TORINO CRONACAQUI - pag. 9
Il caso - La comunicazione sarebbe stata inviata alla fondazione per il nuovo stadio il 30 agosto
SENZA PACE
La Regione Piemonte avrebbe osservato un vizio nell'articolo 16 dello statuto ( la maggioranza deve passare da 2/3 a 3/4 dei componenti del CDA ) dell'ente stesso, con raccomandata inviata lo scorso 30 agosto
La Regione Piemonte avrebbe osservato un vizio nell'articolo 16 dello statuto ( la maggioranza deve passare da 2/3 a 3/4 dei componenti del CDA ) dell'ente stesso, con raccomandata inviata lo scorso 30 agosto
TS - 12/09/12
«Fila, progetto finale vicino»
Passo verso la ricostruzione
Gli architetti della Commissione: «Entro il 10 novembre l’elaborato grafico»
«Sarà presentato il nuovo Filadelfia realizzabile in base ai soldi stanziati». Il 1° ottobre il CdA della fondazione
Gli architetti della Commissione: «Entro il 10 novembre l’elaborato grafico»
«Sarà presentato il nuovo Filadelfia realizzabile in base ai soldi stanziati». Il 1° ottobre il CdA della fondazione
ALESSANDRO BARETTI
TORINO. Il riconoscimento giuridico della Fondazione non è ancora stato definito, ma proseguono gli step per arrivare alla fatidica posa del primo mattone della ricostruzione. «I 18 mesi di tempo per arrivare al riconoscimento giuridico non sono un termine perentorio, bensì ordinatorio, questo almeno è quanto mi ha risposto Giuseppe Ferrari , segretaroio della Fondazione, nel corso dell’ultimo Cda e a fronte di mia precisa domanda», fa sapere Domenico Beccaria , uno dei due membri che rappresentano i tifosi nel Cda dell’associazione. «Tradotto in soldoni, se alla data del 28 settembre non si sarà arrivati al riconoscimento giuridico, non vorrà dire che l’iter per la realizzazione del Filadelfia dovrà interrompersi oppure, peggio ancora, si dovrà invalidare il percorso intrapreso fino a questo momento. Entro il 28 settembre è necessario chiudere i capitoli relativi alla raccolta di idee e al reperimento dei fondi. Se poi le promesse di Comune e Regione sullo stanziamento sono considerate da qualcuno carta straccia, questo è un altro discorso». Al netto dei cavilli burocratici che si spera non invalidino il lavoro già svolto, ieri il percorso destinato a ridare vita al Fila si è arricchito di un nuovo passaggio. «Entro il 10 novembre sarà pronto l’elaborato grafico con l’ipotesi di progetto del nuovo Filadelfia. Ovviamente un progetto che possa rispettare il budget stabilito», fanno sapere gli architetti Eraldo Martinetto e Marco Aimetti , due tra i membri della commissione deputata a valutare le idee preliminari e quindi a tradurle in un progetto realizzabile. Che sarà sintesi tra i tre migliori ma che potrà riprendere qualche elemento anche dal totale degli elaborati preliminari. Sintesi che si impone per un motivo: il contenimento del progetto nel budget di spesa. Circa 10, 12 milioni di euro. Importo raggiungibile attraverso i 7 milioni stanziati da Comune e Regione (3,5 milioni a testa) cui va aggiunta la quota del Torino. Che, almeno in linea teorica, dovrebbe pareggiare quella messa a disposizione dai due Enti. «Con lo stanziamento previsto non sarà possibile soddisfare ogni singola richiesta di riqualificazione - continuano i due architetti -, però siamo in grado di dire che, in linea di massima, l’area sarà ricostruita rispettando la funzione storica del Filadelfia quale luogo di ritrovo dei tifosi. Ci sarà la sede sociale, quella della Fondazione e dei Toro club. Ci sarà uno spazio per il merchandising e la caffetteria. Ci saranno i due campi d’allenamento, lo spogliatoio e la palestra, uno spazio per il Museo e, ovviamente, si procederà con il rifacimento della tribuna coperta. Tribuna, curve e distinti permetteranno di accogliere circa 3.500 spettatori. E al vaglio c’è la possibilità di realizzare un parcheggio sotterraneo che, oltre ad essere messo a disposizione di dirigenti, giocatori e staff tecnico, potrà essere destinato ai tifosi. Tutto ciò, al netto di eventuali intoppi, potrà andare in cantiere a partire dai primi mesi del 2014». Questa, in aggiunta, la proposta dello stesso Beccaria in rappresentanza dei tifosi. «Per togliere ogni dubbio a chi sostiene che sull’area commerciale del Filadelfia si voglia fare speculazione, proponiamo di scomporre l’area, così da poter avere un finanziamento per opere culturali dagli istituti bancari. In circa 2 mila quadri si potrebbero ospitare l’area per il merchandising, la caffetteria e una zona polivalente. Gli altri 2 mila metri, invece, potranno essere destinati al Museo». A margine, da segnalare che il 1° ottobre è in programma il consiglio d’amministrazione della Fondazione. Dove, stando a quanto spiegato ieri, non sarebbe centrale la discussione sul riconoscimento giuridico della stessa.
