassino . Abbiamo rimesso a punto quelli che erano gli impegni dei partecipanti alla Fondazione, ovvero il Comune, la Regione e il Torino. Io ho confermato la disponibilità da parte nostra, tramite la Fondazione Mamma Cairo. E’ tutto confermato. Il Torino metterà un milione, la lettera è una assoluta formalità. E’ chiaro il nostro impegno di partecipare con l’investimento oltre alla parte più onerosa, ovvero accollarci con un impegno di lunga durata la gestione dell’impianto dove portare il Torino ad allenarsi con la prima squadra e giocare con la Primavera. Per molti anni e magari per un tempo infinito. Si tratta di una letterina in cui ribadiamo l’impegno, nulla di più. In ogni caso credo non ci sia lettera più vincolante di quanto detto in passato pubblicamente e ora ribadito. Il Filadelfia per il Toro è un campo magico non fosse che è lo stadio dove giocava il Grande Torino e in cui si sono allenati giocatori come Pulici , Sala e lo stesso nostro Antonio Comi . Tornare ad allenarci al Filadelfia e magari far disputare alla Primavera e gli Allievi le loro partite è per noi un punto di orgoglio. E’ un peccato vedere il Filadelfia adesso così come è. Ma il passato è passato. Ora dopo 16 anni dalla demolizione siamo davvero a un passo dal punto d’arrivo per la ricostruzione. E chissà, magari organizzeremo anche qualche bella amichevole per la prima squadra: del resto lo stadio avrà una bella tribuna da 4 mila posti abbastanza capiente. Sarà il punto di saldatura tra il passato del Torino e il presente. Mia mamma stessa mi incitava a prendere un impegno sotto questo punto di vista. Quando è mancata a fine settembre, poco dopo ho incontrato il sindaco di Torino per annunciargli l’impegno del Torino alla ricostruzione».
LA TELENOVELA Ma avere Cairo a tiro di domanda in questo periodo di mercato e non chiedergli una fotografia della situazione granata sarebbe stato delittuoso. Ecco dunque la sua fotografia su terzino e portiere: «Per quel che riguarda Ghoulam , si può dire che è una telenovela. Del resto nel calcio ce ne vuole una ogni anno. Questa volta siamo stati piuttosto veloci, non abbiamo fatto promesse del tipo “arriveremo in ritiro con il 70 80% del gruppo”, non abbiamo detto niente ma sono stati realizzati la gran parte degli acquisti. Su Ghoulam non voglio dire molto di più. C’è un presidente del Saint Etienne con una vis negoziale importante. Credo che il ragazzo voglia venire da noi. Vediamo se si troverà un punto di incontro. In ogni caso abbiamo pronte delle alternative: sia di giocatori che sono usciti sui giornali e no, magari quindi sorprese dell’ultima ora. Il portiere? Abbiamo Padelli che ci sta piacendo anche se per il tipo di impegni sinora sostenuti non è stato così torchiato. Ha fatto di più Gomis in un tempo dove si è ben disimpegnato. Padelli piace in allenamento, anche per la sicurezza che infonde. E’ titolato per avere la maglia numero uno. Gomis possiede un potenziale straordinario, ha grande reattività, è un gatto. Possono essere loro il primo e secondo portiere ma vedremo, siamo attenti a tutto». Del resto non ci si poteva aspettare che comunicasse urbi et orbi un Toro alla ricerca di un estremo difensore. Da sempre far salire il prezzo di chi è in vendita non è certo cosa gradita per chi deve aprire il portafoglio.
PIU’ O MENO FORTE E a proposito di spese, il patron, disponibile a rispondere a qualsiasi domanda pur ricorrendo a volte al mercatese per evitare di scoprirsi, si chiude a riccio solo quando gli si chiede se ritiene questo Toro più o meno competitivo dell’anno passato. «No, mi spiace, ma a questo non rispondo. Non voglio giudicare questa campagna acquisti. E’ stata ben gestita dando al mister ciò che si aspettava ad eccezione del terzino sinistro in tempi veloci. Questo ha consentito di lavorare sin da subito in un certo modo. Sarà il campo a giudicare. Alcuni nuovi hanno già dimostrato delle qualità ma il calcio d’agosto non deve trarre in inganno. Diciamo che è un Toro che mi incuriosisce molto per capire che forza ha».
