PER LE PRIMA VOLTA IL PATRON PARLA DI CIFRE
OMEGNA. Adesso è una priorità, anzi la priorità. La riqualificazione del Filadelfia è il primo punto dell’agenda consegnata dal presidente Cairo al neo direttore generale Comi. La vicenda relativa alla ricostruzione della storica area si trascina da troppo tempo, è evidente quindi che prima di pensare che ormai “sia fatta”, che la posa del primo mattone sia prossima, i tifosi si aspettano di “vedere” i denari necessari affinché dalle parole, fino ad ora davvero troppe, si passi ai fatti. Fino a qui, eccezion fatta per la nascita della Fondazione per la ricostruzione del Filadelfia, nulli.
«6 DIVISO 4...» Nella conferenza stampa di ieri presso l’hotel sede del ritiro granata, sono però emersi due elementi che inducono a pensare si possa essere vicini a un punto di partenza. Il fatto che la responsabilità di connettere le istituzioni e il Torino sia affidata a chi nel Fila è cresciuto, cioè Comi, e l’esposizione presidenziale che si è spinto a parlare di cifre, sono variabili confortanti. «Chi meglio del nostro dg, che nel Torino è arrivato a giocare dopo la formazione al Filadelfia, può essere la figura indicata per mettere mano a una situazione che si trascina da troppo tempo. Ogni mattina il nostro primo pensiero dev’essere: facciamo il Fila», ha detto ieri il presidente. Che a Comi la ricostruzione del Filadelfia stia a cuore, è dato inconfutabile. Però non è con i sentimenti, almeno non solo con quelli, che l’area potrà rifiorire e ospitare due campi in erba per gli allenamenti, gli spogliatoi, la foresteria, la sede dei Toro club affiliati alla società... Non a caso si esclude la sede sociale, che nei programmi di Cairo e Comi, spiegati nel dettaglio in apertura di pagina, è previsto sia ospitata all'Olimpico. Già, affinché ciò possa accadere è vincolante che i sentimenti siano attivati dal vil denaro. Punto rispetto al quale, questa volta, il presidente non tergiversa.
«Presto partirà il bando per l’assegnazione dei lavori al Fila, ma indicativamente già si sa che il capitale che serve per rimettere in piedi la struttura si aggira sui 12 milioni di euro. E’ quindi arrivato il momento di rivolgersi al Credito sportivo - esorta Cairo -. Se loro mettono sul piatto 6 milioni, gli altri soggetti coinvolti: Torino Fc, Comune, Provincia e Regione, saranno nelle condizioni di accollarsi gli altri 6 milioni. E sei diviso quattro è operazione da scuola elementare...».
Tradotto: con un milione e mezzo a testa si arriverebbe ai restanti sei. Una proposta che potrebbe essere accolta con favore dalle parti in causa. Anche perché va ricordato che il Comune aveva promesso di stanziare 3 milioni e mezzo (più del doppio di quanto sarebbe chiamato a tirare fuori), mentre la Regione aveva garantito 2 milioni. La strada può essere tracciata. Con un nuovo interlocutore in società (Comi), e una ripartizione degli oneri equa. Il CdA della Fondazione per la ricostruzione del Filadelfia, da pochi giorni presieduto da Luigi Chiabrera e del quale Torino Fc, Comune e Regione fanno parte, non aspetta altro.
Titolo Pagina 13:
NUOVO TORO LA PRESENTAZIONE
« Granatizziamo il Toro»
COMI «Ritroviamo i nostri valori. Mi ispiro a Bonetto e Moggi»
E Cairo stila l’agenda del dg in 5 punti: «Il Fila è al primo posto»
Le altre priorità: «Rete di osservatori, club affiliati, sede all’Olimpico entro fine anno, sala di scouting dei tornei esteri alla Sisport»
A.B.
La Stampa - Qui Toro
04/08/2011 - LA NOVITÀ
Cairo lancia Comi: "Rifaremo il Fila"
Gli obiettivi del nuovo dg: rete di osservatori, collegamenti tra vivaio e prima squadra e ricostruire il "tempio" granata
GIANLUCA ODDENINO
OMEGNA
La ricostruzione del Filadelfia come primo pensiero, una rete di osservatori che sappia agire ovunque per il bene della società, un collegamento diretto tra vivaio e prima squadra, il ritorno delle società affiliate al Toro. Sembra la lista dei desideri dei tifosi granata, che da tempo contestano l'operato di Cairo, ed invece è l'elenco delle prime cinque cose da fare stilato dal presidente insieme al nuovo direttore generale Comi. «Le critiche vanno sempre considerate - riconosce Urbano Cairo da Omegna, dove ieri pomeriggio ha fatto visita alla squadra - ed accolte in modo favorevole se sono fatte per migliorare. Oggi abbiamo un'idea diversa e vogliamo sviluppare alcune cose che siano proprie del Toro».
Dopo anni di precarietà e dirigenti tuttofare, la musica è cambiata. La nomina di Comi è il primo tassello di un progetto che riporterà gente da Toro nel Toro e soprattutto solidificherà una società dall'organigramma troppo snello. «Questo è anche un modo per aiutare chi ha compiti dirigenziali - spiega Cairo -: perché il diesse deve fare il diesse, il dg fa il dg e così via. Petrachi ha sviluppato nell'ultimo anno competenze con generosità, ma non erano le sue. Ora sarà solo direttore sportivo: un mestiere che sa fare bene».
Sistemati i primi tasselli e dispensato ottimismo a tutti («Si è ritrovato l'entusiasmo, ma ora mettiamoci cuore, anima e carattere per fare il salto di qualità ed affrontare le difficoltà»), Cairo promette di dedicare tutte le sue forze per il Fila. «Per me ed Antonio sarà il primo pensiero ogni mattina perché ora è tempo di accelerare. C'è una Fondazione che può chiedere 6 milioni al credito sportivo e gli altri 6 li può trovare mettendo insieme Comune, Regione, Provincia e Toro. Io ci sono e non vedo problemi nel partire». Promesse impegnative che però fanno sognare Comi. «Sentire un presidente così motivato per temi chiave di una società così storica - commenta il neo dg - è davvero meraviglioso. Cairo stupirà i tifosi e il sogno finale è quello di rivedere un grande Torino. Ora bisogna trovare le persone giuste per i posti giusti, ma l'inizio è ottimo».
http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/quitoro/articolo/lstp/414397/
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