TORINO. Il riconoscimento giuridico della Fondazione non è ancora stato definito, ma proseguono gli step per arrivare alla fatidica posa del primo mattone della ricostruzione. «I 18 mesi di tempo per arrivare al riconoscimento giuridico non sono un termine perentorio, bensì ordinatorio, questo almeno è quanto mi ha risposto Giuseppe Ferrari , segretaroio della Fondazione, nel corso dell’ultimo Cda e a fronte di mia precisa domanda», fa sapere Domenico Beccaria , uno dei due membri che rappresentano i tifosi nel Cda dell’associazione. «Tradotto in soldoni, se alla data del 28 settembre non si sarà arrivati al riconoscimento giuridico, non vorrà dire che l’iter per la realizzazione del Filadelfia dovrà interrompersi oppure, peggio ancora, si dovrà invalidare il percorso intrapreso fino a questo momento. Entro il 28 settembre è necessario chiudere i capitoli relativi alla raccolta di idee e al reperimento dei fondi. Se poi le promesse di Comune e Regione sullo stanziamento sono considerate da qualcuno carta straccia, questo è un altro discorso». Al netto dei cavilli burocratici che si spera non invalidino il lavoro già svolto, ieri il percorso destinato a ridare vita al Fila si è arricchito di un nuovo passaggio. «Entro il 10 novembre sarà pronto l’elaborato grafico con l’ipotesi di progetto del nuovo Filadelfia. Ovviamente un progetto che possa rispettare il budget stabilito», fanno sapere gli architetti Eraldo Martinetto e Marco Aimetti , due tra i membri della commissione deputata a valutare le idee preliminari e quindi a tradurle in un progetto realizzabile. Che sarà sintesi tra i tre migliori ma che potrà riprendere qualche elemento anche dal totale degli elaborati preliminari. Sintesi che si impone per un motivo: il contenimento del progetto nel budget di spesa. Circa 10, 12 milioni di euro. Importo raggiungibile attraverso i 7 milioni stanziati da Comune e Regione (3,5 milioni a testa) cui va aggiunta la quota del Torino. Che, almeno in linea teorica, dovrebbe pareggiare quella messa a disposizione dai due Enti. «Con lo stanziamento previsto non sarà possibile soddisfare ogni singola richiesta di riqualificazione - continuano i due architetti -, però siamo in grado di dire che, in linea di massima, l’area sarà ricostruita rispettando la funzione storica del Filadelfia quale luogo di ritrovo dei tifosi. Ci sarà la sede sociale, quella della Fondazione e dei Toro club. Ci sarà uno spazio per il merchandising e la caffetteria. Ci saranno i due campi d’allenamento, lo spogliatoio e la palestra, uno spazio per il Museo e, ovviamente, si procederà con il rifacimento della tribuna coperta. Tribuna, curve e distinti permetteranno di accogliere circa 3.500 spettatori. E al vaglio c’è la possibilità di realizzare un parcheggio sotterraneo che, oltre ad essere messo a disposizione di dirigenti, giocatori e staff tecnico, potrà essere destinato ai tifosi. Tutto ciò, al netto di eventuali intoppi, potrà andare in cantiere a partire dai primi mesi del 2014». Questa, in aggiunta, la proposta dello stesso Beccaria in rappresentanza dei tifosi. «Per togliere ogni dubbio a chi sostiene che sull’area commerciale del Filadelfia si voglia fare speculazione, proponiamo di scomporre l’area, così da poter avere un finanziamento per opere culturali dagli istituti bancari. In circa 2 mila quadri si potrebbero ospitare l’area per il merchandising, la caffetteria e una zona polivalente. Gli altri 2 mila metri, invece, potranno essere destinati al Museo». A margine, da segnalare che il 1° ottobre è in programma il consiglio d’amministrazione della Fondazione. Dove, stando a quanto spiegato ieri, non sarebbe centrale la discussione sul riconoscimento giuridico della stessa.
