martedì 1 gennaio 2013

31/12/12 - Don Aldo Rabino: "Il Fila il regalo più bello"

"Toro, l'unione fa la forza. Il mio augurio? La crescita!"
 
Esclusiva / Don Aldo e gli auguri a tutti i tifosi del Toro: "Il Fila il regalo più bello"
 
di Valentino Della Casa – Fra poche ore si cambia. Fra poche ore terminerà un 2012 faticoso, difficile, ma “granatisticamente” (se permettete il neologismo) molto soddisfacente. Un percorso di crescita cominciato? Forse, ma sbilanciarsi non è mai troppo. Per l'ultima intervista dell'anno, il neonato giornale di Toro.it ha intervistato don Aldo Rabino, che di presentazioni proprio non ha bisogno. Anche attraverso le sue parole, tutta la redazione augura ai lettori, ai tifosi del Toro, un 2013 ricco di soddisfazioni.
 
  Don Aldo, ci siamo. Fra poco comincerà l'anno nuovo: quale augurio, per il Toro?
 Sarò molto breve e conciso: per il Toro, il nostro Toro, spero nella salvezza. Ma non solo, mi auguro che si possa trovare finalmente quella quadratura non solo dal punto di vista fisico e atletico, ma anche morale, spirituale. Perché, come dico sempre, il calcio...
 
  … “è la metafora della vita”. Ci perdoni se abbiamo continuato la frase. Ma la quadratura dal punto di vista morale come si raggiunge?
 Con un solo, semplice, quanto importantissimo concetto: l'unità di intenti. Viviamo in un mondo pieno di divisioni: in politica, in economia, nella stessa vita quotidiana. Io credo che oggi più che mai sia necessario remare tutti nella stessa direzione, darci conforto l'un l'altro, aiutarci. E in fin dei conti, uno spogliatoio non ha forse questa funzione? Se le squadre sono divise, falliscono; se sono unite, invece...
 
  E come si può ritrovare questa unità di intenti?
 Faccio una piccola digressione: se guardiamo alla storia di questo Paese, ci accorgiamo che un grandissimo momento di unità è stato visto nell'immediato Dopoguerra. Lì, sì, c'era veramente tanta unità. Poi, forse, ci siamo un po' troppo adagiati, forse siamo stati un po' troppo bene. E subito si sono create divisioni e incomprensioni. Anche il Toro deve capire che, se c'è un obiettivo comune, allora le discussioni si superano senza troppi problemi. Basta sentirsi tutti parte dello stesso progetto, tutti nel tentativo di perseguire il medesimo scopo. La forza del Toro deve essere, permettetemi la parola, la “forza dei poveri”, cioè proprio la capacità di stare insieme. E di saper dare il massimo. La squadra deve poter dire, ogni volta che esce dal campo: “Abbiamo fatto di tutto”. Se poi non ci si riesce sempre, pazienza, ma è l'atteggiamento quello che veramente conta. Ne sono fermamente convinto: l'unione fa la forza. Mi auguro proprio che quest'anno fortifichi il gruppo, lo cementi sempre di più, con la speranza che ciò che ha creato problemi in passato, ora non lo faccia più. In fin dei conti, quando c'è una crisi di risultati, raramente è per limiti soltanto tecnici: spesso sono le tensioni tra giocatore e giocatore a fare la differenza in negativo.
 
  E forse uno dei segni più grandi di unità, nel Toro, potrebbe essere il Filadelfia. Quel Filadelfia che i tifosi si aspettano come regalo per il 2013.
 Mi associo e condivido in pieno. Il Fila va proprio in questa direzione. Sono sempre stupito quando leggo che il tifoso del Toro guardi troppo indietro, troppo verso l'antico, il vecchio e il superato, troppo verso le cose da museo. Non è affatto così: come tutte le cose belle non possono essere descritte, così è anche il Fila. Se non hai vissuto il Filadelfia, non puoi capirlo. Era un qualcosa di stupendo. Faccio un esempio per assurdo: se ci dicessero di celebrare il 4 maggio non a Superga, ma alla Consolata, sarebbe diverso, no? Perché non ci sarebbe più quell'atmosfera che si può vivere solo a Superga. Ecco, lo stesso è il Filadelfia. Io da ragazzino ho dei ricordi bellissimi, ricordi che mi sono rimasti impressi di quello stadio. Ho avuto la fortuna di viverlo, il Fila, e non me lo dimenticherò mai. D'altra parte, e scusatemi il parallelismo, anche l'altra squadra di Torino ha capito che con uno stadio fatto su misura, si possono avere quasi garantiti 7 punti in più rispetto alle rivali, e tutti hanno paura a giocare lì. Da noi, inoltre, il Fila avrebbe anche un pubblico diverso. Sì, sarebbe il regalo più bello, ma sono come san Tommaso, se non vedo non credo. Troppe promesse fatte e mai mantenute, ma c'è una cosa che mi mantiene speranzoso.
 
  Cosa?
 Il fatto che il tifoso del Toro continui ad insistere, unito, affinché questo Fila si possa rifare. Lo dicevo prima, l'unione fa la forza. E speriamo che anche questa volta, dopo tanta fatica, il tifoso del Toro possa tornare a sorridere. È il mio augurio, quello sincero, che rivolgo a tutto l'ambiente granata. Spero che le soddisfazioni, nel 2013, siano davvero tante e per tutti.
 
 Scrivi a Valentino Della Casa [ @vale_dellacasa ]

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