ANNO DIVERTENTE Scorre invece veloce il pensiero che racconta le sue previsioni sul campionato delle altre e in modo particolare di chi giocherà per il titolo: «La Juventus? Ha un organico importante e rafforzato. Le concorrenti non so se si sono rinforzate. Perchè quando cambi giocatori e guida non puoi mai sapere come va il nuovo mix. Il Napoli ha cambiato molto, vediamo la chimica come reagirà. Il Milan è una buona squadra e qualcosa farà ancora sul mercato. L’Inter ha un allenatore di grandissimo livello, Mazzarri , che entra in una fase societaria evolutiva. Pure qui è difficile giudicare. La Fiorentina ha fatto una campagna importante, altro che outsider. E poi non dimentichiamoci della Lazio e della Roma. Certo la Juve ha vinto due scudetti di fila ma dovrà rinnovare gli stimoli. Mi aspetto un campionato divertente con qualche novità...».
Foto: ALESSANDRIA. Urbano Cairo, 56 anni. In Comune ieri era attesa la lettera di impegno del Toro per il Fila. Dovrebbe arrivare per lunedì (LaPresse) Nel rendering la tribuna che caratterizzerà il nuovo Filadelfia dove si allenerà il Toro Immobile-Larrondo, quante gioie cosi quest’anno?
ALESSANDRIA. Meno, uguale più. La strana ”consecutio” algebrica sta a dire che, in comunicazione, meno parli e più le parole che dici assumono valore. Proprio perché rare. Ecco la filosofia abbracciata per questa stagione da Urbano Cairo , presidente del Torino. Una scelta dettata non solo dalla volontà di evitare di inflazionare il proprio pensiero, ma anche dalla necessità di dare spazio alle altre attività entrate nella sua galassia, ovvero soprattutto La7, acquistata, e Rcs, di cui ora vanta una quota di poco inferiore al 3%. Ecco che così l’occasione di ieri, per la presentazione del Trofeo Memorial Mamma Cairo riservato alle squadre Primavera, è diventata ancor più intrigante. Anche perché il nome Mamma Cairo è legato alla Fondazione che donerà per conto del TorinoFc un milione di euro al fine di contribuire alla ricostruzione del Filadelfia. E proprio per ieri il sindaco Fassino aspettava la lettera firmata dal presidente con i relativi impegni legati alla rinascita del glorioso stadio. La lettera non è arrivata ma in Comune sono più che convinti che si tratti solo di un ritardo fisiologico destinato a esaurirsi entro lunedì. Del resto lo stesso Cairo, ieri, invitato a parlare dell’argomento ha evitato strategici dribbling, certificando che il tutto verrà rispettato nella forma e nella sostanza. «Ci siamo visti lunedì con il sindaco Fassino . Abbiamo rimesso a punto quelli che erano gli impegni dei partecipanti alla Fondazione, ovvero il Comune, la Regione e il Torino. Io ho confermato la disponibilità da parte nostra, tramite la Fondazione Mamma Cairo. E’ tutto confermato. Il Torino metterà un milione, la lettera è una assoluta formalità. E’ chiaro il nostro impegno di partecipare con l’investimento oltre alla parte più onerosa, ovvero accollarci con un impegno di lunga durata la gestione dell’impianto dove portare il Torino ad allenarsi con la prima squadra e giocare con la Primavera. Per molti anni e magari per un tempo infinito. Si tratta di una letterina in cui ribadiamo l’impegno, nulla di più. In ogni caso credo non ci sia lettera più vincolante di quanto detto in passato pubblicamente e ora ribadito. Il Filadelfia per il Toro è un campo magico non fosse che è lo stadio dove giocava il Grande Torino e in cui si sono allenati giocatori come Pulici , Sala e lo stesso nostro Antonio Comi . Tornare ad allenarci al Filadelfia e magari far disputare alla Primavera e gli Allievi le loro partite è per noi un punto di orgoglio. E’ un peccato vedere il Filadelfia adesso così come è. Ma il passato è passato. Ora dopo 16 anni dalla demolizione siamo davvero a un passo dal punto d’arrivo per la ricostruzione. E chissà, magari organizzeremo anche qualche bella amichevole per la prima squadra: del resto lo stadio avrà una bella tribuna da 4 mila posti abbastanza capiente. Sarà il punto di saldatura tra il passato del Torino e il presente. Mia mamma stessa mi incitava a prendere un impegno sotto questo punto di vista. Quando è mancata a fine settembre, poco dopo ho incontrato il sindaco di Torino per annunciargli l’impegno del Torino alla ricostruzione».