Foto: Lo studio primo classificato per il “Progetto Filadelfia”: gli elevati costi per la sua realizzazione impongono una sintesi con le altre proposte sotto esame (LaPresse)
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Qui Toro - La Stampa online
12/09/2012 - la novita'
Museo, fondi pubblici e progetto
A ottobre la svolta per il Filadelfia
A ottobre la svolta per il Filadelfia
Architetti in visita a Grugliasco. Si aspettano risposte da Cairo e dalla Regione
Gianluca Oddenino
Torino
Ieri al museo del Grande Torino, oggi dal presidente Chiabrera per fare il punto della situazione sulla rinascita del Fila. Sono giorni intensi per la commissione di tecnici incaricata dal CdA della Fondazione Filadelfia di redigere lo studio di fattibilità per il nuovo impianto del Toro. Dopo il concorso di idee, a cui hanno partecipato 41 progetti, è stata fatta un’ulteriore sintesi dei tre migliori lavori proposti. Un po’ per venire incontro alle esigenze di chi dovrà far rivivere il Filadelfia (in modo particolare il Torino che lì si allenerà e farà giocare la squadra Primavera) e soprattutto per rientrare nei limiti di spesa fissati intorno ai 12 milioni di euro (già attivati i tagli: il campo sarà in erba naturale e non sintetica, la foresteria non ci sarà e sul secondo campo si tratta).
Torino
Ieri al museo del Grande Torino, oggi dal presidente Chiabrera per fare il punto della situazione sulla rinascita del Fila. Sono giorni intensi per la commissione di tecnici incaricata dal CdA della Fondazione Filadelfia di redigere lo studio di fattibilità per il nuovo impianto del Toro. Dopo il concorso di idee, a cui hanno partecipato 41 progetti, è stata fatta un’ulteriore sintesi dei tre migliori lavori proposti. Un po’ per venire incontro alle esigenze di chi dovrà far rivivere il Filadelfia (in modo particolare il Torino che lì si allenerà e farà giocare la squadra Primavera) e soprattutto per rientrare nei limiti di spesa fissati intorno ai 12 milioni di euro (già attivati i tagli: il campo sarà in erba naturale e non sintetica, la foresteria non ci sarà e sul secondo campo si tratta).
Lo scopo è di arrivare al 1° ottobre, data del prossimo CdA della Fondazione, con le idee chiare e i presupposti per dare vita all’atteso bando dei lavori. Per questo ieri gli architetti Martinetto e Aimetti hanno visitato a Grugliasco gli spazi dedicati del Grande Torino. «La nostra proposta è di rilevare la totalità dei 4000 mq originariamente previsti per il commerciale – spiega il presidente del museo, Domenico Beccaria - e realizzare un museo in linea con gli standard moderni e con il blasone del Torino».
Accontentare tutti non sarà semplice, mentre la Fondazione aspetta di sapere dalla Regione Piemonte e dal Torino di Cairo quale sarà l’impegno economico per il nuovo Filadelfia. Ed allo stesso tempo attende il riconoscimento giuridico: l’iter è ancora in corso e potrebbe essere chiesta una modifica allo statuto dopo i problemi già risolti intorno alle garanzie economiche.
Foto: Il progetto che ha vinto il concorso di idee per il Filadelfia
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