Sono passati 5.527 giorni dalla demolizione del Fila. Bisogna: indire il bando di concorso per il progetto definitivo, reperire i fondi, indire le gare d'appalto per le ditte che ricostruiranno lo stadio del Grande Torino e iniziare i lavori.
04.09.2012 11:10 di Elena Rossin
04.09.2012 11:10 di Elena Rossin
Avviato l’iter per il riconoscimento giuridico della Fondazione, concluso il concorso d’idee e premiati i tre progetti che sono stati ritenuti i migliori, ora serve che si dia un’accelerata che porti all’effettiva ricostruzione dello stadio Filadelfia. In concreto bisogna: indire il bando di concorso per il progetto definitivo, reperire i fondi, indire le gare d’appalto per le ditte che ricostruiranno il Fila e iniziare i lavori. Decisamente c’è un grande lavoro da fare e siamo già a settembre, se non si comincia subito si rischia di andare alle calende greche.
Per quel che riguarda l’iter del riconoscimento giuridico della Fondazione per lo Stadio Filadelfia grazie alle associazioni dei tifosi e al Torino Fc, che in aprile avevano messo i soldi per completare la somma necessaria per l’iscrizione al registro regionale delle fondazioni, un fondamentale passo in avanti è stato fatto. I tempi burocratici prevedevano dai due ai tre mesi da quando l’ufficio preposto riceveva il bonifico con i soldi al momento dell’iscrizione, quindi avendo ricevuto il bonifico in aprile e calcolando tre mesi si giungeva a luglio, lasciando stare il mese di agosto dove molti uffici sono chiusi o diminuiscono l’attività per ferie, ora si è giunti a settembre ed è logico pensare che l’iter sia terminato e che la Fondazione per lo Stadio Filadelfia sia iscritta nell’apposito registro.
Il concorso d’idee era solo indicativo e non vincolante e i progetti vincenti avevano costi superiori a quelli ipotizzati, 10-12 milioni di euro, per la ricostruzione del Fila, quindi il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione aveva deciso, tra fine giugno e i primi di luglio, di affidare a una commissione di tecnici, espressione della Fondazione stessa, il compito di redigere un nuovo progetto che tenesse conto delle esigenze del club granata che utilizzerà l’impianto per gli allenamenti della prima squadra. Ora si attende che questi esperti “partoriscano” il progetto. Poi il passo successivo sarà quello di indire il bando di concorso vero e proprio che porti all’individuazione del progetto definitivo con relativi costi dettagliati, e si era detto che sarebbero stati due i bandi e di carattere internazionale. Nel caso in cui effettivamente fossero due i bandi di concorso bisognerà prevedere che si allungheranno un po’ i tempi perché dovrà essere scelto quale dei due sarà quello definitivo.
A tutto ciò va aggiunta la cosa fondamentale: reperire i soldi per la ricostruzione del Fila. Perché se anche tutto il resto fosse fatto in tempi ragionevoli e compatibili con gli iter burocratici poi sarebbe tutto bloccato se non ci fossero appunto i soldi per pagare i lavori. Su questo argomento di parole ne sono state fatte a fiumi da parte di tutti e sarebbe il caso che si iniziasse anche su questo fronte a fare i fatti procedendo in parallelo con il redigere i progetti definitivi per la ricostruzione, così usando il buon senso non si allungherebbero ulteriormente i tempi, già perché non si deve mai dimenticare che sono passati 5.527 giorni dalla demolizione del Fila. Magari la Fondazione potrebbe aprire un conto corrente nel quale enti pubblici e privati, che da tempo hanno dato la loro disponibilità economica, versino i soldi che hanno deciso di stanziare per il Fila, così si avrebbe la certezza del budget a disposizione e sarebbe anche più facile sapere per quale cifra si dovrebbe accendere un mutuo, magari con il Credito Sportivo che ha tassi particolarmente agevolati per finanziare la costruzione degli impianti sportivi, per coprire l’interra somma che servirà per rifare lo stadio del Grande Torino.
Buon senso, tempismo e massima trasparenza: chi vuole agire utilizza questi parametri chi invece non è veramente interessato alla ricostruzione del Fila si limita alle chiacchiere e a escogitare intoppi e ostacoli con il fine di non ricostruirlo.
Per quel che riguarda l’iter del riconoscimento giuridico della Fondazione per lo Stadio Filadelfia grazie alle associazioni dei tifosi e al Torino Fc, che in aprile avevano messo i soldi per completare la somma necessaria per l’iscrizione al registro regionale delle fondazioni, un fondamentale passo in avanti è stato fatto. I tempi burocratici prevedevano dai due ai tre mesi da quando l’ufficio preposto riceveva il bonifico con i soldi al momento dell’iscrizione, quindi avendo ricevuto il bonifico in aprile e calcolando tre mesi si giungeva a luglio, lasciando stare il mese di agosto dove molti uffici sono chiusi o diminuiscono l’attività per ferie, ora si è giunti a settembre ed è logico pensare che l’iter sia terminato e che la Fondazione per lo Stadio Filadelfia sia iscritta nell’apposito registro.
Il concorso d’idee era solo indicativo e non vincolante e i progetti vincenti avevano costi superiori a quelli ipotizzati, 10-12 milioni di euro, per la ricostruzione del Fila, quindi il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione aveva deciso, tra fine giugno e i primi di luglio, di affidare a una commissione di tecnici, espressione della Fondazione stessa, il compito di redigere un nuovo progetto che tenesse conto delle esigenze del club granata che utilizzerà l’impianto per gli allenamenti della prima squadra. Ora si attende che questi esperti “partoriscano” il progetto. Poi il passo successivo sarà quello di indire il bando di concorso vero e proprio che porti all’individuazione del progetto definitivo con relativi costi dettagliati, e si era detto che sarebbero stati due i bandi e di carattere internazionale. Nel caso in cui effettivamente fossero due i bandi di concorso bisognerà prevedere che si allungheranno un po’ i tempi perché dovrà essere scelto quale dei due sarà quello definitivo.
A tutto ciò va aggiunta la cosa fondamentale: reperire i soldi per la ricostruzione del Fila. Perché se anche tutto il resto fosse fatto in tempi ragionevoli e compatibili con gli iter burocratici poi sarebbe tutto bloccato se non ci fossero appunto i soldi per pagare i lavori. Su questo argomento di parole ne sono state fatte a fiumi da parte di tutti e sarebbe il caso che si iniziasse anche su questo fronte a fare i fatti procedendo in parallelo con il redigere i progetti definitivi per la ricostruzione, così usando il buon senso non si allungherebbero ulteriormente i tempi, già perché non si deve mai dimenticare che sono passati 5.527 giorni dalla demolizione del Fila. Magari la Fondazione potrebbe aprire un conto corrente nel quale enti pubblici e privati, che da tempo hanno dato la loro disponibilità economica, versino i soldi che hanno deciso di stanziare per il Fila, così si avrebbe la certezza del budget a disposizione e sarebbe anche più facile sapere per quale cifra si dovrebbe accendere un mutuo, magari con il Credito Sportivo che ha tassi particolarmente agevolati per finanziare la costruzione degli impianti sportivi, per coprire l’interra somma che servirà per rifare lo stadio del Grande Torino.
Buon senso, tempismo e massima trasparenza: chi vuole agire utilizza questi parametri chi invece non è veramente interessato alla ricostruzione del Fila si limita alle chiacchiere e a escogitare intoppi e ostacoli con il fine di non ricostruirlo.
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