LA TELENOVELA Ma avere Cairo a tiro di domanda in questo periodo di mercato e non chiedergli una fotografia della situazione granata sarebbe stato delittuoso. Ecco dunque la sua fotografia su terzino e portiere: «Per quel che riguarda Ghoulam , si può dire che è una telenovela. Del resto nel calcio ce ne vuole una ogni anno. Questa volta siamo stati piuttosto veloci, non abbiamo fatto promesse del tipo “arriveremo in ritiro con il 70 80% del gruppo”, non abbiamo detto niente ma sono stati realizzati la gran parte degli acquisti. Su Ghoulam non voglio dire molto di più. C’è un presidente del Saint Etienne con una vis negoziale importante. Credo che il ragazzo voglia venire da noi. Vediamo se si troverà un punto di incontro. In ogni caso abbiamo pronte delle alternative: sia di giocatori che sono usciti sui giornali e no, magari quindi sorprese dell’ultima ora. Il portiere? Abbiamo Padelli che ci sta piacendo anche se per il tipo di impegni sinora sostenuti non è stato così torchiato. Ha fatto di più Gomis in un tempo dove si è ben disimpegnato. Padelli piace in allenamento, anche per la sicurezza che infonde. E’ titolato per avere la maglia numero uno. Gomis possiede un potenziale straordinario, ha grande reattività, è un gatto. Possono essere loro il primo e secondo portiere ma vedremo, siamo attenti a tutto». Del resto non ci si poteva aspettare che comunicasse urbi et orbi un Toro alla ricerca di un estremo difensore. Da sempre far salire il prezzo di chi è in vendita non è certo cosa gradita per chi deve aprire il portafoglio.
PIU’ O MENO FORTE E a proposito di spese, il patron, disponibile a rispondere a qualsiasi domanda pur ricorrendo a volte al mercatese per evitare di scoprirsi, si chiude a riccio solo quando gli si chiede se ritiene questo Toro più o meno competitivo dell’anno passato. «No, mi spiace, ma a questo non rispondo. Non voglio giudicare questa campagna acquisti. E’ stata ben gestita dando al mister ciò che si aspettava ad eccezione del terzino sinistro in tempi veloci. Questo ha consentito di lavorare sin da subito in un certo modo. Sarà il campo a giudicare. Alcuni nuovi hanno già dimostrato delle qualità ma il calcio d’agosto non deve trarre in inganno. Diciamo che è un Toro che mi incuriosisce molto per capire che forza ha».
ANNO DIVERTENTE Scorre invece veloce il pensiero che racconta le sue previsioni sul campionato delle altre e in modo particolare di chi giocherà per il titolo: «La Juventus? Ha un organico importante e rafforzato. Le concorrenti non so se si sono rinforzate. Perchè quando cambi giocatori e guida non puoi mai sapere come va il nuovo mix. Il Napoli ha cambiato molto, vediamo la chimica come reagirà. Il Milan è una buona squadra e qualcosa farà ancora sul mercato. L’Inter ha un allenatore di grandissimo livello, Mazzarri , che entra in una fase societaria evolutiva. Pure qui è difficile giudicare. La Fiorentina ha fatto una campagna importante, altro che outsider. E poi non dimentichiamoci della Lazio e della Roma. Certo la Juve ha vinto due scudetti di fila ma dovrà rinnovare gli stimoli. Mi aspetto un campionato divertente con qualche novità...».
Foto: ALESSANDRIA. Urbano Cairo, 56 anni. In Comune ieri era attesa la lettera di impegno del Toro per il Fila. Dovrebbe arrivare per lunedì (LaPresse) Nel rendering la tribuna che caratterizzerà il nuovo Filadelfia dove si allenerà il Toro Immobile-Larrondo, quante gioie cosi quest’anno?
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La Stampa
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Torino, Cairo: "Filadelfia campo magico"
Il presidente granata conferma l'impegno a prendere in gestione lo storico impianto
TORINO CAIRO FILADELFIA / TORINO - Il Filadelfia al Torino: Urbano Cairo conferma la volontà di prendere in gestione lo storico impianto che diventerà campo di allenamento per la prima squadra e ospiterà le partite della Primavera. "Il Filadelfia è un campo magico - le parole di Cairo riportate da 'TuttoSport' - non fosse che è lo stadio dove giocava il Grande Torino e calciatori come Pulici, Sala e il nostro Antonio Comi. È un peccato vedere l'impianto ridotto così, ma ora siamo a un passo dalla ricostruzione".
B.D.S.
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