" Una volta c'era il Filadelfia, una volta c'era soprattutto la gente del Filadelfia, i cosiddetti pensionati che ti facevano capire subito che cosa voleva dire essere del TORO...... Diciamo che quando sento parlare dei figli del Filadelfia, è chiaro che era importante proprio questo impatto, questo contatto con la gente che era lì fuori, che ti aspettava, che chiaramente ti dava consigli, che ti rimproverava, ma che ti faceva capire da subito che eri arrivato in una dimensione nettamente diversa da quella di tutte le altre. Adesso è chiaro, non essendoci più questo grande insegnamento che il Filadelfia dava, bisogna cercare di far capire che il TORO nel calcio è un qualcosa di diverso da tutti gli altri. "
( cit. Emiliano MONDONICO )
( cit. Emiliano MONDONICO )
Mondonico a 'Toro News': ''Giocare contro il Toro è un privilegio. I miei giocatori devono capirlo''
Nella trasmissione serale del Lunedì "Toro News" (su Rete 7, visibile sul canale Sky 846) interviene telefonicamente Emiliano Mondonico, storica figura granata e attuale mister dell'AlbinoLeffe, futura avversaria del Toro. Da sempre, a questi colori l'allenatore è rimasto legato, e non lo nasconde neanche in questa occasione: "Domani porterò i miei ragazzi a vedere il Museo della Memoria Storica Granata, di cui conosco bene e ammiro chi cura gli interessi. Non si può non conoscere la storia del Toro, anche perchè solo in questa maniera i giocatori potranno capire che occasione è giocare contro una società del genere. Personalmente sono emozionatissimo, come sempre, di giocare contro il Toro. Le mie 1050 panchine non si sentono, in questo caso".
Una carriera che dura da più di 40anni, eppure il mister non vuole smettere: "Ogni fine stagione penso di lasciare il calcio e dedicarmi alla mia cascina, ai ragazzi meno fortunati ai quali regolarmente alleno. Eppure, dopo quindici giorni di lontananza, ci ricasco sempre. A Bergamo, poi, ho degli stimoli particolari: l'AlbinoLeffe vive nella più totale indifferenza. Pensiamo all'ultima partita con soli 92 paganti. Questa è la vera morte del calcio, non le contestazioni. Ed è per questo che ho ancora più stimoli a fare bene, qui. Detto ciò, però, vorrei precisare che ci sono squadre che non possono morire: il Toro è una di queste, e i tifosi devono tenere duro, come è nel loro DNA".
La sopportazione è però al limite, e spesso i tifosi vorrebbero ritornare alle emozioni di Amsterdam, anche se la finale è poi coincisa con una sconfitta per gli uomini di Mondonico. Così l'allenatore: "Dicevo che la gente deve tenere duro. e lo ribadisco. Il Torino sta passando una fase, ma il calcio è un gioco ciclico, e la ruota tornerà a girare per il verso giusto. Certo, una volta c'era la gente del Fila, ora, purtroppo, il Filadelfia non c'è più, ma il tifoso resta. E sosterrà questa squadra, che, a mio parere, ha un grande attacco, e potrà sicuramente tornare protagonista insieme con Atalanta e Siena. I tre punti fanno in modo che la classifica non sia più un ostacolo insormontabile. E poi il Toro ha Lerda, che con me non ha mai avuto niente a che fare, ma che ho sempre stimato tantissimo e al quale anche l'anno scorso dissi che aveva qualcosa in più, rispetto agli altri. Ripeto, tengano duro i tifosi. Il Toro non morirà mai e sono sicuro che in un futuro tornerà ad avere le soddisfazioni che merita".
http://www.toronews.net/?action=article&ID=19111
Nella trasmissione serale del Lunedì "Toro News" (su Rete 7, visibile sul canale Sky 846) interviene telefonicamente Emiliano Mondonico, storica figura granata e attuale mister dell'AlbinoLeffe, futura avversaria del Toro. Da sempre, a questi colori l'allenatore è rimasto legato, e non lo nasconde neanche in questa occasione: "Domani porterò i miei ragazzi a vedere il Museo della Memoria Storica Granata, di cui conosco bene e ammiro chi cura gli interessi. Non si può non conoscere la storia del Toro, anche perchè solo in questa maniera i giocatori potranno capire che occasione è giocare contro una società del genere. Personalmente sono emozionatissimo, come sempre, di giocare contro il Toro. Le mie 1050 panchine non si sentono, in questo caso".
Una carriera che dura da più di 40anni, eppure il mister non vuole smettere: "Ogni fine stagione penso di lasciare il calcio e dedicarmi alla mia cascina, ai ragazzi meno fortunati ai quali regolarmente alleno. Eppure, dopo quindici giorni di lontananza, ci ricasco sempre. A Bergamo, poi, ho degli stimoli particolari: l'AlbinoLeffe vive nella più totale indifferenza. Pensiamo all'ultima partita con soli 92 paganti. Questa è la vera morte del calcio, non le contestazioni. Ed è per questo che ho ancora più stimoli a fare bene, qui. Detto ciò, però, vorrei precisare che ci sono squadre che non possono morire: il Toro è una di queste, e i tifosi devono tenere duro, come è nel loro DNA".
La sopportazione è però al limite, e spesso i tifosi vorrebbero ritornare alle emozioni di Amsterdam, anche se la finale è poi coincisa con una sconfitta per gli uomini di Mondonico. Così l'allenatore: "Dicevo che la gente deve tenere duro. e lo ribadisco. Il Torino sta passando una fase, ma il calcio è un gioco ciclico, e la ruota tornerà a girare per il verso giusto. Certo, una volta c'era la gente del Fila, ora, purtroppo, il Filadelfia non c'è più, ma il tifoso resta. E sosterrà questa squadra, che, a mio parere, ha un grande attacco, e potrà sicuramente tornare protagonista insieme con Atalanta e Siena. I tre punti fanno in modo che la classifica non sia più un ostacolo insormontabile. E poi il Toro ha Lerda, che con me non ha mai avuto niente a che fare, ma che ho sempre stimato tantissimo e al quale anche l'anno scorso dissi che aveva qualcosa in più, rispetto agli altri. Ripeto, tengano duro i tifosi. Il Toro non morirà mai e sono sicuro che in un futuro tornerà ad avere le soddisfazioni che merita".
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